P.sso S. Pellegrino - Cima Bocche - Cima Bocche
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P.sso S. Pellegrino - Cima Bocche
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Emanuele Falghera
Versante
sud
Dislivello salita
850 m
Dislivello discesa
1190 m
Quota
2745m
Difficoltà
Difficile
Orario
7,00 ore
Periodo
Da luglio a settembre
Frequentazione
Bassa
L’escursione è una lunga traversata adatta, per il notevole dislivello in discesa, a buoni camminatori. L’itinerario collega la Valle di San Pellegrino con la Val Travignolo e permette, nel suo tratto centrale, di raggiungere la vetta di Cima Bocche (2.745 m, quota massima raggiunta con l’escursione) situata nella parte settentrionale del Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino.
Durante la Grande Guerra La zona, così come i territori limitrofi, fu un 'punto cardine' della difesa austriaca della Valle di San Pellegrino ed è stata teatro di cruenti combattimenti fra i soldati italiani della 'Brigata Tevere e Calabria' e i 'Kaiserjäger' austro - ungarici.
Su Cima Juribrutto e su Cima Bocche, ad esempio, si combattè ininterrottamente in estate ed inverno, dal maggio 1915 al novembre 1917. Il terribile 'campo di battaglia' è ancor'oggi ben conservato e le caverne, le trincee ed i baraccamenti presentano ancora il loro aspetto originario.
Durante la Grande Guerra La zona, così come i territori limitrofi, fu un 'punto cardine' della difesa austriaca della Valle di San Pellegrino ed è stata teatro di cruenti combattimenti fra i soldati italiani della 'Brigata Tevere e Calabria' e i 'Kaiserjäger' austro - ungarici.
Su Cima Juribrutto e su Cima Bocche, ad esempio, si combattè ininterrottamente in estate ed inverno, dal maggio 1915 al novembre 1917. Il terribile 'campo di battaglia' è ancor'oggi ben conservato e le caverne, le trincee ed i baraccamenti presentano ancora il loro aspetto originario.
Accesso generale
Da Belluno si transita per Agordo, Cencenighe agordino, Falcade, Passo di San Pellegrino (1.919 m).
Dall'autostrada Modena-Brennero (A22) si esce al casello di Egna - Ora e s'imbocca la Statale per la Val di Fiemme e la Val di Fassa attraversati Cavalese, Predazzo, si giu,nge a Moena da dove inizia la strada che sale al Passo S. Pellegrino. Itinerario
Passo San Pellegrino - Forcella di Juribrutto. 2 ore ca.
Dal Passo ci s'incammina lungo il sentiero segnavia n. 628, che all’inizio si presenta come una strada forestale, sulla quale si procede sempre più in salita, verso ovest, sotto le coste del Col Margherita e di Cima Juribrutto.
La forestale diventa ben presto un sentiero. Giunti a quota 2.267 (bivio per il Col de le Palùe) si gira a sinistra e procedendo lungo lo stesso segnavia, dal quale inizia a scorgersi Cima Bocche, si sale alla Forcella di Juribrutto (o Sforcèla Grana) a 2.381 m.
Forcella di Juribrutto a Cima Bocche. 1,30 ore ca.
Dalla forcella, seguendo i segnavia bianco - rossi del sentiero n. 626 (che sale dalla malga e dal lago Bocche), si scende leggermente verso una conca sassosa, quindi, tenendosi sulla destra, si prende a risalire lungo la sassaia che taglia il fianco orientale del vallone roccioso.
Dopo una quarantina di minuti si raggiunge la lunga cresta sud-est di Bocche, accanto ad un alto ometto di pietra, a quota 2.550 m.
