Mariamata - Gola del Limarò, Giudicarie esteriori
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Mariamata: Gola del Limarò, Valle del Sarca
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Nicola Cont, Martin Giovanazzi, Elio Mazzalai, Sebastiano Merz, Davide Miori 2021
Autore scheda
Martin Giovanazzi
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
200m
Difficoltà
VII+ e VII obb, R2
Mariamata alla piramide Bondai nel Canyon del Limarò è stata aperta in stile classico cercando i punti deboli di quella parte di parete, rispecchiando un pò i gusti degli apritori: rustica e d’ingaggio. Queste sono le cose che bisogna tenere a mente per una ripetizione.
Accesso generale
Da San Lorenzo in Banale (consigliato, più bello, breve e si evita il guado). Dal centro di San Lorenzo prendere per il campo sportivo e proseguire per località Deggia (presenti indicazioni) una strada asfaltata scende fino nei pressi di un'azienda agricola, prendere ora una strada sterrata che scende a destra fino a una pescicoltura (al bivio cartello "acquaviva"). Proseguire sull'unica stradina che supera un ponte e si inoltra in un bosco fino a una radura dove si parcheggia. La strada anche se sterrata è percorribile con qualunque veicolo e non ci sono divieti. Da qui un sentiero poco battuto conduce nella gola ai pedi della piramide Bondai. La via parte in corrispondenza di un grosso masso con alla base dei detriti, poco dopo la via Oblivion, Nome alla base e cordone con clessidra visibile dal basso. Itinerario
L1: Dalla base della parete in corrispondenza di un grosso masso alzarsi qualche metro per facili rocce in direzione di una clessidra con cordone, superare poi passaggio delicato su placca verso sinistra e poi dritti verso la cengia con albero. (20 mt, VI , sosta su spit con cordone)
L2: Dalla sosta salire la facile placca che porta alla base di un tetto, poi piegare qualche metro a destra, rimontare il tetto verso sinistra su buone maniglie portandosi alla base del diedro(chiodo). Da qui percorrere il diedro con bella scalata sostenuta fin al suo termine (chiodo).
Dritti per rocce più facili e poi verso sinistra in direzione di un boschetto. (30 mt, VII+, 2 ch, sosta su spit con cordone)
L3: Dalla sosta traversare per boschetto verso sinistra 5 metri, poi dritti per facili rocce sino ad un albero morto. Da qui salire il diedro sino alla sosta. (25 mt, VI, 2 ch, sosta su spit)
L4: Dalla sosta alzarsi verso sinistra su facili rocce (chiodo), continuare dritti e poi leggermente a destra (chiodo) sino alla base di uno strapiombo (chiodo). Da qui alzarsi e percorre una bellissima fessura che verso destra incide il grande tetto. Fessura aleatoria ma ben proteggibile che verso destra porta alla sosta alla base della placconata superiore. (30 mt, VI+, 3 ch, sosta su spit con cordone)
L5: Dalla sosta in traverso verso destra per qualche metro. Da qui visibile chiodo con cordone. Raggiungerlo con passaggio difficile su bella placca mantenendo la sua destra. Dritti poi sino a raggiungere una lunga fessura intermittente(chiodo) che sale tenendo leggermente la sinistra. Con alcuni passaggi delicati portarsi alla base di un breve diedro strapiombante(chiodo) superarlo e puntare verso sinistra su difficile terreno friabile ad un lungo cordino viola e sostare (40 mt, VII+, 3 ch, sosta su spit con cordone)
L6: tiro di trasferimento su terreno erboso, prima verso destra per 7/8 metri fino ad un boschetto poi alzarsi dritti per un breve tratto e traversare a sinistra sino alla sosta. (20 mt, III, sosta su spit con cordone)
L7: dalla sosta alzarsi per qualche metro e superato un breve tratto in diedro, prendere poi la bella fessura(pianta all’inizio) che taglia trasversalmente verso sinistra per una decina di metri poi dritti in direzione di un grosso tronco sino ad uscire per rocce facili sul bosco sommitale(25 mt, VI, sosta su albero) Discesa
In direzione opposta all’uscita della via camminare a mezzacosta per circa 100 metri poi in discesa sino a trovare evidente sentiero che affianca le pareti sommitali. In 10 minuti di discesa si raggiunge l’auto. Possibilità di calarsi in doppia lungo tutta la via, vedere schizzo. Materiale
2 mezze corde da 60, serie completa BD dal 0,3 fino al 3, 2-3 microfriend, Chiodi e martello Note
Un ringraziamento speciale va a Marco Tomaselli e Simone Navarini per averci aiutato a pulire e ultimare la via. Grazie anche a Matteo Pavana per gli scatti e la compagnia.
