Emozioni Alpine - Val Travenanzes
Situata all'entrata della Val Travenanzes, Emozioni Alpine è una via di misto moderno, selvaggia, dura, impegnativa e ancora da concatenare, non per tutti.
Entrando in Val Travenanzes, giusto prima che si apra la valle si nota un muro a sinistra con alcune vie di dry ed un muro soprastante e strapiombante alto 100 metri. Si risale per il suo lato sinistro uno zoccolo scabroso, 40m. III/IV, da fare attenzione. Abbiamo attrezzato una sosta a chiodi alla fine per eventuale calate e sicura in salita.
ItinerarioL1: Tiro su fessura abbastanza marcia. Un spit protegge la caduta sulla seconda cengia. Occhio sul passaggio per alzarsi dalla prima cengia! Il tiro aperto da Rolando è stato concatenato da secondo da Raffaele e Santi, che hanno dato una difficolta di M7+. Da rivalutare in salita da primi! Dopo lo spit è rimasto sul posto anche un chiodo.
L2: Aperto da Santi, tiro spettacolare parte con attraversata verso sinistra, con uno spit dopo 4 metri dalla sosta su una uscita un po' esposta. Dopo continua con una attraversata bella da proteggere e non difficilissima. Finita questa sezione ci si alza per tacche e buchetti, ed anche qualche bel rovescio verso il secondo spit del tiro. Lì la questione diventa seria: arrivare al terzo spit è emozionante e uscire fino alla fessura sopra la testa una bella danza con il vuoto. Una volta sul ghiaccio si arriva comodamente alla cengia, con sosta su 2 spit, dopo 35m. Le difficoltà potrebbero essere attorno all'M10 (da confermare). Un bel set di friends fino al #2 con i medi ripetuti aiutano a proteggere il tiro. Roccia ottima.
L3: Il tiro chiave dell'itinerario, un viaggio spaziale aperto da Raffa, con tanta dedizione ed arte. Si parte subito dritti per diedro sino ad uno spit che protegge la attraversata fino a raggiungere il ghiaccio. Da lì si risale fino alla roccia prima della fessura principale dal tiro: proteggere bene prima di lasciare il ghiaccio! Una volta raggiunta la fessura (un po' marcia all’inizio) si prosegue su terreno “negativo”, alternando qualche spit, friends e se si ha fortuna qualche vite piccola. Il tiro è fisico e difficile da capire, a volte anche scomodo come posizioni, i piedi non sono sempre buoni. Si continua ad attraversare su terreno strapiombante, fessurato, con bolle di ghiaccio, fino all’ultimo spit prima della sosta. (Da qui consigliamo di abbassarsi leggermente per attraversare prima verso sinistra e quindi alzarsi verso la sosta.) Sono 30 metri molto intensi, per una proposta di grado M11!
L4: Tocca a Santi, che sale una sezione di ghiaccio (con spit di protezione), verso una nicchia scomodissima, da lì si attraversa verso sinistra fino ad un secondo spit. Dal secondo spit, con movimenti molto delicati e psicologici ci si alza, difficile proteggersi, fino ad un chiodo con cordone. Dal chiodo ci si protegge bene per poi affrontare una uscita atletica con belle fessura e qualche ciuffo di erba. 25m. M8+/9 da capire! Sosta su 2 spit. Roccia ottima.
DiscesaSicuramente dalla sosta 3 si arriva a terra con corde da 80 metri. Calarsi per le soste è quasi impossibile. Vi raccomando di cercare una alternativa.
Materiale1 set completo di friend sino al #3 ripetere dal #0.2 al #1, qualche chiodo, 2 viti di ghiaccio 13 cm ed una di 18 cm. Può essere una buona idea salire la via con una corda singola da 80 m, e una corda da recupero da 80m. In questo modo è possibile calarsi dalla terza sosta.