Agneda - Rifugio Mambretti - Pizzi Redorta e Scais
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Agneda - Rifugio Mambretti
Planetmountain
Bellezza
Autore scheda
Luca Arzuffi
Versante
sud
Dislivello salita
800m
Dislivello discesa
800m
Quota
2004m
Difficoltà
Media
Orario
salita 2.30 ore, discesa 1.30 ore
Periodo
Da luglio a settembre
Frequentazione
Alta
Il rifugio Mambretti, nel cuore delle Orobie valtellinesi, è un ottimo punto di partenza per le ascensioni nella zona dei Pizzi Redorta e Scais. Posto in posizione panoramica nell’alta Val Caronno, ha alle spalle due tra i maggiori apparati glaciali della zona: il ghiacciaio di Porola e quello di Scais.
Accesso generale
Giunti a Sondrio (SS 38 dello Stelvio) si percorre la tangenziale fino alla svolta finale, dove si seguono le indicazioni per Piateda. Da qui si imbocca la strada che si inoltra nella Val Venina, proseguendo poi per Agneda. Poco dopo le case del paese, si parcheggia l’auto in fondo a un lungo pianoro. Itinerario
Da Agneda (1228 m) si attraversa tutto il piano dopo il paese e si imbocca la stradina che risale verso il Lago di Scais. Si segue la strada, in questo tratto nel bosco, che risale la valle sul versante sinistro, fino a un ponte sul torrente Caronno. Qui si prende a sinistra e si continua a salire sul versante opposto, in direzione della diga. Giunti al lago (1494 m, 0.45 ore), si lascia la casa dei guardiani della diga per costeggiare sulla sinistra il lago. Al suo termine si imbocca il sentiero che sale sulla sinistra in direzione delle Baite Caronno (1612 m, 1.30 ore); si attraversa l’alpeggio fino al termine, dove il sentiero si infila in un canale che si percorre, mentre la vegetazione si fa sempre più scarsa. Usciti dal canale, si risale la cresta di un dosso, dalla cui cima è visibile il rifugio Mambretti; lo si raggiunge quindi in pochi minuti (2003 m, 2.30 ore).
Dal rifugio è ben visibile la massa ancora cospicua del Ghiacciaio Porola, mentre sulla destra, più nascosta, si può osservare la porzione terminale del Ghiacciaio di Scais, il cui maggiore sviluppo si ha nel bacino superiore, da qui non visibile. Il ritorno si effettua lungo l’itinerario di salita (1.30 ore). Materiale
Equipaggiamento da escursionismo Note
Rifugio Luigi Mambretti Cartografia
Le guide di ALP – escursionismo
Ghiacciai da scoprire.
www.cdavivalda.it Difficoltà
Percorso con normali difficoltà escursionistiche.
Giunti a Sondrio (SS 38 dello Stelvio) si percorre la tangenziale fino alla svolta finale, dove si seguono le indicazioni per Piateda. Da qui si imbocca la strada che si inoltra nella Val Venina, proseguendo poi per Agneda. Poco dopo le case del paese, si parcheggia l’auto in fondo a un lungo pianoro. Itinerario
Da Agneda (1228 m) si attraversa tutto il piano dopo il paese e si imbocca la stradina che risale verso il Lago di Scais. Si segue la strada, in questo tratto nel bosco, che risale la valle sul versante sinistro, fino a un ponte sul torrente Caronno. Qui si prende a sinistra e si continua a salire sul versante opposto, in direzione della diga. Giunti al lago (1494 m, 0.45 ore), si lascia la casa dei guardiani della diga per costeggiare sulla sinistra il lago. Al suo termine si imbocca il sentiero che sale sulla sinistra in direzione delle Baite Caronno (1612 m, 1.30 ore); si attraversa l’alpeggio fino al termine, dove il sentiero si infila in un canale che si percorre, mentre la vegetazione si fa sempre più scarsa. Usciti dal canale, si risale la cresta di un dosso, dalla cui cima è visibile il rifugio Mambretti; lo si raggiunge quindi in pochi minuti (2003 m, 2.30 ore).
Dal rifugio è ben visibile la massa ancora cospicua del Ghiacciaio Porola, mentre sulla destra, più nascosta, si può osservare la porzione terminale del Ghiacciaio di Scais, il cui maggiore sviluppo si ha nel bacino superiore, da qui non visibile. Il ritorno si effettua lungo l’itinerario di salita (1.30 ore). Materiale
Equipaggiamento da escursionismo Note
Rifugio Luigi Mambretti Cartografia
Le guide di ALP – escursionismo
Ghiacciai da scoprire.
www.cdavivalda.it Difficoltà
Percorso con normali difficoltà escursionistiche.
Commenti
10/09/2002 David Agostinelli
La gita al pizzo Redorta è pure una stupenda salita scialpinistica in ambiente eccezionale, è veramente un posto che vale la pena di andare a vedere!
Bellezza
Autore scheda
Luca Arzuffi
Versante
sud
Dislivello salita
800m
Dislivello discesa
800m
Quota
2004m
Difficoltà
Media
Orario
salita 2.30 ore, discesa 1.30 ore
Periodo
Da luglio a settembre
Frequentazione
Alta
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