Nives Meroi e Romano Benet e le scelte sul Makalu

Il 30/09 Nives Meroi e Romano Benet sono riusciti a far evacuare in elicottero, dal Campo base avanzato del Makalu, il loro cuoco e amico Indra Shereshtra colpito dal mal di montagna.
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Il Makalu 8483m
arch. Benet-Meroi
La spedizione di Nives Meroi e Romano Benet subisce uno stop di una settimana a causa dalla bufera ma anche, e soprattutto, per prestare soccorso a Indra Shereshtra, loro compagno di avventura, colpito dal mal di montagna (leggi rischio di edema). Succede in Himalaya e precisamente al Makalu. Sono storie che dovrebbero (il condizionale ahinoi è d’obbligo) essere “comuni”, ma non è così. E bene ha fatto il Corriere della Sera per la penna di Cremonesi a sottolineare questa “brutta avventura” conclusasi, per fortuna, con il lieto fine del trasporto in elicottero di Indra all’ospedale.

Serve anche per capire che poi, l’Himalaya e l’alta quota, non è poi quel paese dei balocchi che alcuni dipingono. E’ sicuramente vero ciò che si dice sull’affollamento, anche causato dalle spedizioni commerciali, ma sarebbe anche il caso di fare dei distinguo (diciamo “culturali”?) su chi affronta quel mondo di confine. Nives Meroi e Romano Benet (come molti altri himalaysti) non hanno avuto dubbi sulle priorità del momento che sicuramente erano di salvare la vita al loro cuoco (e amico) Indra Shereshtra. E non c’è dubbio che, con il loro modo di vivere la montagna, questo sia stata una scelta scontata, dovesse anche costare la cima. Appunto, nella decisione ha “pesato” la loro cultura (e la loro etica).

Ora Nives e Romano hanno ripreso a pensare alla montagna. Quel Makalu, deputato a diventare il loro 11° Ottomila, che non accenna a cambiar d’umore rimanendo del tutto imbronciato, con bufere che si rincorrono senza posa. Ma tutto questo loro lo sapevano già dalla partenza… e forse è un po’ anche per questo che ripartono sempre.

Makalu 30 settembre 2007 CB avanzato
dal diario di Nives Meroi
www.nives.alpinizem.net

h.14:15 ora italiana_aggiornamento dal CB avanzato
Finalmente ce l’abbiamo fatta: Indra è stato trasportato in elicottero all’ospedale a KTM.
Sono stati giorni difficili: di angoscia, di telefonate frenetiche, di attese e di frustrazione.

Indra aveva incominciato a stare male il 24, due giorni dopo l’arrivo al cb avanzato, proprio quando è iniziata la brutta perturbazione che in due giorni ha buttato giù più di un metro e mezzom di neve, con un vento fortissimo che aveva creato degli accumuli enormi.

Su indicazioni di un amico medico abbiamo cercato di stabilizzare le sue condizioni con le medicine che avevamo a disposizione e nel frattempo abbiamo richiesto il soccorso.

E per 5 giorni abbiamo atteso l’elicottero dell’esercito, preposto al soccorso. Per 5 giorni sveglia alle sei, preparativi, attesa. Per 5 giorni abbiamo comunicato le condizioni del tempo qui (aiutati anche dalle previsioni del tempo studiate per noi da Marcello Salvador e regolarmente comunicateci da Paolo Roncoletta): buone la mattina e peggioramento da metà giornata.
E per 5 giorni l’elicottero aspettava aspettava, e quando poi partiva da KTM, qui il tempo era già brutto e così tornava indietro.

Nel frattempo le condizioni di Indra si erano un po’ stabilizzate da un lato, e dall’altro erano sorte nuove complicazioni di cui non riuscivamo a capire l’origine. Il problema ulteriore era che da qui, con queste condizioni di neve (oltre alle condizioni di Indra) era impossibile scendere. Il tratto dal cb avanzato al campo base non è un sentiero, è un percorso su massi instabili che per un lungo tratto è soggetto a scariche si sassi; se a questo si aggiunge il rischio di valanghe per la neve caduta e il fatto che Indra non era in grado di camminare…

Un giorno abbiamo anche provato a scendere, ma uno dei due nostri aiuti cuochi: forte, in salute e senza carico, in un’ora era riuscito appena a fare 100 metri, sprofondando in alcuni punti fino al petto.
Sono stati anche chiamati in soccorso dei portatori dai villaggi sottostanti, ma oltre al loro rischio, sarebbero riusciti ad arrivare fin qui?

Ma finalmente sta mattina l’elicottero è arrivato. Solita sveglia alle sei… attesa… attesa… e quando ormai il cielo si era completamente chiuso e la visibilità era di appena 100 metri l’elicottero è arrivato! …Misteri dell’esercito…. Complimenti al pilota. Indra adesso è in ospedale e con domani noi possiamo dare il via alla nostra spedizione.

di Nives Meroi
Note: Tutti gli Ottomila (senza ossigeno supplementare) saliti da Nives Meroi e Romano Benet:
Everest (2007)
Dhaulagiri (2006)
K2 (2006)
Lhotse (2004)
Gasherbrum 1 (2003)
Gasherbrum 2 (2003)
Broad Peak (2003)
Cho Oyu (2003)
Shisha Pangma (1999)
Nanga Parbat (1998)

arch. news Meroi - Benet
intervista a Nives Meroi
www.corriere.it
nives.alpinizem.net
www.montura.it



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