Attraverso altre vie d'Italia, 12 mesi d'alpinismo per una sola passione. Di Ivo Ferrari
Inizia con la Via Grassi - Re alla parete sud-est del Becco della Tribolazione un nuovo viaggio di Ivo Ferrari attraverso le vie dell'alpinismo e dell'Italia verticale. Un diario di libero alpinismo con una sola passione, tra roccia e ghiaccio, tra la storia e una realtà che cambia.
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Sulla via Grassi - Re allla parete sud-est del Becco Meridionale della Tribolazione
archivio Ivo Ferrari
L'alpinismo quando è una passione dura 12 mesi. Come un viaggio che, tra roccia e ghiaccio, attraversa tutte le stagioni e non si ferma mai. Così la storia va avanti, o meglio il tempo passa, e si accumulano esperienze. Non sempre positive. Non sempre testimoni di un progresso. "Dipende dai punti di vista, dipende da come uno la pensa", scrive Ivo Ferrari. Ma certo a lui quegli spit con catena alla soste di Diamante Pazzo non hanno messo allegria. Quella via, aperta nel 1984 da Roberto Perucca e Rinaldo Sartore sulla parete Est del Becco Meridionale della Tribolazione (Gran Paradiso), l'aveva ripetuta solo poco tempo fa. Era stata una tappa del suo lungo viaggio estivo che abbiamo pubblicato proprio su queste pagine. Ed ora è già mutata. La domanda da porsi è: siamo sicuri che abbia cambiato, in meglio, il suo valore? E perché?
UN QUADRO SENZA VALORE di Ivo Ferrari
L’Autunno è la stagione dai colori più intensi, il tempo rallenta e la luce diminuisce. L’Autunno in montagna è aria più fresca, avvicinamenti più veloci e azione più decisa, oggi è Autunno e con Dario stiamo galoppando verso la parete sud-est del Becco della Tribolazione, oggi è il giorno della classica per eccellenza, la Grassi - Re!
Alle nove di mattina, dopo un assonnato viaggio in macchina da Lecco e una gran sudata, siamo sotto la parete. Il solito rito della preparazione e velocemente ci troviamo sopra lo zoccolo. Parto con la testa un po’ strana, ma la velocità sopra i 2500 metri mi fa questo scherzo, come un ubriaco salgo la prima bellissima lunghezza, poi, mentre recupero Dario, il cuore e la testa, tornano normali... normali?
L’Amico passa in testa ed io, da "bravo" assicuratore, inizio a guardarmi in giro. l’Autunno è una stagione stupenda...
Ci alterniamo sulle lunghezze di questa bellissima e giustamente classica via, la roccia ha un solo commento “eccezionale” e mentre salgo non posso fare a meno di pensare a Giancarlo Grassi, quel piccolo Grande uomo, inventore dei sogni... Poi, la mia allegria diminuisce giustamente o ingiustamente, dipende da come uno la pensa! Arrivo al punto di fermata in comune con Diamante e trovo una vergognosa sosta con catena! Sento la testa girare, ma non è la quota, è quel senso di nausea che provo quando un pezzo di “storia” viene sfregiato... ma faccio parte di questo mondo e “andiamo” avanti.
Solo verso la Cima, illuminata dai raggi del Sole, capisco che il danno è fatto! Che qualche cosa è cambiato per sempre. La via Diamante Pazzo, il capolavoro di Roberto è stata... Spit con catena alle soste!
Come faccio a chiedermi se ne valeva veramente la pena? Come posso giudicare? Non conosco e forse non le voglio conoscere le “motivazioni”. Abito a molti chilometri da questa stupenda montagna, ma sono triste, solo alcuni mesi fa ne parlavo su queste pagine, e ora...
Scendiamo lungo la Cresta e il mio sguardo fugge lontano, corre veloce indietro nel tempo a quando ebbi la fortuna di conoscere Gian Carlo Grassi al rifugio Treviso, nelle Pale di San Martino. ritorna nel presente pensando a Diamante... mi è sempre piaciuta la storia, quella degli antichi romani, quella delle Brigate Rosse, quella Fascista, la storia dell’Alpinismo. Ora il mio sguardo scavalca il Becco e osserva le montagne di un'altra Valle, dove Gian Carlo ha lasciato un altro capolavoro... spero tanto che la “storia” non si ripeta... e che mio figlio rimanga ignorante!
Ivo Ferrari
UN QUADRO SENZA VALORE di Ivo Ferrari
L’Autunno è la stagione dai colori più intensi, il tempo rallenta e la luce diminuisce. L’Autunno in montagna è aria più fresca, avvicinamenti più veloci e azione più decisa, oggi è Autunno e con Dario stiamo galoppando verso la parete sud-est del Becco della Tribolazione, oggi è il giorno della classica per eccellenza, la Grassi - Re!
Alle nove di mattina, dopo un assonnato viaggio in macchina da Lecco e una gran sudata, siamo sotto la parete. Il solito rito della preparazione e velocemente ci troviamo sopra lo zoccolo. Parto con la testa un po’ strana, ma la velocità sopra i 2500 metri mi fa questo scherzo, come un ubriaco salgo la prima bellissima lunghezza, poi, mentre recupero Dario, il cuore e la testa, tornano normali... normali?
L’Amico passa in testa ed io, da "bravo" assicuratore, inizio a guardarmi in giro. l’Autunno è una stagione stupenda...
Ci alterniamo sulle lunghezze di questa bellissima e giustamente classica via, la roccia ha un solo commento “eccezionale” e mentre salgo non posso fare a meno di pensare a Giancarlo Grassi, quel piccolo Grande uomo, inventore dei sogni... Poi, la mia allegria diminuisce giustamente o ingiustamente, dipende da come uno la pensa! Arrivo al punto di fermata in comune con Diamante e trovo una vergognosa sosta con catena! Sento la testa girare, ma non è la quota, è quel senso di nausea che provo quando un pezzo di “storia” viene sfregiato... ma faccio parte di questo mondo e “andiamo” avanti.
Solo verso la Cima, illuminata dai raggi del Sole, capisco che il danno è fatto! Che qualche cosa è cambiato per sempre. La via Diamante Pazzo, il capolavoro di Roberto è stata... Spit con catena alle soste!
Come faccio a chiedermi se ne valeva veramente la pena? Come posso giudicare? Non conosco e forse non le voglio conoscere le “motivazioni”. Abito a molti chilometri da questa stupenda montagna, ma sono triste, solo alcuni mesi fa ne parlavo su queste pagine, e ora...
Scendiamo lungo la Cresta e il mio sguardo fugge lontano, corre veloce indietro nel tempo a quando ebbi la fortuna di conoscere Gian Carlo Grassi al rifugio Treviso, nelle Pale di San Martino. ritorna nel presente pensando a Diamante... mi è sempre piaciuta la storia, quella degli antichi romani, quella delle Brigate Rosse, quella Fascista, la storia dell’Alpinismo. Ora il mio sguardo scavalca il Becco e osserva le montagne di un'altra Valle, dove Gian Carlo ha lasciato un altro capolavoro... spero tanto che la “storia” non si ripeta... e che mio figlio rimanga ignorante!
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