Carlito's Way - Parete del Silenzio
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Carlito's Way: Sul nono tiro
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Walter Polidori, Carlo dal Toè, 17-11-2015 e 10-04-16.
Autore scheda
Walter 'Pres' Polidori
Versante
SE
Lunghezza dislivello
230m
Quota
1850m
Difficoltà
VI+/A1.
Periodo
Estate e autunno, in primavera più probabile trovare zone umide.
La prima via in assoluta della parete, per la quale è stato proposto il nome Parete del Silenzio. Il nome della via è dedicato a Carlo dal Toè, che ha provato per la prima volta ad aprire una via, con ottimo risultato.
Accesso generale
Guardando verso monte, si individua un strada sterrata che sale verso dx. Seguirla e subito dopo una palina indicatrice di sentieri con cartelli gialli, svoltare nel primo sentierino a sx. Lo si percorre tra le belle frazioni nei boschi, sempre seguendo il segnavia numero 4, con segni gialli. Il sentiero sale ripido e spesso scalinato, attenzione a non perderlo seguendo altre diramazioni secondarie. Si arriva ad una grande frana di massi, che il sentiero contorna sulla dx, si costeggia una parete, si vedono altre baite e si arriva infine alle baite di Cret (poco più di 1600m di altitudine), ormai all’altezza della parete. Dopo queste baite, seguire brevemente il sentiero ma poi lasciarlo e traversare verso la parete. Occorre scendere leggermente e poi attraversare pendii ripidi ed una pietraia. Si passa alla dx di un grosso roccione e poi si scende un pendio erboso, quindi si traversa verso la parete, che è quella di sx delle due evidenti alla testata della valle, quota 1620m (circa 1h 15’). Itinerario
Discesa
Note
Non c’è bibliografia alpinistica che comprenda questa zona
Entrare in Valle di Gressoney (Valle d’Aosta) e percorrerla fino al paese di Lillianes. Qui svoltare verso sx al primo ponte che attraversa il fiume, dopo quello storico in pietra, e andare verso sx. Salire una lunga strada a tornanti, che arriva fino alla frazione Riasseu, dove si trova un buon slargo e si lascia la macchina, quota 1090m.
AccessoGuardando verso monte, si individua un strada sterrata che sale verso dx. Seguirla e subito dopo una palina indicatrice di sentieri con cartelli gialli, svoltare nel primo sentierino a sx. Lo si percorre tra le belle frazioni nei boschi, sempre seguendo il segnavia numero 4, con segni gialli. Il sentiero sale ripido e spesso scalinato, attenzione a non perderlo seguendo altre diramazioni secondarie. Si arriva ad una grande frana di massi, che il sentiero contorna sulla dx, si costeggia una parete, si vedono altre baite e si arriva infine alle baite di Cret (poco più di 1600m di altitudine), ormai all’altezza della parete. Dopo queste baite, seguire brevemente il sentiero ma poi lasciarlo e traversare verso la parete. Occorre scendere leggermente e poi attraversare pendii ripidi ed una pietraia. Si passa alla dx di un grosso roccione e poi si scende un pendio erboso, quindi si traversa verso la parete, che è quella di sx delle due evidenti alla testata della valle, quota 1620m (circa 1h 15’). Itinerario
Lunghezza 1: salire il muro inciso da una vena di quarzo bianco che obliqua da dx a sx e poi continua dritta (attenzione alla qualità dei quarzi). Si arriva ad una zona con vegetazione, a cui segue un altro muretto con fessura (chiodo). Si arriva infine ad un ballatoio dietro un albero bruciato , il “Totem nero”. Sosta su due chiodi e cordone su clessidra formata da due massi (20m, IV+, delicato per la vegetazione, 1 chiodo);
Lunghezza 2: salire per bei blocchi verticali e fessurati. Si arriva ad un diedro nel lato dx di uno spigoletto, per arrivare ad un tratto compatto dove occorre traversare a sx (chiodo prima di traversare). Salire per ottima roccia ed una rampa, arrivando ad una paretina molto lichenosa, sotto un ripiano con evidenti betulle. Traversare a dx, arrivando ad una zona erbosa, e salire un placchetta delicata, fino al ripiano con le betulle, dove si sosta su albero (40m, V, 1 chiodo);
Lunghezza 3: traversare un tratto erboso e poi salire fino alla base di una paretina con diedrino sporco. Salire il diedro (chiodo), arrivando ad un ripiano erboso. Traversare verso sx e salire una bella rampa rocciosa, fino ad un pulpito dietro lo spigolo, dove si sosta su due chiodi con cordone (35m, IV+/III, 1 chiodo);
Lunghezza 4: salire il bellissimo muro sopra la sosta, sfruttando delle lame da proteggere con microfriend (1 chiodo). Si arriva ad un muro molto lichenoso, che però presenta una buona fessura ed alcuni buoni appoggi (1 chiodo). La sosta si trova subito dopo, due chiodi con cordone su buona cengia (25m, VI+, 2 chiodi);
