Amici per sempre - Pizzo Matto
Aperta in due giornate sul Sass del Plan Sertif in val Grosina, si tratta di una bella via d’arrampicata su un bel pilastro rossastro che ricorda molto altri luoghi ma dove il sole del mattino si riflette più che altrove; volevamo salire una linea semplice e l’abbiamo centrata perfettamente, questo per poter permettere a molti arrampicatori di gustare appieno una bella salita e tutto l’ambiente circostante carico di tranquillità.
La scelta del nome della via è stata ovvia anche se era un po’ che mi girava per la testa; “Amici per sempre” è un manifesto perché l'amicizia vera e autentica esiste ed è quello che è stato e sempre sarà con Jacopo.
Da Bormio o da Tirano in Valtellina (SO), ci si porta a Grosio quindi seguendo le indicazioni si sale verso la frazione di Ravoledo proseguendo fino a Fusino (1203 m). (Per poter proseguire tiket di 5 euro giornaliero in prossimità della chiesa). Per Malghera: in prossimità della chiesa si prende la deviazione a sinistra che scende al ponte sul torrente Roasco alla base della diga del bacino idroelettrico di Fusino. La strada, quasi tutta interamente asfaltata, prosegue seguendo un lungo traverso sul fianco della val Grosina occidentale, e passa attraverso diversi nuclei caratteristici sistemati con cura e dedizione fino al suo termine al bellissimo nucleo di Malghera (1937 m).
AccessoDa Malghera (1937 m) in prossimità del Santuario della Madre della Misericordia, localmente noto come “Madòna de val de Sach" o Madonna del Muschio, si segue l’evidente stradina che porta in breve alla Cascina Toni presso la Casera di Sacco (2008 m) dove al rientro oltre ad un succulento pranzo o spuntino alpestre è possibile gustare il gelato al latte e panna più buono del mondo. Da qui si scende verso destra al ponte sottostante per passare sul versante opposto. Si prosegue sempre su stradina a mezzacosta fino alla baita delle Mandrie Vecchie (casera di Mandrì Végi 2062 m) e lasciata la stradina, si prende l’evidente sentiero che sale sulla destra poco prima della baita. Il sentiero sale con qualche tornante fino alla casera di Cavic’ (2150 m) lasciando poco prima una deviazione sulla destra. Poco dopo si giunge in prossimità di un’altra baita e con un ultimo tratto ripido si giunge alla base dello splendido ripiano di Pian del Lago. Arrivati al torrente lo si supera facilmente e poco sopra si giunge al bivacco di Pian del Lago (Baitèl del Pian del Laach 2327 m). Si prosegue costeggiando il lago alla sua sinistra e stando alla sinistra del torrente si supera un breve tratto ripido giungendo così al piano superiore del Pian del Lago a quota 2400 m circa caratterizzato da piccole paludi. Si prosegue verso est guadagnando gradualmente quota notando alla sinistra l’evidente bastionata rocciosa dove sale la via. Si lascia il sentiero e verso sinistra si passa il torrentello andando quindi a salire il ripido pendio erboso che porta in breve all’attacco della via (1 - 1,30 h). L’inizio ben evidente della via si trova appena a sinistra dell’inciso canale che divide Il Sass del Plan Sertif con lo Sperone Cinto; fix evidente sulla placchetta iniziale a 4 metri di altezza (appena a dx, attacca la via Hey Doug).
ItinerarioL1: si sale sullo stretto pilastrino ben appigliato e si prosegue sulla placca sovrastante solcata da una esile fessura per poi salire un breve muretto portandosi alla sosta verso sinistra. 30 m, 5a, 5b
L2: si supera una placchetta articolata che porta ad un tratto più facile alla base del breve pilastrino; lo si sale direttamente e una successiva breve placchetta porta su una cengia erbosa dove al termine si sosta. 30 m, 4a, 5c
L3. un breve tratto dritti, spostandosi poi gradualmente a sinistra andando a salire la bella placca compatta uscendo a sinistra alla sosta. 25 m, 5a, 6a
L4: a sinistra della sosta si affronta direttamente il breve strapiombo ben appigliato uscendone verso sinistra; si prosegue in un diedrino poco accennato uscendo a sinistra alla sosta; 20 m, 6a, 5a
L5: si sale direttamente sopra la sosta (tratto facile) e poi gradualmente verso destra superando un breve saltino e quindi verso destra alla sosta. 30 m, 3a, 5b
L6: si rimonta direttamente sopra la sosta su roccia articolata e si esce leggermente a sinistra su un ripiano erboso. 15 m, 4c
L7: si supera la bellissima placca sovrastante ben appigliata fino ad un breve diedrino inciso dove si sosta. 25 m, 5b
L8: si sale sulla destra del diedrino per 3 metri, traversando poi un poco a sinistra e si supera il breve muretto articolato uscendo a sinistra; da qui facilmente su roccia articolata si sormonta un breve risalto arrivando su una cengetta al cui termine si sosta. 25 m, 6a, 4a
L9: leggermente a destra della sosta su roccia da salire con attenzione, poi si supera un breve muretto articolato arrivando sulla sommità del pilastro. 25 m, 4a, 5b
Al termine della via, si sale per una ventina di metri per poi spostarsi verso destra (ometti) andando ad oltrepassare un evidente canale ad imbuto e salendo leggermente si arriva sull’altopiano alla base della parete sud-occidentale del Pizzo Matto. Ora seguendo gli ometti verso destra, si costeggia la base dell’altopiano detritico fino ad arrivare ad intersecare il sentiero sotto il passo di Vermolera. Quindi seguendo in discesa il sentiero si ritorna a Malghera (1 – 1,15 h).
Attacco: a sx del canale dove si restringe, fix visibile a 4 m dalla base
Nda, 2 corde 60 m, 70 singola, 8 rinvii
Attezzatura: sistematica a fix (40 di passaggio e 18 di sosta)
Dalla sosta 4 è possibile scendere in doppia:
La via è dedicata a Jacopo Compagnoni.
Data pubblicazione: 16/07/2024