Skyluke for Alex, nuova via sulla Cima Canali per Scarian e Boninsegna
Lo scorso agosto Riccardo Scarian e Luca Boninsegna hanno aperto Skyluke for Alex (300m, max 7b, 6c/7a obbl.) sulla parete ovest della Torre Gialla sulla Cima Canali (Pale di San Martino, Dolomiti).
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Skyluke for Alex
arch. R. Scarian
Diciamo subito che l'apertura di una nuova via sulla Cima Canali non è notizia di tutti i giorni. Se poi si aggiunge che “Skyluke for Alex”, appunto la nuova via, è il primo itinerario che sale al centro della parete ovest della Torre Gialla, è chiaro che la cosa non può passare inosservata. Come non è ininfluente che i suoi autori siano Riccardo “Sky” Scarian e Luca Boninsegna che, si può ben dire, tra quelle montagne hanno la loro casa. A questo punto però, per chi fosse poco avezzo delle Pale di San Martino, è bene precisare che la Cima Canali, con la sua teoria di di speroni e campanili, è sicuramente una delle vette più belle e ricche di storia alpinistica delle Pale di San Martino e delle Dolomiti. Ma anche che la sua Torre Gialla è un autentico missile che svetta verso il cielo. Bene, proprio su questo missile di dolomia ora corre “Skyluke for Alex”.
Una via, aperta dal basso con l'uso di spit (soste e in parte sui tiri) che ha impegnato Scarian e Bonninsegna per 4 giorni (nell'arco di 2 settimane). Ne è uscita una via di 300m per dieci lunghezze, molte tra il 6c/7a più due più impegnative di 7a/7b nella parte finale dove, come spiega sempre Scarian, “l'esposizione della parete si fa molto interessante”. Oltre all'esposizione, a noi sembra molto interessante che la storia di queste pareti, qui come in altri posti, continui anche ad opera di chi vive in queste montagne. Anche per questo, ma non solo per questo, Skyluke for Alex ha tutti i requisiti per diventare una grande classica della sua (non certo facile) categoria. Come del resto traspare dai racconti della salita di Riccardo Scarian e Luca Boninsegna.
VIA SKYLUKE for ALEX by Luca Boninsegna
La cima Canali è sempre stata la mia cima preferita. Fin da piccolino, ero affascinato da questa parete così maestosa, con i suoi pilastri imponenti, verticali, esposti... E' diventata così il mio terreno di gioco preferito, quasi come fosse casa mia, passando la stagione estiva al rifugio ormai da 14 anni. Guardando la cima Canali prende subito l'occhio la Torre Gialla. Questo pilastro che si erge verticale, solitario, staccato rispetto agli altri pilastri che compongono la cima Canali. La sua parete sud-ovest, ovvero quella che si ammira dal Rifugio Pradidali, è stata salita da alpinisti noti come Gino Soldà ed Aldo Leviti, i quali hanno aperto due bellissimi itinerari sul lato sinistro della parete, nonché Franzina che ne salì il lato destro, ma la parete gialla al centro del pilastro sinora era rimasta vergine. Da anni ammiravo la parete e notavo sempre quella linea verticale che portava su dritto dritto fino alla punta di questo missile. Finalmente quest'estate arriva Sky in rifugio e gli mostro quella linea ancora vergine. Entusiasta anche lui della linea e della parete mi dice:”dai che la apriamo!”
Approfittando del bel tempo a metà agosto ci mettiamo all'opera. Il primo giorno apriamo la prima parte grigia più facile, superando anche il primo filtro, portandoci così alla base della parte gialla più delicata. Sky inizia a salire il primo tiro sui gialli, che si rivelerà poi uno dei più impegnativi a livello psicologico, finchè un bel tuono ci indica che forse era meglio batter ritirata per quel giorno e così, un po' dispiaciuti, scendemmo. Eravamo comunque felici perchè le danze erano iniziate e la metà era per quanto poco più vicina.
Passa una settimana e torniamo all'attacco pieni di energie ma salendo poi la parete qualcosa ci dice che è meglio andare cauti, così riusciamo a portare a termine il primo tiro sui gialli e portarci con un lieve traverso, non proprio banale, alla base di placche più compatte.
