Dromi - Petit Greuvetta
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Dromi: Via Dromi, parete Sud Ovest Petit Greuvetta 3226m (Monte Bianco)
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Daniele Caneparo, Enzo Ciavattini Ezio Sordello 1996
Autore scheda
Elio Bonfanti
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
600m
Quota
3226m
Difficoltà
6b+
Difficoltà obbligatoria
6a ED inf
Interessante itinerario di montagna a torto poco ripetuto, che si svolge in un quadro unico di fronte alla parete est delle Grand Jorasses. Panorama garantito. Si sviluppa dapprima su delle belle placche di solido granito a destra della classica Emery Barthassat del 1976. Tali placche sono chiodate a Fix da 12 mm di diametro e lasciano il posto nella parte alta della parete ad alcuni diedri e fessure con una chiodatura decisamente più essenziale. La via diede origine ad una polemica da parte degli Inglesi Penning e Cresswell, già autori in zona di numerose prime salite, in quanto questi ritengono che questo itinerario ricalchi perlopiù una loro via del 1988 salita interamente e friends e nuts.
Accesso generale
Da Courmayeur proseguire in direzione del tunnel del Monte Bianco, giunti a la Palud proseguire per la Val Ferret sino ai casolari di Lavachey dove in prossimità di un tornante si può agevolmete parcheggiare. Accesso
Lasciata l'auto imboccare il sentiero per il bivacco Gervasutti che attraversa il bosco ed entra nell'ampio vallone morenico sotto al fronte del ghiacciaio. Giunti quasi a ridosso della bastionata rocciosa, sottostante il predetto ghiacciaio per tracce piegare decisamente verso destra attraversando al meglio gli impetuosi torrenti (neve ad inizio stagione) sino a puntare ad una costola erbosa ove ripidamente il sentiero si snoda ora nuovamente evidente. Raggiunte poi le pareti si attraversa un ruscello e si sale sulla destra per rocce con facile arrampicata (corde fisse) per circa 80 metri. Quindi si prosegue su sentiero ripido ed esposto sino ai resti del bivacco di Frebouze (m. 2.360). Dopo di questo si può abbandonare la traccia ed ascendendo in diagonale verso sinistra su pietraie e placche arrivare sotto il Mont Greuvetta. Puntare ad un lungo tetto nero alla cui destra un diedro aperto incanala le acque della parete. Da questo reperire una cornice rocciosa al cui inizio parte la classica Barthassat-Emery. In tale luogo è possibile cambiarsi e lasciare gli zaini per poi traversare orizzontalmente per circa 40 metri sino a quando questa muore in un diedrino. Un fix con cordino posto almeno a 20 metri dal piano del nevaio segna l'inizio dell'itinerario. 2 h da Lavachey o 20 min dal bivacco Gervasutti. Itinerario
L1 salire il diedro sopra il fix di partenza seguendolo sino a quando questo piega decisamente verso sinistra a guisa di tetto, lasciarlo sulla destra con un facile ribaltamento in placca e seguire questa con alcuni delicati passi di aderenza 6b 50 mt.
L2 Spostarsi leggermente verso destra sulla facile cengia e salire direttamente puntando ad un evidente diedro 5c 45 mt.
L3 Con difficile arrampicata salire direttamente sopra la sosta verso il tettino che la sovrasta. Proteggersi e spostandosi prima a sinistra su buone prese e poi a destra vincere lo strapiombo seguire poi il successivo diedro sino a sostare 6b 35 mt
L4 Compiere il traverso successivo seguendo il tetto da destra verso sinistra sino alla sua fine. Ribaltarsi poi in un piccolo diedro e sostare 6b 25 mt.
L5 scalare il bel diedro ad arco con difficili passetti per poi uscirne a destra con un difficile passo ad incastro 6b 40 mt.
L7 Ascendendo leggermente verso sinistra salire la bella placconata sino sotto ad un evidente tettino 6a+ 40 mt.
