Eva dorme

Narrativa
Le vite di Eva, di sua madre Gerda, di Vito e di Ulli s'intrecciano con quelle degli uomini e delle donne del Sud Tirolo. Un viaggio tra memoria e realtà per riscoprire le radici di quella Storia d'Italia che pochi conoscono.
Planetmountain
Anno
2010
Editore
Mondadori
Recensitore
Vinicio Stefanello
Prezzo
19,00
Pagine
352
Lingua
italiano
ISBN
9788804600053


Lo dico subito: questa è una recensione di “parte”. Ma il libro mi è così piaciuto. Mi ci sono immerso e l'ho assaporato così tanto, che dovevo fare una scelta. O tenermelo per me. Oppure rendere pubblica la mia incapacità di mantenere le distanze. Perché Eva dorme mi ha non solo convinto ma conquistato. Per la storia. Per come ti avvolge e coinvolge. Per come ti cattura il cuore e la mente. Per la scrittura di Francesca Melandri che ferma il tempo, e ti fa “vedere” dentro e anche al di là del racconto. Così mi sono lasciato “prendere”...

Mi sono innamorato di Eva, che è così bella. Mai bella però come sua madre, Gerda. Mi sono immerso nel profumo dei pascoli appena tagliati. Ho sorseggiato il latte appena munto e ho sentito il freddo, e il buio e anche la solitudine della montagna. Di quelle montagne a cui voglio così bene.

Ho ammirato le albe disperate, e cercato le carezze di una madre lontana. Ho sbattuto contro il muro dell'indifferenza, del sopruso e della violenza. Cercando il sorriso del padre, che non arrivava mai. Ho cercato di capire e ho sentito l'indicibile peso di non avere certezze. Nè identità. Né terra. Né patria. Né speranza.

Ho lottato con Gerda, con orgoglio, con la voglia di vivere. E ho pensato alle infinite radici che ci legano e ci dividono. Ho pensato all'amore, quello che si riconosce e che è subito amore. Quell'amore che non sappiamo prendere, che non possiamo prendere. Quell'amore che non ha bisogno di parole e che sarà vero e nostro per sempre.

Ho pensato all'Alto Adige e al Sud Tirolo, due modi così distanti per dire la stessa cosa. Ho pensato all'Italia, così lunga e diversa. Ai tanti modi per farla vivere. Ai tanti che usiamo per farla morire. Ho pensato a Vito, e a Gerda, e a Ulli. Alle barriere che ci condizionano. A quelle distanze che ci separano. A quei confini che altri hanno tracciato.

Ho pensato alla vita che è bella se riusciamo a viverla. Ho pensato alle mie radici. Quelle che è difficile mostrare. Quelle che dovremmo difendere. Quelle che dobbiamo condividere. E, poi, finalmente ho capito perché vent'anni fa, là in Sud Tirolo non mi parlavano mai in italiano...





Anno
2010
Editore
Mondadori
Recensitore
Vinicio Stefanello
Prezzo
19,00
Pagine
352
Lingua
italiano
ISBN
9788804600053