Il terzo giorno partiamo ben decisi per portarci al termine delle placche difficili. Parte Sky e riesce a concludere il tiro successivo che avevamo già studiato la volta precedente, lo salgo da secondo e risulta bello impegnativo. Parto poi io alla volta delle placche leggermente strapiombanti che si trovavano sopra di noi. Avevamo già visto dove procedere, cosi parto convinto salendo quasi l'intero tiro senza problemi, finchè arrivo sotto il tratto chiave, Pianto uno spit per proteggermi e riparto speranzoso di trovare più in alto un buchetto dove poter posizionare il mio cliff!! Supero il tratto chiave ma purtroppo il buchetto non si fa notare così mi giro verso Sky e gli dico: Sky arrivo!! E giù il primo volo. Per fortuna è tutto a posto ma l'adrenalina è salita alle stelle, poi riparto e nello stesso punto individuo il buchetto per il cliff, è fatta, ma la giacca mi si incastra e mi rispedisce giù un'altra volta nel vuoto. Il terzo tentativo è quello buono e riesco a posizionare quel sudato cliff. Pianto lo spit e riparto fino a raggiungere la sosta successiva.
Sky mi raggiunge in sosta e riparte subito per affrontare l'ultimo tratto impegnativo della salita. Sopra di noi, un bel strapiombetto di roccia apparentemente sana. Arrivato sotto lo strapiombo ci accorgiamo che il tempo è volato anche questa volta e una volta sistemato il materiale buttiam giu le doppie assaporando già il gusto di una buona e meritata birra in rifugio.
Il giorno successivo ci alziamo già stanchi della giornata precedente ma ci facciamo forza perchè ormai è quasi terminata! Risaliamo velocemente tutti i tiri in libera fino a raggiungere il tiro chiave, Sky raggiunge l'ultima protezione infissa il giorno prima e prosegue. Il tetto è assai manigliato ma, ahimè, bello atletico. Superato il tetto si attrezza la sosta, ormai è fatta! Percorriamo velocemente i due tiri successivi attrezzando le soste ed arriviamo in cima. La soddisfazione è alle stelle... finalmente sono riuscito, grazie all'amico Sky, a lasciare il mio segno sulla mia amata cima! E' stata una bellissima esperienza salire una nuova linea su una parete che ammiravo tutti i giorni dal rifugio, un altro piccolo sogno nel cassetto è stato realizzato!
Volevo ringraziare Sky come grandissimo compagno di cordata e i miei genitori per avermi lasciato scappare dal lavoro in rifugio per poter realizzare un mio desiderato progetto.
VIA SKYLUKE for ALEX by Riccardo Scarian
Lo scorso agosto dopo una bella arrampicata in Val Canali con l'amico Paul, passammo al Rifugio Pradidali per una meritata birra e per salutare Duilio, Piera e Luca gestori del rifugio. Dopo un paio di fresche bionde, chiacchierando con Duilio e Luca, mi fanno notare che sulla Cima Canali son ben ventinove anni che non viene aperta una via nuova, e che ci sarebbe una bella linea sulla Torre Gialla che da sempre aspetta una prima salita, usciamo dal rifugio a dare uno sguardo alla Torre, sulla quale salgono solo tre vie che però stanno ai lati della stessa, mentre la parete centrale che guarda proprio il rifugio è totalmente vergine; poi Duilio esclama: ti sta aspettando!
Per me è un colpo di fulmine, me ne innamoro subito, sono colpito dalla sua eleganza e dall'estetica della linea immaginaria che ho già in testa. Detto fatto! Mi accordo subito con l'amico Luca e fissiamo subito una data, meteo permettendo.
Fortunatamente l'agosto di quest'estate è stato meraviglioso con temperature molto alte e giornate sempre stabili. La mia mente da quel pomeriggio continuamente vaga su quella linea immaginaria che percorre la Torre. Dal basso non si riesce ad intuire se ne uscirà una via dura o meno, bisognerà darci le mani per capire di che pasta è fatta.
Cosi in una bella giornata con cielo terso, iniziamo. Con Luca ho un ottimo feeling, tutto va a meraviglia, ci alterniamo sulle lunghezze incontrando roccia a volte ottima e a volte un po' meno, ma il divertimento è stellare, aprire dal basso è sempre un' esperienza grandiosa. Nelle prime lunghezze incontriamo difficoltà non elevatissime ma pur sempre impegnative, ma il bello ci attende più in alto dove la parete esce dalla sua verticalità.
