Fred Rouhling, Salamandre e la difficoltà

Intervista a Fred Rouhling dopo la libera di Salamandre a Saint-Pierre en Faucigny, una via che il climber francese definisce di grado 9?
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Allenamento per Salamandre, Saint-Pierre en Faucigny. www.fredmoix.com
Fred Moix

Fred Rouhling. Un nome che suscita immagini dell’estremo, dell’intenso, dell’irripetibile o persino dell’impossibile. Un nome che, dalla seconda metà degli anni ’90, ha segnato un capitolo importante dell’escalade, non solo francese, con vie completamente al limite, per alcuni oltre il limite, a volte poco congeniali e forse anche per questo in qualche modo totalmente geniali. Prima fra tutte “Aikira”, la via-boulder che nel 1995 ha preso tutti in contropiede con il suo tremendo grado di 9b. Irripettuta ancora oggi, rimane la punta di diamante di una lunga lista, composta soprattutto dalle famose “De l'autre coté du ciel”, “Hugh” e “Mandallaz drive”, tutte e tre di 9a e con solo una manciata di ripetizioni (tra cui spicca quella di Alessandro Jolly Lamberti).

Il francese, classe 1970 e padre di due figli, di recente ha liberato “Salamandre”, una via di 32m del tutto naturale nella falesia Saint-Pierre en Faucigny, caratterizzata da una sequenza micidiale (leggi pericolosa) di monoditi e biditi. Per un anno Fred si è allenato per questa nuova sfida alla quale ora assegna un grado impreciso della scala francese (ovvero un 9 seguito da un punto di domanda). Tutto ciò forse per evitare polemiche già vissute in passato, forse per incertezza o forse semplicemente per sottolineare che, alla fine, non è il grado che alla conta ma l’esperienza in sé. Chi lo sa?

In questa intervista esclusiva l’eclettico Rouhling ci racconta il suo punto di vista.

Per Salamandre hai proposto il grado 9?... Perché quel punto di domanda al posto delle lettere?
Non è una cosa importante perché i gradi dovrebbero aiutarci a paragonare le vie, l'una rispetto all'altra. Ma quando le regole non sono rispettate e quando in tanti posti il livello cambia, questo non ha più valore. Quello che conta è un ordine di idee e l'interesse che si può avere per una certa via.

Presentando Salamandre hai scritto che ora il grado 9 è ormai accettato - cosa intendi dire?
Salamandre fa parte di quelle vie che sono al limite di ciò che è possibile. Le prese sono troppo piccole, mettere tutto assieme è aleatorio e le condizioni meteo sono molto importanti.

Fred, quale metro usi per valutare le tue vie?
Quanto tempo mi impegnano per salirle, e l'investimento effettivo dei “grimpeur” che hanno provato la via.

Se dovessi spiegare cos'è la difficoltà ad un climber (ma soprattutto a un non climber) cosa gli diresti?
La difficoltà principale è la forza nelle dita e il problema è il grande rischio di farsi del male facendo qualcosa di estremo su monoditi.

Ci puoi descrivere Salamandre e quali sono le caratteristiche che la fanno di grado 9?
La via potrebbe certamente essere una via di grado 9 anche senza la prima sezione di 8a/8a+. Questa sezione è composta da movimenti lunghi su prese piccole che causano una certa perdita della sensibilità delle dita. Concatenare il passaggio chiave è quindi “abominevole”. Per riuscire a farla mi sono allenato specificamente a fare questi movimenti con le dita poco sensibili.

Ci puoi descrivere qual è il tuo stile nel "lavorare" le vie?
Vorrei sempre fare qualcosa di nuovo. Un nuovo problema, grandi movimenti, un lancio, piccole tacche, un “brutto” monodito… Mi attirano tutti gli stili e voglio soltanto vivere la sfida per risolvere qualcosa di nuovo.

Quanto "lavoro" (tentativi) e che tipo di impegno ti ha richiesto liberare Salamandre?
Mi ci è voluto un anno di lavoro ma ho liberato anche altre vie in questo periodo, varie di grado 8 e due 8c particolarmente duri.

Akira - 9b, risale al 1995. Ciò nonostante non è mai stato ripetuta. Secondo te perché? C'è una sorta di timore nel proporre questo grado?
La via è veramente difficile… sono esattamente una ventina di movimenti di boulder puro… Non so se c’è una sorta di timore nel proporre vie così dure, non saprei dire.

In passato sei stato oggetto di molte polemiche, soprattutto per i gradi delle tue vie. Quanto è importante per te che altra gente si confronti con le tue linee?
Io sono un climber della mia generazione che si è battuto per il grado 9 e per vie con passaggi di boulder estremi. Gli altri arrampicatori fra loro hanno uno stile molto più simile, utilizzano la stesso tipo di prese e puntano sulla resistenza.

Quanto è importante confrontarti con le vie degli altri?
Io arrampico per me stesso, è con il cuore che dirigo la mia vita. Faccio quindi quello che mi piace di più e amo liberare nuove vie…

Qual è la via e l'arrampicata dei tuoi sogni?
La prossima!





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