Le Pagine di Pietra - Le Pagine di Pietra, Forzo
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Le Pagine di Pietra
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Andrea Giorda, Isidoro Meneghin, Biagio Merlo 21/12/1980
Autore scheda
Andrea Giorda
Versante
Sud ovest
Lunghezza dislivello
140m + 60m di ferrata
Quota
950m
Difficoltà
6a+
Difficoltà obbligatoria
5c
Via divertente, su roccia bella in un posto incantevole. Ideale per far pratica di arrampicata Trad con protezioni veloci. Da non sottovalutare per la lunghezza dell’ultimo tiro, per la particolarità può essere di soddisfazione anche per i più esperti. Se non c’è neve è praticabile tutto l’anno, anche d’inverno se c’è il sole, è un posto molto caldo. Da evitare dopo grandi piogge, le placche iniziali potrebbero essere bagnate.
Il sole arriva verso le 11.00 e quindi non vale la pena attaccare presto. L’accesso un tempo proibitivo è ora molto semplice e richiede non più di 15/20 minuti dall’auto per arrivare al punto di partenza. Le soste sono attrezzate e vi sono alcuni spit sulle placche solo dove non ci sono fessure. La via è stata ripensata in modo da renderla fruibile a molti, per far pratica nel mettere i friend.
Fa bene ricordare ai ripetitori che nel 1980 fu aperta solo con pochi chiodi normali e quattro excentric di diversa misura e le placche e le fessure dei tiri iniziali, ora libere, erano intasate dall’erba. Sulla struttura principale, con il forte granitista Fabrizio Ferrari, abbiamo aperto un nuovo “cantiere” per attrezzare lo spigolo sinistro delle Pagine di Pietra. Dalle prime ricognizioni sembra molto spettacolare e ha già un nome … “A fil di Pagina”!
Il sole arriva verso le 11.00 e quindi non vale la pena attaccare presto. L’accesso un tempo proibitivo è ora molto semplice e richiede non più di 15/20 minuti dall’auto per arrivare al punto di partenza. Le soste sono attrezzate e vi sono alcuni spit sulle placche solo dove non ci sono fessure. La via è stata ripensata in modo da renderla fruibile a molti, per far pratica nel mettere i friend.
Fa bene ricordare ai ripetitori che nel 1980 fu aperta solo con pochi chiodi normali e quattro excentric di diversa misura e le placche e le fessure dei tiri iniziali, ora libere, erano intasate dall’erba. Sulla struttura principale, con il forte granitista Fabrizio Ferrari, abbiamo aperto un nuovo “cantiere” per attrezzare lo spigolo sinistro delle Pagine di Pietra. Dalle prime ricognizioni sembra molto spettacolare e ha già un nome … “A fil di Pagina”!
Accesso generale
Da Pont Canavese si imbocca la strada per la Val Soana e giunti al bivio si svolta per Forzo. La struttura rocciosa delle Pagine di Pietra è facilmente individuabile all’inizio del vallone in alto a destra. Lasciare l’auto alla prima area attrezzata per picnic sulla sinistra, c’è anche una comoda fontana per l’acqua. Accesso
Volendo, ci si mette già l’imbragatura e due cordini con moschettone per la ferrata, se no lo si farà più avanti.
Si risale quindi la strada asfaltata fino ad arrivare in vista della grande targa in legno che segnala il Parco del Gran Paradiso. Circa 70 metri prima della targa ci si infila nel bosco al primo accesso possibile finite le rocce (ometto) e subito si trovano le frecce gialle (da seguire scrupolosamente) che vi portano fino ad un albero con cordino rosso e pietra segnaletica gialla (15/20 minuti dall’auto, tracce di sentiero).
Qui, se non l’avete fatto mettete l’imbragatura, tenete le scarpe da avvicinamento e lasciate zaini e quanto non serve sulla via, l’ultima doppia vi porterà qui.
Seguite quindi le frecce gialle e dopo poco uno spit con cordino e poi una piccola ferrata artigianale vi condurranno alla sosta d’attacco (60 metri). E’ tutto molto semplice per chi è pratico di montagna, ma è terreno d’avventura ripido, i meno esperti possono legarsi in cordata e usare gli ancoraggi in loco.
(Sopra la pietra segnaletica gialla, vi è anche un vecchio accesso che sale la parete e il canale soprastante dove qualcuno in questi anni aveva già messo spit e vecchi chiodi. Ignoratelo è molto brutto). Itinerario
L1 25m. 6a+ Partenza atletica poi bella dulfer e placca.
L2 25m. 5c Facile placca a tacche,poi ci si sposta alla sosta a ds sulla cengia erbos.
L3 30m. 6a Placca in partenza, poi bella fessura su roccia molto lavorata e placca finale che porta alla base della grande fessura.
L4 60 m. 6a+ Tiro estetico e spettacolare, più impressionante che difficile, c’è sempre una soluzione che risolve e non alza il grado. Un piccolo miracolo della natura.
La fessura richiede tutte le tecniche, incastro, aderenza, opposizione. La sfida è scalarla con un numero di friend dignitoso cercando di dominare il grado. In ogni caso il numero 1 e 2 della BD si usano solo nei primi 15 metri, poi servono solo più il 3 e il 4 in quantità da definire, consigliati minimo tre 3 e un 4 o anche due 3 e due 4.
