A Nord in barca a vela
Il diario di bordo e il DVD che raccontano l'avventura e il viaggio di Paolo Falco che, con diversi compagni, ha navigato con il suo Quicksilver alla scoperta del ghiaccio e dei silenzi della natura, ma anche per incontrare quelle lontane montagne.
Planetmountain
Recensitore
Vinicio Stefanello
Lingua
italiano
La fine, di un viaggio, comincia dal suo inizio. Perché quando tutto è finito, tutto quello che si è visto e vissuto, le paure come le gioie, sono ormai parte di noi. Sono diventate nostre scoperte. Così, lasciandoci andare a ritroso nei ricordi, a volte si può cogliere l'essenza di quel che è stato ma anche capire perché ci siamo messi in cammino. Forse è per questo che, confondendoci un po', Paolo Falco cerca di immaginare un diario all'incontrario, che dal punto di arrivo va alla partenza. Poi, scrive Paolo, ?una volta arrivati alla fine, o meglio all'inizio, basterebbe girare il racconto come un guanto e avrei il mio diario di viaggio".
Ma cosa c'è all'inizio del cammino? Per lui tutto sembra cominciato semplicemente dalla voglia di affrontare "venti nuovi". Quello che avrebbe trovato non lo sapeva, e forse non se lo chiedeva neppure. Di certo c'è solo quella voglia, o meglio quasi una necessità, di prendere il mare verso il Nord, per esplorare il ghiaccio e i silenzi della natura, ma anche per incontrare la montagna, l'altra sua passione.
E' così che, assolutamente senza una fine programmata, ha avuto inizio questo viaggio. Un tour e un'avventura che, estate dopo estate, vacanza dopo vacanza, per cinque anni si è arricchita di nuovi orizzonti, nuovi compagni e nuove avventure, tra mare, cielo, iceberg e montagne.
Era il 2007 quando Paolo salpava da Pescara. Per quell'anno il mare l'avrebbe portato "solo" ad Arenys de Mar, in Catalunia. Il viaggio verso Nord aveva bisogno di maturare lentamente, come il suo rapporto con QuickSilver, il suo amato veliero. L'anno dopo la prua del QS punta verso la Scozia raggiunge il porto di Troon ed insieme alle miglia superate aumenta la consapevolezza. Così, passato un altro inverno, la ripartenza è decisa come la voglia di mettersi per mare: nel 2009 si punta verso il grande Nord.
La traversata da Troon a Tromso, nella Norvegia settentrionale, si rivela ben presto un viaggio iniziatico, illuminante. Tanto che il passaggio del Circolo Polare Artico poteva essere quasi un punto d'arrivo. Così come l'approdo a Tromso poteva rappresentare un successo definitivo, quasi insperato solo due anni prima. Ma se la fine fosse stata quella, non avrebbe spiegato il viaggio. Non avrebbe risolto la visione di quell'innevata punta rocciosa inquadrata dall'oblò della QuickSilver. Quell'improbabile panorama alpino che faceva "a pugni con l'idea stessa di barca" apriva ancora l'orizzonte: l'avventura tra mare e montagna era appena all'inizio. Un nuovo anno e una nuova estate, quella del 2010, erano già in attesa dell'Oceano e della natura selvaggia e solitaria delle Isole Svalbard.
Lì, circumnavigando quelle isole, dove si è soli, in compagnia di una miriade di uccelli, delle renne e degli orsi polari. Dove non c'è possibilità di approvvigionamenti, appoggi o assistenza. Può capitare che "una foca passi un quarto d'ora ad osservarti mentre tu stai facendo esattamente la stessa cosa con lei". E, in quei luoghi senza notte, può capitare anche di fare una scialpinistica da sogno raggiungendo la vetta proprio al diradarsi delle nebbie, per poi scendere con gli sci fino al fiordo dov'è attraccata la QuickSilver. E' proprio la "fusione in un unico concetto di mare e montagna" del sogno di partenza.
