Freccia d’Argento - Anticima Quota 2900, Cornetto di Salarno
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Freccia d’Argento: Val Salarno, Anticima della Quota 2900, Cornetto di Salarno
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Matteo Rivadossi e Vincenzo Valtulini il 03/07/2021 fino a S3, gli stessi con Leonardo Gheza il 7/07/2021. Prima libera L. Gheza con M. Rivadossi il 17/08/2021.
Autore scheda
Matteo Rivadossi
Lunghezza dislivello
360m
Quota
2850m
Difficoltà
VIII+, RS3
Difficoltà obbligatoria
VII+
Nuova via all’Anticima della Quota 2900, Cornetto di Salarno, Val Salarno, Adamello. L’itinerario nella parte inferiore si presta ad essere concatenato con le prime lunghezze di Gotica (o addirittura con una delle vie dell’Avancorpo parte destra!) ed in alto, con gli ultimi due tiri di Fiori della Pazzia, di Soldato Blu o di Dottor Gore Tex & Mr. Pile, raggiungendo così uno sviluppo di ben 6-700 metri se non oltre!
Accesso
In 50 minuti dal rifugio Prudenzini. Seguire il sentiero per bivacco Jannantoni fino all’altezza della Cengia dei Camosci. Percorrerla con attenzione fino alla base della parete (passaggi fino al III). Itinerario
L1. Salire in placca con difficoltà progressiva (V e VI) fino all’altezza dello spit. Rinunciando alla tentazione di un facile diedrino, raggiungere lo spit traversando a sx con passo di aderenza obbligato e proseguire lungo la placca, non difficile ma psicologica, puntando all’altro spit (VII-). 50 metri, comoda sosta su 2 spit.
L2. Rimontare facilmente il pulpito sulla sx obliquando poi progressivamente verso dx lungo i chiodi fino ad una dulfer che immette nella placca superiore (VI). Un unico spit protegge l’aderenza fino alla sosta (VI+). 50 metri, sosta su 2 spit.
L3. Salire per placca lavorata obliquando leggermente verso dx fino ad una lama bianca (VI). Dal chiodo sul tetto traversare a sx superando atleticamente il tetto (VII), proseguendo per placca e rampa fino alla sosta (V). 50 metri, sosta in una nicchia su comoda cengia erbosa, 2 spit.
L4. Tiro di trasferimento. Spostandosi un paio di metri a dx, alzarsi per breve placca fessurata (III) proseguendo per gradoni erbosi e placchette (passi di I-II) fino alla base dello scudo superiore della parete. 60 metri, sosta su 2 spit.
L5. Lunghezza chiave. Dal chiodo sopra la sosta, obliquare verso sx fino al lontano spit (VII). Raggiungere il tettino e seguirlo verso dx con movimenti sempre più impegnativi ed aleatori protetti da salvifici chiodi (VIII+). Al termine della fessura, obliquare a dx sempre con movimenti difficili ed eleganti (VII+) verso il diedro di destra che ci darà un po’ di tregua (VI). 50 m, comoda sosta su 2 spit.
L6. Risalire verticalmente un primo muretto (V) poi una placca verticale con almeno un singolo duro (VI+). Agguantata la bella lama da Dulfer, seguirla atleticamente fino al termine sulla dx (VI+). 30 metri, comoda sosta su 1 spit e friend o spuntone NB: questa sosta in doppia verrà saltata.
L7. Evitando il diedro di destra, dalla sosta dritti per passi tecnici (VII) raggiungere una dulfer rovescia che obliqua a dx (VII+) fino sullo spigolo. Superare il tetto e traversare a sx per placca d’aderenza verso la sosta (VI). 25 metri, sosta su 2 spit.
L8. Dalla sosta spostarsi a sx e scalare atleticamente un caratteristico bordo da dulfer (VI+). Un passo più aleatorio in alto (VII/VII+) permette di uscire dal tetto e di affacciarsi sull’ultima placca prima della vetta (VI). 40 metri, sosta su 2 spit. Discesa
Rientro in doppia Materiale
Materiale in loco: la via è rimasta completamente attrezzata. Presenti 25 chiodi e 19 spit di cui 14 alle soste, tutti rigorosamente piantati a mano dal capocordata! NB: parecchi chiodi, soprattutto nella parte alta, sono stati aggiunti in discesa per facilitare le ripetizioni!