In quattro giorni diluiti su due settimane la via è fatta! siamo in cima, ne uscirà una via molto estetica ma dalle difficoltà non elevate, (onestamente speravo in qualcosina in più...) ma pur sempre impegnativa, purtroppo o per fortuna madre natura non ha peccato di avarizia, e anche là dove la parete strapiomba di più ci ha regalato appigli e appoggi a dir poco generosi. Resta comunque una via da non sottovalutare dove bisogna essere ben preparati, la via conta di dieci lunghezze di cui molte tra il 6c/7a, delle quali le due più impegnative di 7a/7b nella parte finale dove l'esposizione della parete si fa molto interessante. La via è stata dedicata ad Alex Bettega un ragazzo di 16 anni che ci ha lasciati prematuramente poco tempo fa, e che amava tantissimo l'arrampicata e le sue montagne sopra casa.
Ringrazio Black Diamond, LaSportiva, Montura e in particolar modo Duilio, Piera e Luca Boninsegna
Una via, aperta dal basso con l'uso di spit (soste e in parte sui tiri) che ha impegnato Scarian e Bonninsegna per 4 giorni (nell'arco di 2 settimane). Ne è uscita una via di 300m per dieci lunghezze, molte tra il 6c/7a più due più impegnative di 7a/7b nella parte finale dove, come spiega sempre Scarian, “l'esposizione della parete si fa molto interessante”. Oltre all'esposizione, a noi sembra molto interessante che la storia di queste pareti, qui come in altri posti, continui anche ad opera di chi vive in queste montagne. Anche per questo, ma non solo per questo, Skyluke for Alex ha tutti i requisiti per diventare una grande classica della sua (non certo facile) categoria. Come del resto traspare dai racconti della salita di Riccardo Scarian e Luca Boninsegna.
VIA SKYLUKE for ALEX by Luca Boninsegna
La cima Canali è sempre stata la mia cima preferita. Fin da piccolino, ero affascinato da questa parete così maestosa, con i suoi pilastri imponenti, verticali, esposti... E' diventata così il mio terreno di gioco preferito, quasi come fosse casa mia, passando la stagione estiva al rifugio ormai da 14 anni. Guardando la cima Canali prende subito l'occhio la Torre Gialla. Questo pilastro che si erge verticale, solitario, staccato rispetto agli altri pilastri che compongono la cima Canali. La sua parete sud-ovest, ovvero quella che si ammira dal Rifugio Pradidali, è stata salita da alpinisti noti come Gino Soldà ed Aldo Leviti, i quali hanno aperto due bellissimi itinerari sul lato sinistro della parete, nonché Franzina che ne salì il lato destro, ma la parete gialla al centro del pilastro sinora era rimasta vergine. Da anni ammiravo la parete e notavo sempre quella linea verticale che portava su dritto dritto fino alla punta di questo missile. Finalmente quest'estate arriva Sky in rifugio e gli mostro quella linea ancora vergine. Entusiasta anche lui della linea e della parete mi dice:”dai che la apriamo!”
Approfittando del bel tempo a metà agosto ci mettiamo all'opera. Il primo giorno apriamo la prima parte grigia più facile, superando anche il primo filtro, portandoci così alla base della parte gialla più delicata. Sky inizia a salire il primo tiro sui gialli, che si rivelerà poi uno dei più impegnativi a livello psicologico, finchè un bel tuono ci indica che forse era meglio batter ritirata per quel giorno e così, un po' dispiaciuti, scendemmo. Eravamo comunque felici perchè le danze erano iniziate e la metà era per quanto poco più vicina.
Passa una settimana e torniamo all'attacco pieni di energie ma salendo poi la parete qualcosa ci dice che è meglio andare cauti, così riusciamo a portare a termine il primo tiro sui gialli e portarci con un lieve traverso, non proprio banale, alla base di placche più compatte.
Il terzo giorno partiamo ben decisi per portarci al termine delle placche difficili. Parte Sky e riesce a concludere il tiro successivo che avevamo già studiato la volta precedente, lo salgo da secondo e risulta bello impegnativo. Parto poi io alla volta delle placche leggermente strapiombanti che si trovavano sopra di noi. Avevamo già visto dove procedere, cosi parto convinto salendo quasi l'intero tiro senza problemi, finchè arrivo sotto il tratto chiave, Pianto uno spit per proteggermi e riparto speranzoso di trovare più in alto un buchetto dove poter posizionare il mio cliff!! Supero il tratto chiave ma purtroppo il buchetto non si fa notare così mi giro verso Sky e gli dico: Sky arrivo!! E giù il primo volo. Per fortuna è tutto a posto ma l'adrenalina è salita alle stelle, poi riparto e nello stesso punto individuo il buchetto per il cliff, è fatta, ma la giacca mi si incastra e mi rispedisce giù un'altra volta nel vuoto. Il terzo tentativo è quello buono e riesco a posizionare quel sudato cliff. Pianto lo spit e riparto fino a raggiungere la sosta successiva.