E' una visione che si ripete e si approfondisce l'anno dopo, nel 2011, nella traversata da Isafjord (Islanda) alla Groenlandia. Anche questa volta a bordo ci sono Carlo, Francesca, Olmo, Fabrizio, Simone e il Tuba, più o meno gli stessi i compagni delle Svalbard. Compagni che vanno ad aggiungersi ai molti che hanno condiviso, anche solo a tratti, queste traversate e avventure con Paolo. Sono gli stessi che "una volta messo il cuore in pace hanno potuto montare e sfruttare i Kajak, aprire delle vie di roccia su picchi vergini, pescare come se non ci fosse domani". Già perché il viaggio vive di ogni attimo. E ogni attimo costruisce quello successivo. Così queste foto, queste parole di un diario all'incontrario, ci portano ad un nuovo inizio, perché le visioni come il cammino non finiscono mai.
Ma cosa c'è all'inizio del cammino? Per lui tutto sembra cominciato semplicemente dalla voglia di affrontare "venti nuovi". Quello che avrebbe trovato non lo sapeva, e forse non se lo chiedeva neppure. Di certo c'è solo quella voglia, o meglio quasi una necessità, di prendere il mare verso il Nord, per esplorare il ghiaccio e i silenzi della natura, ma anche per incontrare la montagna, l'altra sua passione.
E' così che, assolutamente senza una fine programmata, ha avuto inizio questo viaggio. Un tour e un'avventura che, estate dopo estate, vacanza dopo vacanza, per cinque anni si è arricchita di nuovi orizzonti, nuovi compagni e nuove avventure, tra mare, cielo, iceberg e montagne.
Era il 2007 quando Paolo salpava da Pescara. Per quell'anno il mare l'avrebbe portato "solo" ad Arenys de Mar, in Catalunia. Il viaggio verso Nord aveva bisogno di maturare lentamente, come il suo rapporto con QuickSilver, il suo amato veliero. L'anno dopo la prua del QS punta verso la Scozia raggiunge il porto di Troon ed insieme alle miglia superate aumenta la consapevolezza. Così, passato un altro inverno, la ripartenza è decisa come la voglia di mettersi per mare: nel 2009 si punta verso il grande Nord.
La traversata da Troon a Tromso, nella Norvegia settentrionale, si rivela ben presto un viaggio iniziatico, illuminante. Tanto che il passaggio del Circolo Polare Artico poteva essere quasi un punto d'arrivo. Così come l'approdo a Tromso poteva rappresentare un successo definitivo, quasi insperato solo due anni prima. Ma se la fine fosse stata quella, non avrebbe spiegato il viaggio. Non avrebbe risolto la visione di quell'innevata punta rocciosa inquadrata dall'oblò della QuickSilver. Quell'improbabile panorama alpino che faceva "a pugni con l'idea stessa di barca" apriva ancora l'orizzonte: l'avventura tra mare e montagna era appena all'inizio. Un nuovo anno e una nuova estate, quella del 2010, erano già in attesa dell'Oceano e della natura selvaggia e solitaria delle Isole Svalbard.
Lì, circumnavigando quelle isole, dove si è soli, in compagnia di una miriade di uccelli, delle renne e degli orsi polari. Dove non c'è possibilità di approvvigionamenti, appoggi o assistenza. Può capitare che "una foca passi un quarto d'ora ad osservarti mentre tu stai facendo esattamente la stessa cosa con lei". E, in quei luoghi senza notte, può capitare anche di fare una scialpinistica da sogno raggiungendo la vetta proprio al diradarsi delle nebbie, per poi scendere con gli sci fino al fiordo dov'è attraccata la QuickSilver. E' proprio la "fusione in un unico concetto di mare e montagna" del sogno di partenza.
E' una visione che si ripete e si approfondisce l'anno dopo, nel 2011, nella traversata da Isafjord (Islanda) alla Groenlandia. Anche questa volta a bordo ci sono Carlo, Francesca, Olmo, Fabrizio, Simone e il Tuba, più o meno gli stessi i compagni delle Svalbard. Compagni che vanno ad aggiungersi ai molti che hanno condiviso, anche solo a tratti, queste traversate e avventure con Paolo. Sono gli stessi che "una volta messo il cuore in pace hanno potuto montare e sfruttare i Kajak, aprire delle vie di roccia su picchi vergini, pescare come se non ci fosse domani". Già perché il viaggio vive di ogni attimo. E ogni attimo costruisce quello successivo. Così queste foto, queste parole di un diario all'incontrario, ci portano ad un nuovo inizio, perché le visioni come il cammino non finiscono mai.
Recensitore
Vinicio Stefanello
Lingua
italiano