Sulla via trovate le mie vecchie pietre incastrate (portatevi dei cordini) e il vecchio excentric lasciato in apertura, non levatelo, è un pezzo da museo al quale abbiamo messo un nuovo cordino intorno.
Uscite alla betulla per far sosta e assicurare, la sosta a spit in cima alla fessura è solo per le doppie, è scomodissima. Discesa
Tre doppie da 60m se la lunghezza delle corde è giusta. Dalla sosta 4, alla sosta 3, alla sosta 0 arrivate alla pietra segnaletica con punta gialla nel bosco. Se avete le corde corte è attrezzata anche la sosta 1. Materiale
Due corde rigorosamente da 60m. Cordini di varia misura. 6 rinvii lunghi.
Consigliato, per chi domina agevolmente il grado: una serie di friend fino al 4 BD, doppi 1,2 e il 3 (e meglio portarsi anche un altro 4 o un altro 3 per sicurezza).
Chi non domina il grado porterà tanti 3 o 4 Q.B. come il sale nelle ricette di cucina. La sfida è quella. Note
se non si possiedono i 4 BD possono essere sostituiti dai 3, non è una misura indispensabile.
Da Pont Canavese si imbocca la strada per la Val Soana e giunti al bivio si svolta per Forzo. La struttura rocciosa delle Pagine di Pietra è facilmente individuabile all’inizio del vallone in alto a destra. Lasciare l’auto alla prima area attrezzata per picnic sulla sinistra, c’è anche una comoda fontana per l’acqua. Accesso
Volendo, ci si mette già l’imbragatura e due cordini con moschettone per la ferrata, se no lo si farà più avanti.
Si risale quindi la strada asfaltata fino ad arrivare in vista della grande targa in legno che segnala il Parco del Gran Paradiso. Circa 70 metri prima della targa ci si infila nel bosco al primo accesso possibile finite le rocce (ometto) e subito si trovano le frecce gialle (da seguire scrupolosamente) che vi portano fino ad un albero con cordino rosso e pietra segnaletica gialla (15/20 minuti dall’auto, tracce di sentiero).
Qui, se non l’avete fatto mettete l’imbragatura, tenete le scarpe da avvicinamento e lasciate zaini e quanto non serve sulla via, l’ultima doppia vi porterà qui.
Seguite quindi le frecce gialle e dopo poco uno spit con cordino e poi una piccola ferrata artigianale vi condurranno alla sosta d’attacco (60 metri). E’ tutto molto semplice per chi è pratico di montagna, ma è terreno d’avventura ripido, i meno esperti possono legarsi in cordata e usare gli ancoraggi in loco.
(Sopra la pietra segnaletica gialla, vi è anche un vecchio accesso che sale la parete e il canale soprastante dove qualcuno in questi anni aveva già messo spit e vecchi chiodi. Ignoratelo è molto brutto). Itinerario
L1 25m. 6a+ Partenza atletica poi bella dulfer e placca.
L2 25m. 5c Facile placca a tacche,poi ci si sposta alla sosta a ds sulla cengia erbos.
L3 30m. 6a Placca in partenza, poi bella fessura su roccia molto lavorata e placca finale che porta alla base della grande fessura.
L4 60 m. 6a+ Tiro estetico e spettacolare, più impressionante che difficile, c’è sempre una soluzione che risolve e non alza il grado. Un piccolo miracolo della natura.
La fessura richiede tutte le tecniche, incastro, aderenza, opposizione. La sfida è scalarla con un numero di friend dignitoso cercando di dominare il grado. In ogni caso il numero 1 e 2 della BD si usano solo nei primi 15 metri, poi servono solo più il 3 e il 4 in quantità da definire, consigliati minimo tre 3 e un 4 o anche due 3 e due 4.
Sulla via trovate le mie vecchie pietre incastrate (portatevi dei cordini) e il vecchio excentric lasciato in apertura, non levatelo, è un pezzo da museo al quale abbiamo messo un nuovo cordino intorno.
Uscite alla betulla per far sosta e assicurare, la sosta a spit in cima alla fessura è solo per le doppie, è scomodissima. Discesa
Tre doppie da 60m se la lunghezza delle corde è giusta. Dalla sosta 4, alla sosta 3, alla sosta 0 arrivate alla pietra segnaletica con punta gialla nel bosco. Se avete le corde corte è attrezzata anche la sosta 1. Materiale
Due corde rigorosamente da 60m. Cordini di varia misura. 6 rinvii lunghi.
Consigliato, per chi domina agevolmente il grado: una serie di friend fino al 4 BD, doppi 1,2 e il 3 (e meglio portarsi anche un altro 4 o un altro 3 per sicurezza).
Chi non domina il grado porterà tanti 3 o 4 Q.B. come il sale nelle ricette di cucina. La sfida è quella. Note
se non si possiedono i 4 BD possono essere sostituiti dai 3, non è una misura indispensabile.
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Bellezza
Primi salitori
Andrea Giorda, Isidoro Meneghin, Biagio Merlo 21/12/1980
Autore scheda
Andrea Giorda
Versante
Sud ovest
Lunghezza dislivello
140m + 60m di ferrata
Quota
950m
Difficoltà
6a+
Difficoltà obbligatoria
5c
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