Maleficent - Cimone della Bagozza
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Maleficent: Francesco Beni e Fulvio Zanetti su Maleficent, Cimone della Bagozza © Gambarini Gianandrea
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Francesco Beni, Fulvio Zanetti, 2015
Autore scheda
Fulvio Zanetti
Versante
Nord-Ovest
Lunghezza dislivello
320m
Difficoltà
7c+, RS4
Difficoltà obbligatoria
7a+
Maleficent sale in centro alla parete nord-ovest con un’ottica più moderna rispetto alle altre linee esistenti, sale prevalentemente le placche più compatte. E’ stata aperta salendo dal basso e la chiodatura è mista. I pochi Fix li abbiamo posizionati solo dove siamo stati costretti ad appenderci ai Cliff. Su Maleficent la roccia è quasi sempre di buona qualità tranne in due brevi tratti appoggiati prima e dopo S5.
Accesso generale
Da Clusone attraverso il passo della Presolana oppure da Boario, risalendo la via Mala, entrare in Val di Scalve e raggiungere Schilpario. Proseguire per il passo del Vivione e dopo circa 4 Km parcheggiare nei pressi della Baracca Rossa. Accesso
Seguire la strada sterrata per il Passo dei Campelli per circa 15 minuti fino ad una Madonnina. Da qui imboccare il sentiero n. 417 che dapprima passa dal laghetto dei Campelli e poi punta verso il ghiaione della Bagozza. Giunti sul ghiaione seguire la traccia che, verso dx porta sotto la parete. Risalire il canale Bramani per circa 60mt fino ad una grossa clessidra (S0). Itinerario
L1: 6a+, 30mt. Dalla clessidra della s0 salire verticalmente per una decina di mt fino ad una clessidra cordonata. Da quest’ultima salire a destra. Verticalmente per placcha a buchi con uscita delicata a sx per raggiungere la sosta.
L2: 6a, 30mt. Superare un tettino sulla sinistra, verticalmente fino alla clessidra cordonata, poi sempre in obbliquo verso dx
L3: 7b+, 50mt. Partenza facile poi dalla seconda clessidra comincia il viaggio. Placca tecnica con due sezioni difficili e obbligate. (Tiro lungo, sfalsare bene le corde)
L4: 7c+, 35mt. Il tiro più bello della via. Si segue una teoria di piccoli buchetti e fessurine su 30 mt di placca verticale con due bombè.
L5: 6a, 35mt. In obbliquo a sx fino alla cengia dove passa la Cassin. Spostarsi qualche metro a dx poi sulla verticale si vede la sosta.
L6: 5c, 55mt. Salire dapprima in obbliquo verso dx, poi verso sx mirando un terrazzino alla base della fessura obbliqua visibile dalla sosta.
L7: 6b, 35mt. Salire la fessura, verticalmente sul bombè, poi verso sinistra su roccia super, buchi e clessidre fino in sosta.
L8: III, 50mt. Dalla sosta alzarsi e traversare a dx. Si entra nel diedro-canale d’uscita della via Cassin e per questo in vetta. Discesa
Dalla vetta scendere per la via normale (sentiero n. 417). Dalla S7, è possibile il rientro a corda doppia. (prestare attenzione alla cengia tra S6 e S5 per via di qualche sasso instabile). Materiale
10 coppie, due mezze corde da 60mt, serie di friends dal micro al n°2 BD, cordini.
Da Clusone attraverso il passo della Presolana oppure da Boario, risalendo la via Mala, entrare in Val di Scalve e raggiungere Schilpario. Proseguire per il passo del Vivione e dopo circa 4 Km parcheggiare nei pressi della Baracca Rossa. Accesso
Seguire la strada sterrata per il Passo dei Campelli per circa 15 minuti fino ad una Madonnina. Da qui imboccare il sentiero n. 417 che dapprima passa dal laghetto dei Campelli e poi punta verso il ghiaione della Bagozza. Giunti sul ghiaione seguire la traccia che, verso dx porta sotto la parete. Risalire il canale Bramani per circa 60mt fino ad una grossa clessidra (S0). Itinerario
L1: 6a+, 30mt. Dalla clessidra della s0 salire verticalmente per una decina di mt fino ad una clessidra cordonata. Da quest’ultima salire a destra. Verticalmente per placcha a buchi con uscita delicata a sx per raggiungere la sosta.
L2: 6a, 30mt. Superare un tettino sulla sinistra, verticalmente fino alla clessidra cordonata, poi sempre in obbliquo verso dx
L3: 7b+, 50mt. Partenza facile poi dalla seconda clessidra comincia il viaggio. Placca tecnica con due sezioni difficili e obbligate. (Tiro lungo, sfalsare bene le corde)
L4: 7c+, 35mt. Il tiro più bello della via. Si segue una teoria di piccoli buchetti e fessurine su 30 mt di placca verticale con due bombè.
L5: 6a, 35mt. In obbliquo a sx fino alla cengia dove passa la Cassin. Spostarsi qualche metro a dx poi sulla verticale si vede la sosta.
L6: 5c, 55mt. Salire dapprima in obbliquo verso dx, poi verso sx mirando un terrazzino alla base della fessura obbliqua visibile dalla sosta.
L7: 6b, 35mt. Salire la fessura, verticalmente sul bombè, poi verso sinistra su roccia super, buchi e clessidre fino in sosta.
L8: III, 50mt. Dalla sosta alzarsi e traversare a dx. Si entra nel diedro-canale d’uscita della via Cassin e per questo in vetta. Discesa
Dalla vetta scendere per la via normale (sentiero n. 417). Dalla S7, è possibile il rientro a corda doppia. (prestare attenzione alla cengia tra S6 e S5 per via di qualche sasso instabile). Materiale
10 coppie, due mezze corde da 60mt, serie di friends dal micro al n°2 BD, cordini.
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Bellezza
Primi salitori
Francesco Beni, Fulvio Zanetti, 2015
Autore scheda
Fulvio Zanetti
Versante
Nord-Ovest
Lunghezza dislivello
320m
Difficoltà
7c+, RS4
Difficoltà obbligatoria
7a+
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