Patagonia 2007: il ritorno

I Ragni della Grignetta tornano sulle cime dell’estremo sud del continente americano, fra le più difficili del mondo, per realizzare nuove salite e rendere omaggio ad una grande tradizione alpinistica, nel ricordo di Agostino Rocca




Martedì 16 gennaio una nuova spedizione dei Ragni della Grignetta partirà alla volta della Patagonia argentina, con l'obiettivo di realizzare due nuovi itinerari alpinistici, uno sulla parete nord del Cerro Piergiorgio (2719 m) e uno sulla parete ovest dell'Aguja Mermoz (2732 m), situate entrambe nel gruppo montuoso del Fitz Roy e del Cerro Torre.

La storia sessantennale del celebre gruppo alpinistico lecchese è segnata in modo indelebile dalle montagne patagoniche che, nonostante la quota modesta, sono considerate fra le più difficili del mondo, soprattutto a causa delle bufere e dei fortissimi venti che, quasi senza soluzione di continuità, si abbattono sulle pareti. Fra quelle cime gli scalatori lariani hanno scritto molte pagine di storia dell'alpinismo, come la prima ascensione assoluta della parete ovest del Cerro Torre, realizzata nel 1974 dal team guidato dal compianto Casimiro Ferrari, uno dei "capiscuola" del sodalizio lecchese. Le nuove leve dei "Maglioni rossi" tornano ora in Patagonia con l'intenzione di affrontare i loro obiettivi con lo stile e le tecniche della scalata moderna, ma raccogliendo anche il testimone della tradizione alpinistica lecchese.

La nord del Piergiorgio, una lavagna di granito verticale e compatto, alta quasi 900 metri, era stata, infatti, l'ultimo sogno, mai realizzato, di Casimiro Ferrari, che l'aveva tentata nel 1995, assieme ad altri scalatori lecchesi. Oggi sulla parete sono state tracciate tre diverse vie, ma nessuna affronta il monolite nella parte centrale, quella più strapiombante e priva di evidenti sistemi di fessure. Proprio questa è la zona dove Casimiro aveva iniziato il suo tentativo, che i giovani Ragni intendono oggi portare a compimento.

La ovest della Mermoz, l'altro obiettivo della spedizione, è invece un sogno moderno. I Ragni lo avevano adocchiato nel 2003, nel corso di una precedente spedizione, individuando una linea ideale, che sale per 800 metri di parete estremamente ripida e impegnativa, ma segnata da una successione di diedri e fessure, che dalla base sembra condurre fino alla vetta.

Il team dei "Maglioni rossi", che nei prossimi due mesi sarà alle prese con le difficoltà tecniche degli ambiziosi obiettivi e con il proverbiale "malo tiempo" patagonico, sarà guidato dal presidente, Alberto Pirovano, e vedrà schierati alcuni degli alpinisti più attivi del sodalizio: il valsassinese Adriano Selva, il milanese Cristian Brenna, il comasco Matteo Bernasconi, il valtellinese Giovanni Ongaro e Simone Pedeferri, anch'egli valtellinese di adozione, ma canturino di origine. Del team di scalatori faranno parte anche due "stranieri": l'aostano Hervé Barmasse e Dante Barlascini, che non vestono il maglione dei Ragni, ma che da tempo si sono legati agli alpinisti del gruppo. A fare da supporto logistico (e morale) ai giovani Ragni ci saranno due "senatori" dei Maglioni rossi: Daniele Bianchi e Mario Conti, un vero e proprio veterano dell'alpinismo patagonico (nel 1974 raggiunse la vetta del Cerro Torre, assieme a Casimiro Ferrari, Daniele Chiappa e Pino Negri). La presenza di Mario in questa spedizione, come in molte altre realizzate in anni recenti, è un segno tangibile della continuità e del legame generazionale all'interno del Gruppo Ragni.

Agostino Rocca è invece la persona cui è dedicata questa spedizione. Il suo nome è associato dai più all'impero industriale della famiglia Rocca, proprietaria di Techint, il gruppo che controlla la Tenaris Dalmine. Agostino, però, non fu solo una grande figura di imprenditore. Egli fu anche un alpinista, un infaticabile frequentatore delle montagne del Sud America. Fu proprio durante un trasferimento aereo verso il gruppo del Fitz Roy e del Cerro Torre che Agostino scomparve, assieme al grande scalatore José Luis Fonrouge. In virtù di questo comune amore per la montagna e per la Patagonia la famiglia Rocca ha voluto sostenere, con passione e amicizia, la nuova avventura dei Ragni e gli scalatori lecchesi dedicheranno proprio ad Agostino le nuove salite che gli spiriti del vento concederanno loro di portare a termine.

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