L7 Un facile diedro con roccia di non grande qualità fornisce l’ evidente linea di salita 5c 40 mt
L8 Un bel tiro dalla chiodatura abbondante porta sino sotto al tiro chiave 6a+ 45 mt
L9 Alzarsi direttamente sopra la sosta e con spostamenti da sinistra verso destra vincere il muretto che conduce ad un facile diedrino di uscita 6b+ 25 mt
L10 Scalare leggermente verso sinistra seguendo gli ormai radi fix in posto sino a sostare su un piano inclinato ascendente verso sinistra posto sotto ad un grande tetto. Questo è l’ultimo tiro con una chiodatura sistematica 6a+ 45 mt
L11 dalla sosta salire il piano inclinato sino a quando questo si restringe ed obbliga ad uscire nuovamente in parete. Superato il secondo fix andare decisamente verso sinistra sino a reperire un facile diedro che ascendendo verso destra conduce in sosta 5c 60 mt . Notevole tiraggio di corde. (Variante prestando attenzione ad alcune scaglie ) appena superato il secondo fix salire ancora pochi metri dove il sovrastante tetto consente agevolmente di attestarsi sul muro superiore ritornando verso destra, portandosi con buoni appoggi quasi sulla verticale del fix predetto. Puntare ad un diedro con buoni appigli sormontato da un strapiombetto che forma con esso una piccola nicchia uscirne delicatamente a sinistra per raggiungere una zona poco più abbattuta. Percorrerla da sinistra verso destra seguendo i punti di debolezza sino ad arrivare ad un terrazzino sormontato da un successivo corto diedro. Superarlo per una fessura a sinistra di esso e facilmente raggiungere il terrazzino della sosta. 6a 50 mt.
L12 Dalla sosta salire direttamente su rocce articolate tralasciando il primo diedro di destra. Prendere il secondo meno elegante ed all’ apparenza più rotto e seguirlo sino in cima 5c 50 mt.
L13 Alzarsi e seguire una fessura con andamento sinistrorso sino ad un ribaltamento su una cengia. Vincere poi per fessure il muretto soprastante puntando ad un piccolo tetto ove sostare 5B 40 mt.
L14 Alcuni facili metri conducono all’ aereo triangolo sommitale che si supera dapprima arrampicando quasi sul filo dello spigolo poi spostandosi verso il centro dello stesso indi nuovamente a destra sino a reperire l’ultimo ancoraggio. 6a 35 mt Discesa
In doppie sulla via saltando solo S4 Materiale
Normale attrazzatura da alpinismo. Un assortimento di nuts, una serie Friends Camalot sino al 4# due corde da 60 metri, ramponcini per andare all'attacco la mattina. Note
Da Courmayeur proseguire in direzione del tunnel del Monte Bianco, giunti a la Palud proseguire per la Val Ferret sino ai casolari di Lavachey dove in prossimità di un tornante si può agevolmete parcheggiare. Accesso
Lasciata l'auto imboccare il sentiero per il bivacco Gervasutti che attraversa il bosco ed entra nell'ampio vallone morenico sotto al fronte del ghiacciaio. Giunti quasi a ridosso della bastionata rocciosa, sottostante il predetto ghiacciaio per tracce piegare decisamente verso destra attraversando al meglio gli impetuosi torrenti (neve ad inizio stagione) sino a puntare ad una costola erbosa ove ripidamente il sentiero si snoda ora nuovamente evidente. Raggiunte poi le pareti si attraversa un ruscello e si sale sulla destra per rocce con facile arrampicata (corde fisse) per circa 80 metri. Quindi si prosegue su sentiero ripido ed esposto sino ai resti del bivacco di Frebouze (m. 2.360). Dopo di questo si può abbandonare la traccia ed ascendendo in diagonale verso sinistra su pietraie e placche arrivare sotto il Mont Greuvetta. Puntare ad un lungo tetto nero alla cui destra un diedro aperto incanala le acque della parete. Da questo reperire una cornice rocciosa al cui inizio parte la classica Barthassat-Emery. In tale luogo è possibile cambiarsi e lasciare gli zaini per poi traversare orizzontalmente per circa 40 metri sino a quando questa muore in un diedrino. Un fix con cordino posto almeno a 20 metri dal piano del nevaio segna l'inizio dell'itinerario. 2 h da Lavachey o 20 min dal bivacco Gervasutti. Itinerario
L1 salire il diedro sopra il fix di partenza seguendolo sino a quando questo piega decisamente verso sinistra a guisa di tetto, lasciarlo sulla destra con un facile ribaltamento in placca e seguire questa con alcuni delicati passi di aderenza 6b 50 mt.