Da San Lorenzo in Banale (consigliato, più bello, breve e si evita il guado). Dal centro di San Lorenzo prendere per il campo sportivo e proseguire per località Deggia (presenti indicazioni) una strada asfaltata scende fino nei pressi di un'azienda agricola, prendere ora una strada sterrata che scende a destra fino a una pescicoltura (al bivio cartello "acquaviva"). Proseguire sull'unica stradina che supera un ponte e si inoltra in un bosco fino a una radura dove si parcheggia. La strada anche se sterrata è percorribile con qualunque veicolo e non ci sono divieti. Da qui un sentiero poco battuto conduce nella gola ai pedi della piramide Bondai. La via parte in corrispondenza di un grosso masso con alla base dei detriti, poco dopo la via Oblivion, Nome alla base e cordone con clessidra visibile dal basso. Itinerario
L1: Dalla base della parete in corrispondenza di un grosso masso alzarsi qualche metro per facili rocce in direzione di una clessidra con cordone, superare poi passaggio delicato su placca verso sinistra e poi dritti verso la cengia con albero. (20 mt, VI , sosta su spit con cordone)
L2: Dalla sosta salire la facile placca che porta alla base di un tetto, poi piegare qualche metro a destra, rimontare il tetto verso sinistra su buone maniglie portandosi alla base del diedro(chiodo). Da qui percorrere il diedro con bella scalata sostenuta fin al suo termine (chiodo).
Dritti per rocce più facili e poi verso sinistra in direzione di un boschetto. (30 mt, VII+, 2 ch, sosta su spit con cordone)
L3: Dalla sosta traversare per boschetto verso sinistra 5 metri, poi dritti per facili rocce sino ad un albero morto. Da qui salire il diedro sino alla sosta. (25 mt, VI, 2 ch, sosta su spit)
L4: Dalla sosta alzarsi verso sinistra su facili rocce (chiodo), continuare dritti e poi leggermente a destra (chiodo) sino alla base di uno strapiombo (chiodo). Da qui alzarsi e percorre una bellissima fessura che verso destra incide il grande tetto. Fessura aleatoria ma ben proteggibile che verso destra porta alla sosta alla base della placconata superiore. (30 mt, VI+, 3 ch, sosta su spit con cordone)
L5: Dalla sosta in traverso verso destra per qualche metro. Da qui visibile chiodo con cordone. Raggiungerlo con passaggio difficile su bella placca mantenendo la sua destra. Dritti poi sino a raggiungere una lunga fessura intermittente(chiodo) che sale tenendo leggermente la sinistra. Con alcuni passaggi delicati portarsi alla base di un breve diedro strapiombante(chiodo) superarlo e puntare verso sinistra su difficile terreno friabile ad un lungo cordino viola e sostare (40 mt, VII+, 3 ch, sosta su spit con cordone)
L6: tiro di trasferimento su terreno erboso, prima verso destra per 7/8 metri fino ad un boschetto poi alzarsi dritti per un breve tratto e traversare a sinistra sino alla sosta. (20 mt, III, sosta su spit con cordone)
L7: dalla sosta alzarsi per qualche metro e superato un breve tratto in diedro, prendere poi la bella fessura(pianta all’inizio) che taglia trasversalmente verso sinistra per una decina di metri poi dritti in direzione di un grosso tronco sino ad uscire per rocce facili sul bosco sommitale(25 mt, VI, sosta su albero) Discesa
In direzione opposta all’uscita della via camminare a mezzacosta per circa 100 metri poi in discesa sino a trovare evidente sentiero che affianca le pareti sommitali. In 10 minuti di discesa si raggiunge l’auto. Possibilità di calarsi in doppia lungo tutta la via, vedere schizzo. Materiale
2 mezze corde da 60, serie completa BD dal 0,3 fino al 3, 2-3 microfriend, Chiodi e martello Note
Un ringraziamento speciale va a Marco Tomaselli e Simone Navarini per averci aiutato a pulire e ultimare la via. Grazie anche a Matteo Pavana per gli scatti e la compagnia.
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Bellezza
Primi salitori
Nicola Cont, Martin Giovanazzi, Elio Mazzalai, Sebastiano Merz, Davide Miori 2021
Autore scheda
Martin Giovanazzi
Versante
Ovest
Lunghezza dislivello
200m
Difficoltà
VII+ e VII obb, R2
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