La salita continua ancora verso nord sempre lungo il segnavia n. 626 (con bella vista sulle Pale di San Martino, sui Lagorai e sulla vasta conca del lago Juribrutto). Si risale ancora il lungo crestone verso la vetta che ci appare davanti. In breve si giunge a Cima Bocche (2.745 m). Poco prima del vasto pianoro sommitale si distacca, sulla sinistra, una traccia che porta al Bivacco Jellici (2.675 m, costruito nel 1979 dall’AST di Moena e dotato di 3 posti letto e stufa) che non viene raggiunto dal nostro itinerario.
Discesa
Cima Bocche - Primo Lago di Lusia (Biv. Sandro Redolf). 1 ora ca.
Dalla vetta si trascura la traccia che, sulla sinistra, porta direttamente al bivacco Redolf, e si prosegue lungo il segnavia n. 633.
Si procede inizialmente a fianco del trincerone, poi si inizia a scendere verso la Forcella Bocche. Superato un tratto abbastanza ripido si continua a scendere su tracce di mulattiere, tra ruderi di fortificazioni e trincee.
L’ultimo tratto di discesa, ripida, avviene su sentiero ghiaioso, instabile e scivoloso. In circa mezz’ora si raggiunge Forcella Bocche (o Sforcela de Boce, 2.543 m). Da qui si scende, ancora lungo il sentiero n. 633, a zig zag tra grossi massi, decisamente verso sud-ovest, in direzione dei Laghi di Lusia.
Si giunge così dapprima a fianco del secondo lago di Lusia (2.380 m) e poi, sempre verso sud-ovest, al primo Lago di Lùsia (2.333 m) sulle rive del quale sorge il Bivacco Fisso Sandro Redolf (2.333 m).
Primo Lago di Lusia - M.ga Bocche. 1,15 ore ca.
Dal bivacco Redolf ci si inserisce sul sentiero segnavia n. 621 che in discesa, costeggiando il ruscello che scarica le acque del secondo lago di Lusia, porta a Malga Bocche (1.946m). - 5,45 ore circa dalla partenza - Dalla malga, inserita in un ampio pianoro, si gode un ampio panorama verso le Pale di San Martino ed il Gruppo dei Lagorai.
M.ga Bocche - Scuola Forestale di Paneveggio. 1,15 ore ca.
Da Malga Bocche, dapprima per sentiero n. 626 fino a quota 1.780 m circa, e poi per strada sterrata che costeggia la Costa de le Formie, si giunge nei pressi della Scuola Forestale di Paneveggio dove ha termine l’escursione Materiale
Normale equipaggiamento da escursionismo. Note
Bivacco Renato Jellici Cartografia
1:50.000, Tabacco, Foglio 7 (Val di Fiemme, Lagorai, Val di Fassa, Val di Cembra, Strada del Vino, Mendola);
1:25.000 Kompass (Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino); Difficoltà
Lunga escursione da affrontare con buon allenamento.
Da Belluno si transita per Agordo, Cencenighe agordino, Falcade, Passo di San Pellegrino (1.919 m).
Dall'autostrada Modena-Brennero (A22) si esce al casello di Egna - Ora e s'imbocca la Statale per la Val di Fiemme e la Val di Fassa attraversati Cavalese, Predazzo, si giu,nge a Moena da dove inizia la strada che sale al Passo S. Pellegrino. Itinerario
Passo San Pellegrino - Forcella di Juribrutto. 2 ore ca.
Dal Passo ci s'incammina lungo il sentiero segnavia n. 628, che all’inizio si presenta come una strada forestale, sulla quale si procede sempre più in salita, verso ovest, sotto le coste del Col Margherita e di Cima Juribrutto.
La forestale diventa ben presto un sentiero. Giunti a quota 2.267 (bivio per il Col de le Palùe) si gira a sinistra e procedendo lungo lo stesso segnavia, dal quale inizia a scorgersi Cima Bocche, si sale alla Forcella di Juribrutto (o Sforcèla Grana) a 2.381 m.
Forcella di Juribrutto a Cima Bocche. 1,30 ore ca.