L2 Spostarsi leggermente verso destra sulla facile cengia e salire direttamente puntando ad un evidente diedro 5c 45 mt.
L3 Con difficile arrampicata salire direttamente sopra la sosta verso il tettino che la sovrasta. Proteggersi e spostandosi prima a sinistra su buone prese e poi a destra vincere lo strapiombo seguire poi il successivo diedro sino a sostare 6b 35 mt
L4 Compiere il traverso successivo seguendo il tetto da destra verso sinistra sino alla sua fine. Ribaltarsi poi in un piccolo diedro e sostare 6b 25 mt.
L5 scalare il bel diedro ad arco con difficili passetti per poi uscirne a destra con un difficile passo ad incastro 6b 40 mt.
L7 Ascendendo leggermente verso sinistra salire la bella placconata sino sotto ad un evidente tettino 6a+ 40 mt.
L7 Un facile diedro con roccia di non grande qualità fornisce l’ evidente linea di salita 5c 40 mt
L8 Un bel tiro dalla chiodatura abbondante porta sino sotto al tiro chiave 6a+ 45 mt
L9 Alzarsi direttamente sopra la sosta e con spostamenti da sinistra verso destra vincere il muretto che conduce ad un facile diedrino di uscita 6b+ 25 mt
L10 Scalare leggermente verso sinistra seguendo gli ormai radi fix in posto sino a sostare su un piano inclinato ascendente verso sinistra posto sotto ad un grande tetto. Questo è l’ultimo tiro con una chiodatura sistematica 6a+ 45 mt
L11 dalla sosta salire il piano inclinato sino a quando questo si restringe ed obbliga ad uscire nuovamente in parete. Superato il secondo fix andare decisamente verso sinistra sino a reperire un facile diedro che ascendendo verso destra conduce in sosta 5c 60 mt . Notevole tiraggio di corde. (Variante prestando attenzione ad alcune scaglie ) appena superato il secondo fix salire ancora pochi metri dove il sovrastante tetto consente agevolmente di attestarsi sul muro superiore ritornando verso destra, portandosi con buoni appoggi quasi sulla verticale del fix predetto. Puntare ad un diedro con buoni appigli sormontato da un strapiombetto che forma con esso una piccola nicchia uscirne delicatamente a sinistra per raggiungere una zona poco più abbattuta. Percorrerla da sinistra verso destra seguendo i punti di debolezza sino ad arrivare ad un terrazzino sormontato da un successivo corto diedro. Superarlo per una fessura a sinistra di esso e facilmente raggiungere il terrazzino della sosta. 6a 50 mt.
L12 Dalla sosta salire direttamente su rocce articolate tralasciando il primo diedro di destra. Prendere il secondo meno elegante ed all’ apparenza più rotto e seguirlo sino in cima 5c 50 mt.
L13 Alzarsi e seguire una fessura con andamento sinistrorso sino ad un ribaltamento su una cengia. Vincere poi per fessure il muretto soprastante puntando ad un piccolo tetto ove sostare 5B 40 mt.
L14 Alcuni facili metri conducono all’ aereo triangolo sommitale che si supera dapprima arrampicando quasi sul filo dello spigolo poi spostandosi verso il centro dello stesso indi nuovamente a destra sino a reperire l’ultimo ancoraggio. 6a 35 mt Discesa
In doppie sulla via saltando solo S4 Materiale
Normale attrazzatura da alpinismo. Un assortimento di nuts, una serie Friends Camalot sino al 4# due corde da 60 metri, ramponcini per andare all'attacco la mattina. Note
La variante dell' 11° tiro è stata salita probabilmente per la prima volta il 13 luglio del 2012 da Claudio Battezzati ed Elio Bonfanti durante una ripetizione della stessa. Nulla è stato lasciato in posto.
Punti di appoggio: Rifugio Monte Bianco Cai Uget Val Veny
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Bellezza
Primi salitori
Daniele Caneparo, Enzo Ciavattini Ezio Sordello 1996
Autore scheda
Elio Bonfanti
Versante
Sud Ovest
Lunghezza dislivello
600m
Quota
3226m
Difficoltà
6b+
Difficoltà obbligatoria
6a ED inf
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