Super Stridente, ghiaccio di cascata a fine stagione nelle Giulie

Il 14/03 Giuseppe Ballico e Paolo Manca hanno realizzato la prima ripetizione di Super Stridente (100m, III/6), la difficile cascata aperta da Luca Vuerich e Federico Compassi il 27-02-09 sulla Cima delle Cengie in Val Riofreddo (Friuli Venezia Giulia).
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Beppe ballico sulla candela del terzo tiro di Super Stridente
Paolo Manca
A volte basta una notizia dell'apertura di nuove linee, e una zona notoriamente conosciuta come bella e selvaggia, ma chissà perché fuori dalle rotte usuali dei climbers, comincia ad attirare l'attenzione. E' quello che è successo a Cima delle Cengie in Val Riofreddo, nelle mitiche e selvagge Alpi Giulie, dopo l'apertura di Per Leila e Super Stridente da parte di Luca Vuerich e C. Non si tratta (per fortuna) di un affollamento. Ma è un bel segnale di come il nuovo abbia ancora la capacità di attirare l'attenzione, e di far affrontare le “scomodità” della montagna di “periferia”, quella che a volte proprio perché defilata è anche la più vera. Questa volta a lasciarsi catturare sono stati Giuseppe Ballico e Paolo Manca, che hanno portato a casa la prima ripetizione di Super Stridente, mentre Erik Svab e Klemen Premrl hanno assaggiato la bellezza di Per Leila. Un bel ricordo su un ghiaccio che comincia ad annunciare la fine di una grande stagione.

ALPI GIULIE, GHIACCIO DI FINE STAGIONE
di Beppe Ballico

Mi hanno sempre affascinato le zone delle Alpi Giulie in inverno, luoghi a me quasi sconosciuti, soprattutto per la pigrizia mentale di andare verso est. La mia unica esperienza su ghiaccio, ahimè, la feci alcuni anni fa in zona Mangart, sulla Cascata “Spada di Damocle” e da allora mi ero ripromesso di ritornarci. Purtroppo un paio di week end fa, quando le condizioni della neve erano per lo più assestate, ecco puntuale arrivare la classica nevicata rovina fine settimana e dunque tutto rimandato.

Nel frattempo leggo con piacere sulle news di Planet Mountain che in zona Rio Freddo sotto la Cima delle Cenge, Luca Vuerich assieme a Marco Milanese, avevano aperto dopo “Per Leila”, anche un candelone subito a sinistra della cascata “Tridente”. Una bella linea che, sebbene non lunghissima, mi sembrava giusta per visitare questo luogo tanto selvaggio quanto affascinante. Scatta dunque il consueto giro di telefonate, dopo che il mio socio, causa lavoro non poteva muoversi, ed ecco anticiparmi Erik Svab che mi domanda se mi muovo sabato. Lui il socio già ce l’ha, ma riuscirebbe a recuperare un quarto affidabile, Paolo Manca. Detto fatto, ci ritroviamo a Palmanova la sera prima e guarda caso, (com’è piccolo il mondo dico…) scopro che con Paolo ci eravamo visti alcuni anni fa ad una cena. Si parte, in breve siamo a Tarvisio e alle 22 tutti in branda come i vecchietti, ma forse ormai lo siamo davvero…

Sabato, appuntamento alle 7 con il forte sloveno Klemen Premrl a Rio Freddo e via, seguendo l’interminabile Val di Rio Freddo fino in vista della Cima delle Cenge. Qui il gioco cambia, in quanto la comoda e battuta stradina lascia spazio alla neve fresca da battere risalendo un ripido canale e un lungo pendio sotto la parete per arrivare alle cascate. Alla fine 2 ore e mezza bastano per dire: finalmente siamo arrivati, ma soprattutto per scoprire questa meraviglia di posto, selvaggio e isolato.

Alla base della parete, facciamo il punto. Erik e Klemen, ripeteranno la bellissima linea di “Per Leila”, mentre io e Paolino ripeteremo Super Stridente. Parte Paolo e subito un bel tiro di 30m a 80°/85°, scuote bene gli avambracci, permettendogli di far sosta comodamente dentro una prima nicchia. Il ghiaccio morbido e le temperature gradevoli, ci invitano a salire con tranquillità godendoci a pieno la giornata. Salgo il secondo tiro, un po’ delicato per una crosta superficiale che mi impegna a ripulire. Delicatamente “penetro” tra candele penzolanti fino ad una seconda nicchia, alla base della candela finale. Nel frattempo mentre recupero Paolino, alcuni metri a destra, Klemen sta superando il tetto che si è creato dopo il crollo della candela staccatasi da “Tridente”, che spettacolo!

Una breve controllata alla candela che, sebbene staccata dalla parete per almeno 10-15 m, sembra ben saldata a terra. Così con un ghiaccio quasi spugnoso e super divertente raggiungo dopo 40 m la sua sommità. Preparo la sosta, ma uno dei due chiodi, va a forare proprio un punto dove corre acqua… Risultato? Un getto d’acqua continuo diretto sul mio corpo senza soluzione di... chiusura. Non mi resta che avvertire Paolino di coprirsi, perché salirà sotto una abbondante doccia…

Mentre recupero Paolo, cerco in tutte le “salse” di deviare il flusso. Niet! Anzi, il getto aumenta. Paolo, quasi imprecando non riesce a tenere gli occhi aperti, tant'è l’acqua che cola lungo la parete, roba da matti, mai successa una cosa simile... Nel frattempo preparo una abalakov e via giù come fusi, Paolo ha i pesci che gli nuotano dentro le mutande e non ha un cambio, dunque non è il caso di salire anche il primo tiro di “Per Leila”. Ci accontentiamo di questa meravigliosa ripetizione. Ora ci aspetta il ritorno, con quella lunga ed interminabile strada e con lo sguardo che ogni tanto ritorna sulla sempre più minuscola cascata.
Beppe Ballico

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Note:
Links Planetmountain
News Beppe Ballico
Cascate Val Riofreddo



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