Il toponimo Amiata deriva molto probabilmente dal latino “Ad meata” cioè “Alle Sorgenti” oppure secondo altre fonti da Mons Tuniatus (poi Montuniata) il monte di Tunia la massiama divinità etrusca. Comunque sia questo vulcano dormiente di 1738 s.l.m. interamente ricoperto di boschi rigogliosi di castagno e faggio, ricco di fauna, acque sorgive e bella gente è sicuramente un luogo se non sacro, magico e sicuramente fragile.
I suoi massi trachitici ben nascosti un pò ovunque sulle pendici del vulcano sono da tempo famosi nel mondo dell’arrampicata sia per la loro qualità che per la quantità, e attulamente la zona conta circa 200 boulder. Meno conosciuta è la presenza di alcune strutture più elevate attrezzate per l’arrampicata sportiva e anche se ci sono circa 150 vie sportive sviluppate soprattutto da Bengio Chiesi, in realtà il vaso di pandora è recentemente appena dischiuso da due dei suoi più psicotici frequentatori (da me e Michele Caminati) che hanno trovato qui è un ottimo terreno di gioco per l’arrampicata clean o trad che dir si voglia. Unico sopratutto nel centro Italia...
La roccia vulcanica dell’amiata proprio per la sua morfologia ricca di fessure e buchi la rende meravigliosamente adatta a questo tipo di arrampicata dove friend e sopratutto tricams la fanno da padrone, occhio solo alla fragilità delle strutture quali lame e tafoni.. Le strutture adatte sono sparse un pò ovunque. I castagneti che le racchiudono sono spesso privati ma accessibili (solo nel periodo della castagnatura sono off-limits) se percorsi nel massimo rispetto, lasciandoli meglio di come si trovano. Solo una minima parte delle possibili linee è stata per ora pulita e ripetuta. E’ anche possibile ripetere quasi tutti i precedenti itinerari sportivi (dal 4 all’ 7c/8a) in questa ottica. Gli arrampicatori locali si stanno dimostrando molto sensibili a questo approccio con ottimi risultati, vista l’unicità del luogo.
L’Amiata siede all’incrocio tra la Maremma la val d’Orcia, la val di Chiana ed il lago di Bolsena. E’ facilmente accessibile dall’A1 uscendo a Chiusi o dalla Siena/Grosseto per chi viene da nord oppure dalla Cassia o Aurelia da sud.
ArrampicataLe aree di maggiore interesse sono quelle del Catarcione e Sasso di Dante ad Abbadia San Salvatore o quelle del Sasso Corbaio a Santa Fiora, e soprattutto della Chiesina a Castel del Piano dove sono nate le prime linee esclusivamente clean.
NoteCome detto in questi bellissimi boschi si entra e si esce in punta di piedi e rispettosi dell’ambiente, l’ottica con cui si sta cercando di sviluppare l’arrampicata qui più che trad è clean, nessun segno del passaggio che implica discese a piedi o su alberi nessuna traccia sulla parete se non la ripulitura da muschi e licheni (le linee sono nuove e quindi ancora polverose). Qui si prediligono la ricerca creativa, l’avventura e l’ignoto al gesto sportivo. Tutto per preservare ai futuri frequentatori il divertimento e lo stupore di cui hanno goduto tutti coloro che li hanno preceduti.
N° | Nome | Altezza | Bellezza | Difficoltà |
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1 | Aspettando Frida | 4+ | ||
placca + fessura | ||||
2 | Rito pagano | 5+ | ||
fessura obliqua + placca | ||||
3 | Chicken wing | 6a+ (E3 5c) | ||
diedro + fessura + placca |
N° | Nome | Altezza | Bellezza | Difficoltà |
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1 | Normale | 6a+ (E3 5c) | ||
fessura obliqua + muro verticale | ||||
2 | Un friend per amico | 7b (E6 6c) | ||
fessuretta + muro verticale | ||||
3 | Il nido del cinghiale | 6b (E3 6a) | ||
fessura strapiombante |