Documentazione di una inopportunità
"Quest'anno sono stato in Africa". Sono le uniche parole pronunciate da Beat Kammerlander nei 32 minuti della pellicola, basta così, chiuso con i discorsi! Tutto il resto della pellicola é pieno semplicemente del suo arrampicare nell'oceano di calcare, appigli (piccoli), cielo, nuvole e vuoto di Silbergeier, la difficilissima via - a 'misurati' spit - sulla parete sud del 4° Kirchlispitze nel Gruppo del Ratikon, al confine tra Svizzera e Austria. Un itinerario, aperto dal basso dallo stesso Beat nel 1993, considerato una delle più impegnative vie di 'arrampicata sportiva alpina' del mondo (a tutt'oggi conta solo cinque ripetizioni in libera).
Gerhard Konig, il regista che ha curato anche la fotografia e il soggetto del film, delle sei lunghezze di Silbergeier, con scarne didascalie, fornisce tutte le caratteristiche tecniche indicando, tiro per tiro, le difficoltà e pochi altri dati essenziali. Di suo, e non é poco, ci mette una splendida fotografia e un sapiente dosaggio delle inquadrature che, dai particolari dell'azione, si spostano e spaziano sulla parete, sul cielo e le nuvole, ricreando alcune magiche sensazioni dell'arrampicata in parete, come il bellissimo e rapido passaggio dal sole all'ombra provocato dalla corsa delle nuvole.
La bella e indovinata musica di Peter Hebert fa da perfetta, e mai invadente, colonna sonora di questo film sicuramente da non perdere e sconsigliato solo - ammesso e non concesso che sappiano resistere alla tentazione - agli aspiranti alla prima on sight della via...