Coppa del Mondo Lead in Cina vittoria di Ernst e McColl. Ghisolfi è terzo
Il 12 - 13/10 l'austraca Johanna Ernst e il canadese Sean McColl hanno vinto la 6a tappa della Coppa del Mondo Lead 2012 a Xining, Cina. Terzo il torinese Stefano Ghisolfi che coglie così un successo e un podio che all'Italia mancava da molto tempo.
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Mina Markovic
Urban Golob
La tappa di Coppa del Mondo a Xining, Cina, ha riservato diverse sorprese, alcune spiacevoli, dato che diversi atleti non hanno avuto modo di ottenere un visto per partecipare. Alcune voci, peraltro senza conferme, dicono che, nel caso della squadra giapponese, il visto sia stato semplicemente rifiutato a causa delle tese relazioni diplomatiche tra i due paesi anche se è possibile che le autorità nipponiche abbiano preferito non esporre i loro atleti a rischi. Questo “incidente” sembra essere arrivato in un momento particolarmente inopportuno dato che il primo in classifica per la Coppa del Mondo maschile è proprio un giapponese, Sachi Amma. In maniera simile, pare che nessuno degli atleti cinesi (di solito competitivi sulla velocità) sia per ora sulla lista dei partecipanti della tappa di Inzai, in Giappone, che si terrà il 27 e il 28 di ottobre.
Per quanto riguarda la competizione lead femminile, le qualificazioni si sono svolte normalmente, ma la semifinale ha visto ben cinque arrampicatrici arrivare alla ventiseiesima presa. Quattro di queste ragazze avevano però avuto due top nelle qualificazioni e sono perciò passate alla finale come seste a pari merito, purtroppo ai danni dell'italiana Jenny Lavarda. La finale aveva quindi nove concorrenti invece delle solite otto. La via, tracciata dallo sloveno Simon Margon, si prestava ad un’arrampicata tecnica e con molte possibilità di risparmiare energie utilizzando bene i bilanciamenti.
Charlotte Durif è stata la prima a gareggiare, cadendo al passaggio chiave che richiedeva un allungo alla cieca oltre lo spigolo sinistro del muro. L’austriaca Katharina Posch è caduta nello stesso punto ed è stata l’energica Mina Markovic, vincitrice della Coppa del Mondo del 2011 e attualmente prima in classifica, a spuntarla su quel passaggio per poi addirittura chiudere la via. Johanna Ernst, quarta ad uscire, ha chiaramente messo a frutto gli anni di competizione ai massimi livelli (nonostante abbia solo 20 anni) ed è stata l’unica a minimizzare i rischi del chiave, fermandosi subito prima della fatidica trentaduesima presa e sporgendosi oltre lo spigolo per essere sicura della sequenza. Anche per lei top, e si temeva che la via fosse troppo facile. Ma non è stato così.
Infatti le due atlete successive, le russe Evgenia Malamid e Dinara Fakhritdinova, sono cadute presto (rispettivamente ventiseiesima e decima presa) e neanche le giovanissime Hélène Janicot e Magdalena Röck non sono riuscite ad andare oltre al chiave. L’ultima ad uscire è stata la coreana Jain Kim. Nonostante un’arrampicata incredibilmente elegante, Jain (vincitrice della combinata ai Campionati del Mondo e seconda in classifica in questa Coppa del Mondo 2012) è inaspettatamente caduta a poche prese dal top, ottenendo il terzo posto e lasciando così la vittoria a Johanna Ernst e il secondo posto a Mina Markovic (con spareggio deciso sul tempo dato che entrambe avevano lo stesso identico risultato sia in semifinale che in qualificazione). In classifica generale, Mina mantiene la prima posizione ma Johanna (terza) riduce lo svantaggio. Con altre tre tappe per chiudere la stagione, la situazione è decisamente aperta…
La gara maschile ha avuto esiti meno prevedibili, dato che il già citato Sachi Amma non era presente, e lo stesso è stato del norvegese Magnus Midtbø (sesto in classifica generale). Qualificazioni senza problemi, con otto atleti che hanno chiuso entrambe le vie. Le semifinali hanno però visto Ramon Julian Puigblanque cadere alla dodicesima presa per un errore di piede. Quasi a consolarci, Stefano Ghisolfi è però riuscito ad arrivare in finale.
La via della finale presentava un tetto decisamente orizzontale e lungo, che ha sfinito diversi concorrenti. Nel frattempo, la sera stava calando sul deserto di Xining e la combinazione del tempo sereno e dei 2500 metri di altitudine hanno creato condizioni particolarmente fredde per una gara. Stefano Ghisolfi è uscito secondo, dopo il coreano Hyunbin Min, ed è riuscito a superare il tetto per poi cedere. Il suo risultato era ancora il migliore dopo gli assalti dell’austriaco Mario Lechner e del francese Manuel Romain.
Jorg Verhoeven, l’olandese volante, è infine riuscito a superare Ghisolfi, anche se solo di una presa. Subito dopo, il canadese Sean McColl, forse avvantaggiato dall’avere del sangue inuit o più semplicemente dall’indossare un berretto di lana, ha fatto faville, superando Verhoeven di cinque prese ed avvicinandosi al top. Gli ultimi due concorrenti, Romain Desgranges e Jakob Schubert, non sono riusciti ad andare molto oltre il tetto.
