Tibet, Jang Tsang Go salita da Domen Kastelic, Olov Isaksson e Marcus Palm
Lo sloveno Domen Kastelic e gli svedesi Olov Isaksson e Marcus Palm hanno completato quella che pensano possa essere la prima salita della Jang Tsang Go, una cima di 6300m nella catena montuosa dello Nyenchen Tanglha in Tibet.
La spedizione ha preso inizio dalla metropoli cinese di Chengdu dove i tre alpinisti si sono incontrati per poi dirigersi nel massiccio del Siguniang, posto a circa 200 km a nord ovest, con l’obiettivo di acclimatarsi. Purtroppo a causa del brutto tempo non sono riusciti a salire oltre i 5000 metri di quota. Sono quindi tornati a Chengdu per volare a Lhasa da dove, completati gli ultimi preparativi, si sono diretti verso il passo Suge La e quindi verso il loro primo obiettivo: il Jang Tsang Go.
Il Campo base è stato installato a circa 5000m su un bel prato erboso vicino ad un ruscello. I successivi due giorni sono stati impiegati per acclimatarsi ulteriormente ed osservare la montagna. Così i tre sono saliti in vetta ad una montagna di 5800m sul lato opposto della valle che ha fornito interessanti scorci sullo Jang Tsang Go. Il brutto tempo li ha poi costretti ad attendere pazientemente al campo base fino a che, poco prima di dover lasciare la zona, è finalmente arrivata la previsione di tre giorni di bel tempo che stavano aspettando.
Il 18 settembre i tre sono partiti immediatamente per la parete NE della montagna e dopo quattro ore hanno raggiunto un punto sul ghiacciaio dove hanno piantato la tenda e installato il campo base avanzato. È seguita una notte breve ed agitata, con un risveglio avvolto dalle nuvole e con vento forte. Kastelic, Isaksson e Palm hanno salito un primo nevaio al buio e con i primi raggi di luce hanno raggiunto la sezione più ripida della via. Alcune scariche di neve hanno ostacolato la progressione sui primi tiri, ma poi i tre sono riusciti ad avanzare rapidamente. Arrampicando per 12 ore hanno affrontato alcuni erti tiri di ghiaccio e misto, delle tecniche placche, creste esposte ma anche neve profonda attraverso la quale dovevano battere traccia. Ormai vicini alla vetta, ma incerti di quanto il tratto finale avrebbe richiesto, hanno deciso di bivaccare sotto uno strapiombo. La mattina successiva si sono preparati con calma, in attesa che il sole scaldasse la parete, prima di continuare. Dopo il primo tiro si sono resi conto che erano appena sotto la vetta, e dopo altri due tiri hanno raggiunto il punto più alto della montagna. Sono state scattate le solite foto di rito, poi hanno iniziato la discesa lungo il versante nord della montagna; alcune calate hanno portato a terreno meno scosceso, poi il ghiacciaio ed infine il campo base.
Il giorno successivo hanno smantellato il campo base e si sono diretti verso il passo Suge La, ma a causa di problemi burocratici collegati al visto non sono inizialmente riusciti a raggiungere la valle tibetana che speravano di esplorare. Risolti i problemi hanno stabilito il campo base vicino al villaggio Ji Ma Gang a 4600m, ma la montagna che speravano di salire è sempre rimasta avvolta nelle nuvole e, con solo quattro giorni a disposizione, hanno iniziato il loro ritorno verso l’Europa.
La spedizione ringrazia: Norrona, Grivel, Kayland, Tendon, Roo’bar!
POST SCRIPTUM del 10/11/2016 ore 18:20
Il 3 novembre 2016 sono stati ritrovati in un crepaccio sul Monte Bianco i corpi senza vita dello sloveno Domen Kastelic (34) e l’alpinista di Sestri Levante Daniele Colombo (36). I due erano partiti dal Rifugio Monzino sabato 29 ottobre e stavano salendo verso i bivacchi dell’Eccles che non hanno mai raggiunto. info: www.ilsecoloxix.it
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