Lyskamm orientale
Devo confessare che in entrambe le mie discese (nel 1997 e nel 2001) ho effettuato la salita dalla via normale seguendo la cresta est che parte poco lontano dal colle del Lys. Tutte e due le volte, però, ero sicuro delle condizioni della parete; addirittura nel 2001 ho incontrato una cordata che usciva dalla nord e che mi ha ulteriormente rassicurato sullo stato della neve.
Valle di Gressoney: A5 uscita di Pont-St-Martin, Gressoney-la-Trinitè, fino al borgo di Stàval.
Valle d'Ayas: A5 uscita di Verres, Champoluc, Franchey, St-Jacques
Valsesia: A26 uscita Romagnano Sesia, risalire la valle per la SS 299 fino a Varallo, e Alagna Valsesia. Accesso
Skilift Roccette, Indren, Alagna. Discesa
Anche in questo caso ci sono due possibilità. I pendii sui lati est e ovest infatti (rispettivamente a sinistra e a destra della nervatura rocciosa guardando la parete dal basso) sono entrambi stati scesi in sci. Si può scegliere a parità di condizioni. Tuttavia negli ultimi anni il pendio che passa tra il seracco e la roccia, nonostante sia forse un po’ più ripido, è stato quello in migliori condizioni. Io sono sempre sceso da questo lato e dividerei il percorso in tre parti: la sezione alta non è particolarmente ripida ma è forse la più difficile da affrontare psicologicamente, dal momento che, partendo dalla vetta, non si riesce a vedere tutta la discesa. La neve è spesso in buone condizioni perché il Lyskamm, e in particolare la sua parte superiore, è soggetto all’azione del vento. Segue la parte tecnicamente più difficile: consiste in circa 250 m di pendio simile a un largo canale che si trova vicino al seracco. Qui la neve dev’essere assolutamente in condizioni ottime, perché soltanto in questo caso si potrà superare il tratto chiave della discesa in sicurezza. Da questo punto la pendenza diminuisce, ci si trova di nuovo in parete aperta e, se le condizioni lo permettono, si riescono a fare curve ampie e continue prima di arrivare al crepaccio terminale. Di solito bisogna saltarlo perché non è mai completamente chiuso.
Periodo e orario della discesa: è molto difficile stabilire entrambi, dipende dagli anni e dalla temperatura; a volte alle nove della mattina sulla parete può esserci già neve marcia, mentre in altre giornate all'una di pomeriggio lo strato che ricopre il ghiaccio si rivela ancora duro. Quello che posso dire è che, considerata l'altitudine della montagna e l'ambiente, in condizioni normali i mesi migliori per la discesa sono giugno e luglio, mentre l'orario più indicato va dalle dieci a mezzogiorno.
Dotazione alpinistica completa. Note
Le difficoltà sono quelle dello sci ripido. C'è bisogno di buone condizioni della parete, allenamento fisico e mentale dello sciatore, buona situazione meteo, preparazione del materiale. Tutto dev'essere al massimo.
Il margine di errore in un posto simile è ridottissimo, quasi inesistente. Questa parete ha per me un fascino particolare e straordinario. Dipende forse dal fatto che prima di riuscire a scenderla con gli sci ho dovuto attendere molti anni per migliorare il mio livello e per trovare le giuste condizioni. Sicuramente non ci si può dimenticare che la nord del Lyskamm è stata percorsa dai grandi dello sci estremo, come Valeruz e Debenedetti. Nell'estate del 1997 è stato come realizzare un sogno: ci avevo creduto fino in fondo e finalmente ero lì, al termine del pendio da solo, vivo come poche altre volte in vita mia. Non bisognerebbe neanche cominciare a descrivere delle sensazioni. Si cade sempre nella retorica, si banalizza tutto. Certi momenti vanno vissuti, non raccontati. Lo scorso mese di giugno ho sentito la necessità di tornare lassù a sciare: di nuovo solo, forse per dimenticare un brutto incidente successo tempo prima al couloir Couturier all'Aiguille Verte. Al termine della parete ho ulteriormente capito che amo questo sport più di ogni altra cosa, forse perché qui c'è ancora spazio per il coraggio, anche se la montagna alla fine si rivela sempre la più forte.
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CartografiaCervino Matterhorn, Breuil Cervinia, Champoluc; Foglio n. 108, IGC, 1:25.000
Monte Rosa, Alagna Valsesia, Macugnaga, Gressoney; Foglio n. 109, IGC, 1:25.000
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