Via Mescalito - Monte Colodri
Ardita via il cui nome ricorda le vie-viaggio che si trovano nella Yosemite Valley, sulla parete del Capitan. E’ però una stupenda arrampicata libera.' Inizia così nel 1984 Roberto Bassi la sua descrizione di Mescalito nel suo libro cult 'Arrampicare in Valle di Sarca, sul bianco calcare di Arco e dintorni', e come dargli torto?
In effetti la via aperta dal basso il 25 novembre nel 1982 da Renato Bernard e Renzo Vettori sulla Rupe Secca, la grande parete che fa parte della Cima Colodri, è una meravigliosa e stupenda salita a due passi dal centro di Arco. La linea è rinomata come una delle più belle vie dell’intera Valle del Sarca, gradata inizialmente VI+ e A2 ma al giorno di oggi, con l’aggiunta di fix alle soste e lungo i tiri, diventa diciamo 'leggermente più addomesticata' e quindi un bellissimo viaggio di 260 metri (9 tiri) di arrampicata sportiva fino al 6c/6c+.
La roccia risulta parecchio lavorata dalle numerose ripetizioni, soprattutto sul diedro iniziale, sull’imbuto del secondo tiro e sul passaggio chiave del terzo tiro, ma comunque in generale la scalata rimane molto divertente. Una grande classica dell’inizio degli anni 80 che ancora oggi sa regalare emozioni.
Da Arco seguire le indicazioni per Laghel. Dopo un tornante nell'oliveto si giunge ad un bivio con chiesetta bianca. Prendere una ripida stradina sulla sinistra che dopo un pò diviene sterrata. Si passo sotto i vari pilastri, fino a che la strada termina nei pressi di una stanga e di un crocifisso. Parcheggiare un pò prima sulla sinistra, attenzione a non parcheggiare su terreni privati.
ItinerarioL1: L’attacco è caratterizzato da un evidente diedro rosso posto a sx di un immenso muro d’edera, un pelo "unti" dalle ripetizioni i primi passi per poi continuare con una divertente arrampicata in diedro fino ad uscire in sosta per uno strapiombo ammanigliato. (6a)
L2: Il secondo tiro parte facile per poi arrivare al caratteristico "imbuto a campana" che da il grado al tiro (6c). Anche questo passo è parecchio unto dalle ripetizioni con piedi spalmo precari e scivolosi ma con una buona tecnica di incastro in fessura si passa facilmente (in caso contrario una buona "munta su spit" risolve la situazione)
L3: Il terzo tiro parte subito violento con due tacche unte (l’unico passaggio unto su tutta la via che realmente da un pelo di fastidio) e piedi spalmo fino ad arrivare ad un verticale buono per spittare (azzerabile). Da qui il tiro diventa fantastico fino in sosta su placca tecnica verticale. (6c)
L4: Il quarto tiro è un tiro un po’ di congiunzione. Parte decisamente a sx per una decina di metri per poi salire in verticale una bella placca rossa fino ad una cengia che percorsa verso destra una ventina di metri porta alla sosta. Eventualmente c’è una sosta intermedia sulla cengia ma conviene saltarla! (6a)
L5: Il quinto tiro sale per un bel diedro grigio che finisce su una placca tecnica che verso sx porta in sosta (6b)
L6: Sesto tiro: questo è il tiro più bello. Parte con una placca rossa spettacolare per finire su uno strapiombo faticoso ma ben ammanigliato (studiare bene la sequenza ed andare decisi, è più facile di quel che sembra) (6c+)
L7: Il settimo tiro parte con un deciso traverso a sx oltre lo spigolo per poi salire una bellissima placca leggermente strapiombante a buchi (6a)
L8 & L9: L’ottavo e il nono tiro sono facili (5a) ma non banali e corrono su placche a buchi chiodate non proprio vicinissimo. Con una corda da 60 se allunghi un po’ le protezioni per evitare l’attrito si riesce ad unirli
Discesa: dalla cima per tracce di sentiero a dx fino alla ferrata del Colodri
Materiale12 rinvii, cordini, se uno soffre gli spittaggi lunghi può portarsi 2 friendini medi per il primo e gli ultimi due tiri (non indispensabili)