Gran Vernel Parete Nord Est - Gran Vernel
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Gran Vernel Parete Nord Est: Dolomiti, Stefano Tononi, Lorenzo Battisti
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Gino Battisti, Giuseppe Farnia, Almo Giambisi, Carlo Platter 17 - 19/03/1971
Autore scheda
Stefano Tononi
Versante
Nordest
Lunghezza dislivello
Dislivello complessivo di 1600m D+ di cui 900m di parete
Difficoltà
OSA, 55-60°, S6, 5.4
Una parete sicuramente meno complessa della mitica parete nord, la via Platter Giambisi Battisti Farnia
si svolge però in ambiente totalmente remoto, chiuso tra l'acuminato avancorpo del Vernel e l'impressionante lama di roccia che è la Roda de Mulon; i salti ghiacciati sono entusiasmanti.
È stata sciata, probabilmente per la prima volta, da Stefano Tononi e Lorenzo Battisti il 31/05/2019. Il giorno successivo Maurizio Davarda e Alberto Valeruz hanno portato a termine la prima discesa in snowboard, insieme a Roberto Giacomelli con gli sci.
È stata sciata, probabilmente per la prima volta, da Stefano Tononi e Lorenzo Battisti il 31/05/2019. Il giorno successivo Maurizio Davarda e Alberto Valeruz hanno portato a termine la prima discesa in snowboard, insieme a Roberto Giacomelli con gli sci.
Accesso generale
Raggiungere il Passo Fedaia. Itinerario
Dalla località passo Fedaia imboccare il sentiero 618, aggirando la parete ovest di Col di Bous. Giunti ad un piano inclinato, proseguire con l'alternarsi di brevi salite e discese in direzione ovest, puntando alla tipica forma piramidale del Sas de la Ciaures. Da qui, in breve si giunge all'imbocco della parete nord est. Calzati i ramponi si sale la prima strozzatura, eventualmente aggirabile, e si continua in direzione del successivo salto, che a seconda delle condizioni può presentare ghiaccio. Dopo una breve sezione di neve, si giunge al successivo flusso ghiacciato, che spesso presenta ghiaccio più esile, eventualmente aggirabile con un traverso verso sinistra, per poi ritornare senza alzarsi di quota verso l'estremità opposta della parete. Appare ora evidente lo scivolo di accesso alla cresta nord. Risalirlo non senza faticare fino a guadagnare l'accesso alla cresta, che si percorre senza particolari difficoltà alla cima. Ore 3-4. Discesa
Dalla cima seguire la cresta in direzione nord rimanendo sul versante nord ovest. Dopo circa 50 metri immettersi sulla parete nord est (destra orografica), sciando il ripido pendio dapprima sulla massima pendenza, e poi puntando ad un ripido canale nascosto all'estrema destra orografica della parete, fino ad una caratteristica sella che precipita sula sottostante Sforcéla de Vernel. Da qui, proseguire sulla verticale della parete, che assume sempre più le sembianze di un ripido catino. Aggirare in base all'innevamento l'ultimo salto ghiacciato incontrato in salita, fino ad incontrare il successivo, dove potrebbe essere possibile dover attrezzare un abalakov (eventualmente utili martello e chiodi per attrezzare sosta a sinistra del salto). Le difficoltà diminuiscono, e con un'andatura destra-sinistra si evitano anche le rocce scoperte alla base della parete. Per tornare alla macchina, occorre traversare con gli sci ai piedi in direzione est, fino a dove diventa necessario montare nuovamente le pelli, per guadagnare la cima di un colle dal quale è possibile scendere in direzione della parete ovest di Col di Bous e da qui , seguendo il sentiero 618, in breve si giunge al parcheggio. Materiale
Normale da scialpinismo, ramponi, in base alle condizioni dei salti ghiacciati 1 o 2 picozze e 5-6 viti da ghiaccio (portarne anche di corte), corda da 50m.
Raggiungere il Passo Fedaia. Itinerario
Dalla località passo Fedaia imboccare il sentiero 618, aggirando la parete ovest di Col di Bous. Giunti ad un piano inclinato, proseguire con l'alternarsi di brevi salite e discese in direzione ovest, puntando alla tipica forma piramidale del Sas de la Ciaures. Da qui, in breve si giunge all'imbocco della parete nord est. Calzati i ramponi si sale la prima strozzatura, eventualmente aggirabile, e si continua in direzione del successivo salto, che a seconda delle condizioni può presentare ghiaccio. Dopo una breve sezione di neve, si giunge al successivo flusso ghiacciato, che spesso presenta ghiaccio più esile, eventualmente aggirabile con un traverso verso sinistra, per poi ritornare senza alzarsi di quota verso l'estremità opposta della parete. Appare ora evidente lo scivolo di accesso alla cresta nord. Risalirlo non senza faticare fino a guadagnare l'accesso alla cresta, che si percorre senza particolari difficoltà alla cima. Ore 3-4. Discesa
Dalla cima seguire la cresta in direzione nord rimanendo sul versante nord ovest. Dopo circa 50 metri immettersi sulla parete nord est (destra orografica), sciando il ripido pendio dapprima sulla massima pendenza, e poi puntando ad un ripido canale nascosto all'estrema destra orografica della parete, fino ad una caratteristica sella che precipita sula sottostante Sforcéla de Vernel. Da qui, proseguire sulla verticale della parete, che assume sempre più le sembianze di un ripido catino. Aggirare in base all'innevamento l'ultimo salto ghiacciato incontrato in salita, fino ad incontrare il successivo, dove potrebbe essere possibile dover attrezzare un abalakov (eventualmente utili martello e chiodi per attrezzare sosta a sinistra del salto). Le difficoltà diminuiscono, e con un'andatura destra-sinistra si evitano anche le rocce scoperte alla base della parete. Per tornare alla macchina, occorre traversare con gli sci ai piedi in direzione est, fino a dove diventa necessario montare nuovamente le pelli, per guadagnare la cima di un colle dal quale è possibile scendere in direzione della parete ovest di Col di Bous e da qui , seguendo il sentiero 618, in breve si giunge al parcheggio. Materiale
Normale da scialpinismo, ramponi, in base alle condizioni dei salti ghiacciati 1 o 2 picozze e 5-6 viti da ghiaccio (portarne anche di corte), corda da 50m.
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Bellezza
Primi salitori
Gino Battisti, Giuseppe Farnia, Almo Giambisi, Carlo Platter 17 - 19/03/1971
Autore scheda
Stefano Tononi
Versante
Nordest
Lunghezza dislivello
Dislivello complessivo di 1600m D+ di cui 900m di parete
Difficoltà
OSA, 55-60°, S6, 5.4
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