La Palestra Gianni Comino o Miroglio 2, deve il suo nome al famoso alpinista tragicamente scomparso sul seracco della Poire nel 1980 che ne aveva compiuto le prime visite con il monregalese Pucci Giusta e i ragazzi del gruppo G.A.M. in seno al CAI Mondovì; essi infatti avevano sistematicamente esplorato, in tempi diversi e in varie cordate le possibilità offerte, in stile classico, dalle molteplici strutture.
Il settore era già stato oggetto di attrezzatura a spit da parte del corpo degli alpini nella metà degli anni ’80 e di ulteriori attenzioni da parte di Igor Napoli (vedi "Spit, castagne e magnesite di Igor Napoli, Edizioni l’Arciere) e Paolo Fenoglio alla fine degli anni ’90 per un totale di una ventina di vie ed ancora oggi, qua e là, si possono notare tracce di vecchi spit arrugginiti.
Pucci Giusta dopo aver appunto salito le strutture più evidenti con vie tradizionali ne aveva fornito un prima e scarna relazione sulle pagine della rivista locale del CAI Mondovì dedicando la Palestra all’amico con il quale ne aveva in parte condiviso l’esplorazione a cui però non aveva fatto seguito una reale frequentazione.
La palestra dopo il tentativo di revival a suon di spit da parte di Igor Napoli e compagni viene nuovamente e rapidamente dimenticata; forse i tempi non sono ancora maturi ma più probabilmente le linee scelte e i materiali usati non sono sufficiente attrattivi per i climber degli anni ’90.
Negli ultimi anni e dopo un attento esame delle pareti sono stato attratto dalle concrete possibilità di nuove vie comodamente fruibili e dall’amenità dei luoghi, veramente bucolici, e coadiuvato da Diego Dho, Federico Bausone, Paolo Seimandi, Diego Dutto, suo figlio Leonardo e Paolo Fenoglio per la sentieristica, che hanno creduto al progetto, ho reso fruibili oltre 80 itinerari, interamente chiodati a fix e soste inox, adatti allo "sport climbing sui principali torrioni che presenta il versante roccioso. Infatti i torrioni di compatta quarzite più interessanti hanno visto nelle estati 2016, 2017 e 2018, un vigoroso restyling con l’apertura di molti nuovi itinerari e la revisione e/o modifica di quelli esistenti. Sono nati così due nuovi settori interessanti di arrampicate di livello classico fruibili anche nel periodo estivo e sono stati valorizzati quasi tutti gli spazi disponibili al fine di ottimizzare l’arrampicata sportiva in moulinette.
Nell’estate del 2018 anche Igor Napoli è tornato ad attrezzare in questo luogo e grazie alla sua opera sono nati ancora una trentina di itinerari che completano le già cospicue possibilità. L’intero settore, data la variegata esposizione, riesce a soddisfare la frequentazione per un lungo periodo dell’anno e la stagione utile va da aprile a novembre inoltrato, neve permettendo.
La varietà dei tiri inoltre permette di accontentare le più svariate esigenze di livello e, anche se mancano le lunghezze estreme, gli arrampicatori "plaisir troveranno itinerari interessanti e vari con qualche sconfinamento di ottima qualità nel grado 7.
Superare l’abitato di Miroglio e parcheggiare 200m prima dei successivi para valanghe alcuni Km dopo. Salire sul muretto in corrispondenza di una grata con bollo rosso e percorrere l’evidente sentiero che sale all’inizio con ampi tornanti e poi più direttamente (bolli rossi, ometti) fino a raggiungere un evidente boschetto di lecci(grosso ometto); di lì proseguire brevemente verso sinistra per raggiungere "The school e la "Juventus Area (20’) o proseguire nell’evidente canale che da accesso ai settori superiori della "Piramide, "Torre pendente, "Giardino dei Rododendri, "La Piastra (25’/30’).
NoteLa palestra va inoltre a completare l’offerta di arrampicata sportiva modernamente attrezzata della val Maudagna e della Val Corsaglia che comprende attualmente la falesia di Monte Moro attrezzata dal Corpo degli Alpini che presenta circa 40 itinerari (tabellone delle vie in loco) e la palestra "Beppino Avagnina o Miroglio 1 che presenta circa 100 itinerari di vari autori messi in sicurezza dalle guide alpine Diego Dho e Matteo Casanova ("Miroglio, Falesia e bouldering di Giovanni Massari, Blu Edizioni), la falesia dei Quarzini di Franosa soprana con circa 60 tiri e la piccola realtà della Falesia dei Bassi con circa 20 tiri le cui informazioni sono reperibili sul sito Cuneoclimbing.
MaterialePer arrampicare nei vari settori è sufficiente una corda da 60m e 12 rinvii. Si consiglia, vista la ancora scarsa frequentazione, di utilizzare per passare il primo rinvio un comodo "stick che dovrebbe ormai far parte del corredo tecnico di ogni "climber" per ottenere quelle irrinunciabili norme di sicurezza che regolano l’arrampicata sportiva. Anche l’uso del casco è consigliato.