Lunghezza 5: salire per bel diedro sopra la sosta e al suo termine traversare a sx per entrare in un altro diedro. Si sale (2 chiodi) fino ad arrivare sul filo di un bello spigolo, si traversa a dx e lo si affronta direttamente, inizialmente strapiombante e poi più semplice, fino ad arrivare ad una buona piazzola dove si trova la sosta su tre chiodi con cordone (30m, VI, 2 chiodi);
Lunghezza 6: salire a sx della sosta su roccia lichenata ma con buoni appigli. Superata una fascia rocciosa, si accede a terreno facile ma più erboso, rocce da verificare e massi instabili, fare molta attenzione. Si traversa facilmente verso dx, per arrivare ad una zona posta poco prima di alcuni diedri, sosta su due chiodi con cordone in una fessura in basso (30m, V+ ingaggioso, nessun chiodo);
Lunghezza 7: su per il diedro inclinato a sx di una placconata sporca. Si arriva ad uno strapiombetto e si traversa a dx per entrare nel diedro più a dx, che delimita la placconata. Nel momento dell’apertura, abbiamo trovato la placca veramente viscida e con muschio. In queste condizioni la progressione è stata in prevalenza in artificiale su chiodi e friend piccoli (lasciato solo 1 chiodo). Prima di arrivare al tetto che sbarra il diedro, si traversa a dx ad arrivare al bordo dx della placca, che qui finisce. Si entra con passo delicato nel canale di dx (possibile protezione con friend BD 0,75 in una fessura poco visibile sul bordo dx) e lo si risale per qualche metro. Si supera una paretina facile, quindi si sale erso sx per pendio e roccette ad arrivare ad un albero molto grosso subito dopo un caratteristico arco di pietra formato da un enorme masso appoggiato. Sosta sull’albero (50m, nel tratto del diedro VI/A0/A1, usati 4 chiodi, lasciato 1 chiodo);
Lunghezza 8: traversare verso la parete di fronte e salire ad un albero. Da li traversare a sx su placca lavorata, e risalire ad una fessura orizzontale sotto uno strapiombo, che si evita a dx. Si entra nell’evidente diedro a sx formato dal grande spigolo della parete. Lo si risale con bella arrampicata e si arriva ad un pianoro, dove si sosta su spuntone sotto la direttiva della cima (50m, VI-, nessun chiodo);
Lunghezza 9: salire direttamente verso la cima, prima per muretto facile e poi per caminetto , fino ad un cordone si clessidra tra due massi, posto poco sotto il punto sommitale (20m, IV, nessun chiodo).
Libro di via sul ripiano sotto il cordone, leggermente alla sua sx.
Si effettua in doppia , indicazioni faccia a monte.
1.dal cordone della sosta finale ad un grosso albero con cordone e moschettone circa all’altezza dell’uscita del diedro finale del penultimo tiro;
2.doppia sulle placche sottostanti e il canale alla loro dx, fino ad un cordone su grosso spuntone, poco prima di un alberello;
3.doppia sulle placche sottostanti, andando verso dx fino a due chiodi con cordone fuori via, in corrispondenza di una cengetta (poco sotto e a sx di un alberello bruciato);
4.doppia a raggiungere la sosta in comune per le tre vie, in obliquo verso dx, in corrispondenza di una cengetta;
5.doppia in leggero obliquo verso dx a raggiungere un grosso albero secco con cordoni (attenzione, controllare lo stato dell’albero);
6.dal grosso albero direttamente alla base della parete.
Ritornare a dx per ritrovare le tracce dell’andata.
MaterialeSoste attrezzate con chiodi o cordoni su alberi /spuntoni. Portare una serie completa di friend fino al n°5 BD, compresi i micro (utile raddoppiare le misure micro e le misure 1 e 2), martello e buona scelta di chiodi. In via lasciati i chiodi utilizzati, tranne nel tiro 7.
Tipo di roccia: gneiss, mediamente di buona qualità, ma con zone lichenose e infastidite dall’erba.
Tempo salita, primi salitori.
Tempo salita, primi salitori.
-il 17-11-2015 impiegate circa 4h per raggiungere la sosta 5;
-il 10-04-2016 impiegate circa 6h per ripetere i primi tiri e completare la via.
Per una ripetizione calcolare circa 5-6h.
Note: il nome della via è dedicato a Carlo dal Toè, che ha provato per la prima volta ad aprire una via, con ottimo risultato.
Relazione a cura di Walter “Pres” Polidori.
CartografiaNon c’è bibliografia alpinistica che comprenda questa zona
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Bellezza
Primi salitori
Walter Polidori, Carlo dal Toè, 17-11-2015 e 10-04-16.
Autore scheda
Walter 'Pres' Polidori
Versante
SE
Lunghezza dislivello
230m
Quota
1850m
Difficoltà
VI+/A1.
Periodo
Estate e autunno, in primavera più probabile trovare zone umide.
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