Materiale consigliato: serie di friend dallo 0,3 al 3 BD
In 50 minuti dal rifugio Prudenzini. Seguire il sentiero per bivacco Jannantoni fino all’altezza della Cengia dei Camosci. Percorrerla con attenzione fino alla base della parete (passaggi fino al III). Itinerario
L1. Salire in placca con difficoltà progressiva (V e VI) fino all’altezza dello spit. Rinunciando alla tentazione di un facile diedrino, raggiungere lo spit traversando a sx con passo di aderenza obbligato e proseguire lungo la placca, non difficile ma psicologica, puntando all’altro spit (VII-). 50 metri, comoda sosta su 2 spit.
L2. Rimontare facilmente il pulpito sulla sx obliquando poi progressivamente verso dx lungo i chiodi fino ad una dulfer che immette nella placca superiore (VI). Un unico spit protegge l’aderenza fino alla sosta (VI+). 50 metri, sosta su 2 spit.
L3. Salire per placca lavorata obliquando leggermente verso dx fino ad una lama bianca (VI). Dal chiodo sul tetto traversare a sx superando atleticamente il tetto (VII), proseguendo per placca e rampa fino alla sosta (V). 50 metri, sosta in una nicchia su comoda cengia erbosa, 2 spit.
L4. Tiro di trasferimento. Spostandosi un paio di metri a dx, alzarsi per breve placca fessurata (III) proseguendo per gradoni erbosi e placchette (passi di I-II) fino alla base dello scudo superiore della parete. 60 metri, sosta su 2 spit.
L5. Lunghezza chiave. Dal chiodo sopra la sosta, obliquare verso sx fino al lontano spit (VII). Raggiungere il tettino e seguirlo verso dx con movimenti sempre più impegnativi ed aleatori protetti da salvifici chiodi (VIII+). Al termine della fessura, obliquare a dx sempre con movimenti difficili ed eleganti (VII+) verso il diedro di destra che ci darà un po’ di tregua (VI). 50 m, comoda sosta su 2 spit.
L6. Risalire verticalmente un primo muretto (V) poi una placca verticale con almeno un singolo duro (VI+). Agguantata la bella lama da Dulfer, seguirla atleticamente fino al termine sulla dx (VI+). 30 metri, comoda sosta su 1 spit e friend o spuntone NB: questa sosta in doppia verrà saltata.
L7. Evitando il diedro di destra, dalla sosta dritti per passi tecnici (VII) raggiungere una dulfer rovescia che obliqua a dx (VII+) fino sullo spigolo. Superare il tetto e traversare a sx per placca d’aderenza verso la sosta (VI). 25 metri, sosta su 2 spit.
L8. Dalla sosta spostarsi a sx e scalare atleticamente un caratteristico bordo da dulfer (VI+). Un passo più aleatorio in alto (VII/VII+) permette di uscire dal tetto e di affacciarsi sull’ultima placca prima della vetta (VI). 40 metri, sosta su 2 spit. Discesa
Rientro in doppia Materiale
Materiale in loco: la via è rimasta completamente attrezzata. Presenti 25 chiodi e 19 spit di cui 14 alle soste, tutti rigorosamente piantati a mano dal capocordata! NB: parecchi chiodi, soprattutto nella parte alta, sono stati aggiunti in discesa per facilitare le ripetizioni!
Materiale consigliato: serie di friend dallo 0,3 al 3 BD
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Bellezza
Primi salitori
Matteo Rivadossi e Vincenzo Valtulini il 03/07/2021 fino a S3, gli stessi con Leonardo Gheza il 7/07/2021. Prima libera L. Gheza con M. Rivadossi il 17/08/2021.
Autore scheda
Matteo Rivadossi
Lunghezza dislivello
360m
Quota
2850m
Difficoltà
VIII+, RS3
Difficoltà obbligatoria
VII+
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