Dalla forcella, seguendo i segnavia bianco - rossi del sentiero n. 626 (che sale dalla malga e dal lago Bocche), si scende leggermente verso una conca sassosa, quindi, tenendosi sulla destra, si prende a risalire lungo la sassaia che taglia il fianco orientale del vallone roccioso.
Dopo una quarantina di minuti si raggiunge la lunga cresta sud-est di Bocche, accanto ad un alto ometto di pietra, a quota 2.550 m.
La salita continua ancora verso nord sempre lungo il segnavia n. 626 (con bella vista sulle Pale di San Martino, sui Lagorai e sulla vasta conca del lago Juribrutto). Si risale ancora il lungo crestone verso la vetta che ci appare davanti. In breve si giunge a Cima Bocche (2.745 m). Poco prima del vasto pianoro sommitale si distacca, sulla sinistra, una traccia che porta al Bivacco Jellici (2.675 m, costruito nel 1979 dall’AST di Moena e dotato di 3 posti letto e stufa) che non viene raggiunto dal nostro itinerario.
Discesa
Cima Bocche - Primo Lago di Lusia (Biv. Sandro Redolf). 1 ora ca.
Dalla vetta si trascura la traccia che, sulla sinistra, porta direttamente al bivacco Redolf, e si prosegue lungo il segnavia n. 633.
Si procede inizialmente a fianco del trincerone, poi si inizia a scendere verso la Forcella Bocche. Superato un tratto abbastanza ripido si continua a scendere su tracce di mulattiere, tra ruderi di fortificazioni e trincee.
L’ultimo tratto di discesa, ripida, avviene su sentiero ghiaioso, instabile e scivoloso. In circa mezz’ora si raggiunge Forcella Bocche (o Sforcela de Boce, 2.543 m). Da qui si scende, ancora lungo il sentiero n. 633, a zig zag tra grossi massi, decisamente verso sud-ovest, in direzione dei Laghi di Lusia.
Si giunge così dapprima a fianco del secondo lago di Lusia (2.380 m) e poi, sempre verso sud-ovest, al primo Lago di Lùsia (2.333 m) sulle rive del quale sorge il Bivacco Fisso Sandro Redolf (2.333 m).
Primo Lago di Lusia - M.ga Bocche. 1,15 ore ca.
Dal bivacco Redolf ci si inserisce sul sentiero segnavia n. 621 che in discesa, costeggiando il ruscello che scarica le acque del secondo lago di Lusia, porta a Malga Bocche (1.946m). - 5,45 ore circa dalla partenza - Dalla malga, inserita in un ampio pianoro, si gode un ampio panorama verso le Pale di San Martino ed il Gruppo dei Lagorai.
M.ga Bocche - Scuola Forestale di Paneveggio. 1,15 ore ca.
Da Malga Bocche, dapprima per sentiero n. 626 fino a quota 1.780 m circa, e poi per strada sterrata che costeggia la Costa de le Formie, si giunge nei pressi della Scuola Forestale di Paneveggio dove ha termine l’escursione Materiale
Normale equipaggiamento da escursionismo. Note
Bivacco Renato Jellici Cartografia
1:50.000, Tabacco, Foglio 7 (Val di Fiemme, Lagorai, Val di Fassa, Val di Cembra, Strada del Vino, Mendola);
1:25.000 Kompass (Parco Naturale Paneveggio - Pale di San Martino); Difficoltà
Lunga escursione da affrontare con buon allenamento.
Commenti
17/05/2002 Vladimiro Anziano
Bell'itinerario, in ambiente naturale tutto da godere. Parola d'ordine: gambe in spalla! ma ne vale la pena.
Bellezza
Autore scheda
Emanuele Falghera
Versante
sud
Dislivello salita
850 m
Dislivello discesa
1190 m
Quota
2745m
Difficoltà
Difficile
Orario
7,00 ore
Periodo
Da luglio a settembre
Frequentazione
Bassa
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