Sky mi raggiunge in sosta e riparte subito per affrontare l'ultimo tratto impegnativo della salita. Sopra di noi, un bel strapiombetto di roccia apparentemente sana. Arrivato sotto lo strapiombo ci accorgiamo che il tempo è volato anche questa volta e una volta sistemato il materiale buttiam giu le doppie assaporando già il gusto di una buona e meritata birra in rifugio.
Il giorno successivo ci alziamo già stanchi della giornata precedente ma ci facciamo forza perchè ormai è quasi terminata! Risaliamo velocemente tutti i tiri in libera fino a raggiungere il tiro chiave, Sky raggiunge l'ultima protezione infissa il giorno prima e prosegue. Il tetto è assai manigliato ma, ahimè, bello atletico. Superato il tetto si attrezza la sosta, ormai è fatta! Percorriamo velocemente i due tiri successivi attrezzando le soste ed arriviamo in cima. La soddisfazione è alle stelle... finalmente sono riuscito, grazie all'amico Sky, a lasciare il mio segno sulla mia amata cima! E' stata una bellissima esperienza salire una nuova linea su una parete che ammiravo tutti i giorni dal rifugio, un altro piccolo sogno nel cassetto è stato realizzato!
Volevo ringraziare Sky come grandissimo compagno di cordata e i miei genitori per avermi lasciato scappare dal lavoro in rifugio per poter realizzare un mio desiderato progetto.
VIA SKYLUKE for ALEX by Riccardo Scarian
Lo scorso agosto dopo una bella arrampicata in Val Canali con l'amico Paul, passammo al Rifugio Pradidali per una meritata birra e per salutare Duilio, Piera e Luca gestori del rifugio. Dopo un paio di fresche bionde, chiacchierando con Duilio e Luca, mi fanno notare che sulla Cima Canali son ben ventinove anni che non viene aperta una via nuova, e che ci sarebbe una bella linea sulla Torre Gialla che da sempre aspetta una prima salita, usciamo dal rifugio a dare uno sguardo alla Torre, sulla quale salgono solo tre vie che però stanno ai lati della stessa, mentre la parete centrale che guarda proprio il rifugio è totalmente vergine; poi Duilio esclama: ti sta aspettando!
Per me è un colpo di fulmine, me ne innamoro subito, sono colpito dalla sua eleganza e dall'estetica della linea immaginaria che ho già in testa. Detto fatto! Mi accordo subito con l'amico Luca e fissiamo subito una data, meteo permettendo.
Fortunatamente l'agosto di quest'estate è stato meraviglioso con temperature molto alte e giornate sempre stabili. La mia mente da quel pomeriggio continuamente vaga su quella linea immaginaria che percorre la Torre. Dal basso non si riesce ad intuire se ne uscirà una via dura o meno, bisognerà darci le mani per capire di che pasta è fatta.
Cosi in una bella giornata con cielo terso, iniziamo. Con Luca ho un ottimo feeling, tutto va a meraviglia, ci alterniamo sulle lunghezze incontrando roccia a volte ottima e a volte un po' meno, ma il divertimento è stellare, aprire dal basso è sempre un' esperienza grandiosa. Nelle prime lunghezze incontriamo difficoltà non elevatissime ma pur sempre impegnative, ma il bello ci attende più in alto dove la parete esce dalla sua verticalità.
In quattro giorni diluiti su due settimane la via è fatta! siamo in cima, ne uscirà una via molto estetica ma dalle difficoltà non elevate, (onestamente speravo in qualcosina in più...) ma pur sempre impegnativa, purtroppo o per fortuna madre natura non ha peccato di avarizia, e anche là dove la parete strapiomba di più ci ha regalato appigli e appoggi a dir poco generosi. Resta comunque una via da non sottovalutare dove bisogna essere ben preparati, la via conta di dieci lunghezze di cui molte tra il 6c/7a, delle quali le due più impegnative di 7a/7b nella parte finale dove l'esposizione della parete si fa molto interessante. La via è stata dedicata ad Alex Bettega un ragazzo di 16 anni che ci ha lasciati prematuramente poco tempo fa, e che amava tantissimo l'arrampicata e le sue montagne sopra casa.
Ringrazio Black Diamond, LaSportiva, Montura e in particolar modo Duilio, Piera e Luca Boninsegna
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