La via meno battuta
Perché, si sa, è proprio quel viaggio fatto di scelte, errori, sconfitte e a volte anche di qualche "vittoria" che mostra non solo chi siamo ma anche chi aspiriamo essere. A patto però che il racconto sia sincero. Che tutto di quell'esperienza dell'ascesa alla montagna, così alta e simbolica, venga alla luce. E' proprio questo che fa Matteo Della Bordella in questo suo primo libro: si mette a nudo. E senza remore, con il piglio dell'ingegnere qual è, racconta i fatti senza tralasciare le parti in cui la sua immagine non è che poi splenda così tanto. Sta qui, in questa sincerità programmatica e a volte anche disarmante, la forza di questo libro. E sta nella ricerca di perfezione e controllo - tutta da ingegnere gestionale che cerca di prevedere tutto ma che poi si caccia quasi regolarmente nei guai ? uno degli aspetti più contraddittori e allo stesso tempo più veri delle sue grandi avventure. Come dire, dimostrandolo con i fatti e l'esperienza vissuta, che in montagna - ma non solo - tutto si deve preparare ma nulla, o quasi, si riesce davvero a prevedere. Soprattutto se il viaggio ricerca sempre "La via meno battuta".
Ecco, scegliere una strada diversa, esplorare e mettersi sempre alla prova. Questa è l'altra costante del viaggio di Matteo Della Bordella. Un percorso di un alpinista, e uomo, che ha sempre dimostrato una grande personalità, curiosità e, non da ultima, una grandissima caparbietà. Da quando ha scoperto l'arrampicata e la montagna con l'amatissimo papà e i suoi amici, unico giovanissimo tra gli adulti. A quando cominciò a condurre la cordata da primo. Dalle ripetizioni delle grandi vie sulle Alpi e nelle Dolomiti, sempre con il padre. Fino all'inizio della sua grande avventura sulle pareti e le montagne del mondo. Le spedizioni in Groenlandia, sulle Torri del Trango, in Pakistan. L'epopea della Ovest della Torre Egger. La salita del Fitz Roy per la via Ferrari. E, sempre Patagonia, le nuove vie sul Cerro Riso Patron e sul Cerro Murallón. Le grandi avventure esplorative by fair means allo Shark's Tooth in Groenlandia e poi nell'Isola di Baffin che l'hanno fatto diventare uno degli alpinisti più interessanti e forti della sua generazione. Ai dolori ed amori della sua vita. Fino ad oggi. Fino alla sua nomina come Presidente dei Ragni di Lecco. Tutto scorre nel libro come una continua e appassionante ricerca. Un grande viaggio, appunto, di un giovane uomo che in montagna ha cercato, e continuerà a cercare, la sua strada.