Sul podio abbiamo quindi Sean McColl, Jorg Verhoeven (che ha scherzosamente fatto notare a Sean che era meglio togliersi il berretto durante l’inno nazionale canadese) e Stefano Ghisolfi che con questo terzo posto ottiene il suo primo podio e il suo migliore risultato di sempre in Coppa del Mondo. La classifica generale vede quindi Ramonet scavalcare Sachi Amma. Sean McColl passa da quinto a terzo, mentre Schubert spreca un’ottima occasione di accorciare le distanze e passa da quarto a quinto dietro a Desgranges…
La prossima tappa sarà a Mokpo, Corea del Sud, il 20 e 21 ottobre.
di Franz Schiassi
Stream dal vivo con telecronaca in inglese e chat è su: http://www.ifsc.tv/
Risultati e il calendario si possono controllare su: http://www.ifsc-climbing.org/?category_id=230
Per quanto riguarda la competizione lead femminile, le qualificazioni si sono svolte normalmente, ma la semifinale ha visto ben cinque arrampicatrici arrivare alla ventiseiesima presa. Quattro di queste ragazze avevano però avuto due top nelle qualificazioni e sono perciò passate alla finale come seste a pari merito, purtroppo ai danni dell'italiana Jenny Lavarda. La finale aveva quindi nove concorrenti invece delle solite otto. La via, tracciata dallo sloveno Simon Margon, si prestava ad un’arrampicata tecnica e con molte possibilità di risparmiare energie utilizzando bene i bilanciamenti.
Charlotte Durif è stata la prima a gareggiare, cadendo al passaggio chiave che richiedeva un allungo alla cieca oltre lo spigolo sinistro del muro. L’austriaca Katharina Posch è caduta nello stesso punto ed è stata l’energica Mina Markovic, vincitrice della Coppa del Mondo del 2011 e attualmente prima in classifica, a spuntarla su quel passaggio per poi addirittura chiudere la via. Johanna Ernst, quarta ad uscire, ha chiaramente messo a frutto gli anni di competizione ai massimi livelli (nonostante abbia solo 20 anni) ed è stata l’unica a minimizzare i rischi del chiave, fermandosi subito prima della fatidica trentaduesima presa e sporgendosi oltre lo spigolo per essere sicura della sequenza. Anche per lei top, e si temeva che la via fosse troppo facile. Ma non è stato così.
Infatti le due atlete successive, le russe Evgenia Malamid e Dinara Fakhritdinova, sono cadute presto (rispettivamente ventiseiesima e decima presa) e neanche le giovanissime Hélène Janicot e Magdalena Röck non sono riuscite ad andare oltre al chiave. L’ultima ad uscire è stata la coreana Jain Kim. Nonostante un’arrampicata incredibilmente elegante, Jain (vincitrice della combinata ai Campionati del Mondo e seconda in classifica in questa Coppa del Mondo 2012) è inaspettatamente caduta a poche prese dal top, ottenendo il terzo posto e lasciando così la vittoria a Johanna Ernst e il secondo posto a Mina Markovic (con spareggio deciso sul tempo dato che entrambe avevano lo stesso identico risultato sia in semifinale che in qualificazione). In classifica generale, Mina mantiene la prima posizione ma Johanna (terza) riduce lo svantaggio. Con altre tre tappe per chiudere la stagione, la situazione è decisamente aperta…
La gara maschile ha avuto esiti meno prevedibili, dato che il già citato Sachi Amma non era presente, e lo stesso è stato del norvegese Magnus Midtbø (sesto in classifica generale). Qualificazioni senza problemi, con otto atleti che hanno chiuso entrambe le vie. Le semifinali hanno però visto Ramon Julian Puigblanque cadere alla dodicesima presa per un errore di piede. Quasi a consolarci, Stefano Ghisolfi è però riuscito ad arrivare in finale.
La via della finale presentava un tetto decisamente orizzontale e lungo, che ha sfinito diversi concorrenti. Nel frattempo, la sera stava calando sul deserto di Xining e la combinazione del tempo sereno e dei 2500 metri di altitudine hanno creato condizioni particolarmente fredde per una gara. Stefano Ghisolfi è uscito secondo, dopo il coreano Hyunbin Min, ed è riuscito a superare il tetto per poi cedere. Il suo risultato era ancora il migliore dopo gli assalti dell’austriaco Mario Lechner e del francese Manuel Romain.
Jorg Verhoeven, l’olandese volante, è infine riuscito a superare Ghisolfi, anche se solo di una presa. Subito dopo, il canadese Sean McColl, forse avvantaggiato dall’avere del sangue inuit o più semplicemente dall’indossare un berretto di lana, ha fatto faville, superando Verhoeven di cinque prese ed avvicinandosi al top. Gli ultimi due concorrenti, Romain Desgranges e Jakob Schubert, non sono riusciti ad andare molto oltre il tetto.
Sul podio abbiamo quindi Sean McColl, Jorg Verhoeven (che ha scherzosamente fatto notare a Sean che era meglio togliersi il berretto durante l’inno nazionale canadese) e Stefano Ghisolfi che con questo terzo posto ottiene il suo primo podio e il suo migliore risultato di sempre in Coppa del Mondo. La classifica generale vede quindi Ramonet scavalcare Sachi Amma. Sean McColl passa da quinto a terzo, mentre Schubert spreca un’ottima occasione di accorciare le distanze e passa da quarto a quinto dietro a Desgranges…
La prossima tappa sarà a Mokpo, Corea del Sud, il 20 e 21 ottobre.
di Franz Schiassi
Stream dal vivo con telecronaca in inglese e chat è su: http://www.ifsc.tv/
Risultati e il calendario si possono controllare su: http://www.ifsc-climbing.org/?category_id=230
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