A momentary lapse of reason - Monte Croce Matese - parete della Grotta delle Ciaole
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A momentary lapse of reason: Riccardo Quaranta durante la prima salita in solitaria
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
Riccardo Quaranta in solitaria e libera dal basso il 20/12/2017
Autore scheda
Riccardo Quaranta, Guida Alpina
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
90m
Quota
1957 m
Difficoltà
80° max, M2+, D-
Quella della Grotta delle Ciaole, cioè tutto il versante N del M. Croce Matese, è una delle pareti più suggestive del massiccio del Matese. Qui vi sono tra le vie più difficili dell’Appennino: difficili perché ardite, spesso verticali o strapiombanti, difficilmente in condizioni visti gli ultimi inverni. Queste caratteristiche hanno fatto sì che, per gli appassionati, restasse sempre un posto esigente, dove il livello tecnico e fisico la fa da padrone. Ad un occhio più attento, tuttavia, non potevano sfuggire linee più abbordabili, anche se più corte, rispetto a quelle già relazionate.
Un intero settore è in via di sviluppo ed ha regalato 2 itinerari che si candidano a diventare “classici”. Il settore è stato chiamato “SETTORE TRALICCIO ”, visto che è dominato da un vecchio pilone dell’energia elettrica in disuso. Questo tratto di parete ospitava, sul suo margine dx, già una via, “Via Cavo” (che spunta proprio in corrispondenza del pilone), la prima ad essere aperta qui ed anche la più semplice di tutto il settore.
Accesso generale
La via attacca in corrispondenza di una rampa nevosa obliqua da sx verso dx (foto tracciato) Itinerario
Possibile scendere sia in doppia (a) che a piedi (b)
Per l’accesso alla parete della Grotta delle Ciaole si rimanda alle informazioni reperibili facilmente in internet o alla guida cartacea precedentemente citata. Il settore “TRALICCIO” è situato sul margine dx dell’anfiteatro costituito dalla parete N del M. Croce ed è compreso tra l’attacco del “Canale di destra” (evidente, stretto e classico canale nevoso, il solo di questa parete) e la verticale ideale tracciata in corrispondenza del traliccio, sul margine dx della parete. Per raggiungerlo, si transita alla base del pendio nevoso (attenzione alla stabilità del manto) sotto la parete della grotta delle Ciaole, si supera la verticale di attacco del “Canale di destra” e si inizia a salire sulla sx fino a raggiungere la parete (foto)
AccessoLa via attacca in corrispondenza di una rampa nevosa obliqua da sx verso dx (foto tracciato) Itinerario
L1 (40m, AI2, M2+, passo a 80°)
Si attacca la rampa con arrampicata piacevole, si supera facilmente un arbusto e si giugno ad un brevissimo camino (può essere occluso con tanta neve e trasformarsi in goulotte); lo si supera con un paio di passaggi in spaccata (80°) e si riprende in obliquo fin dove la rampa muore contro le rocce verticali sulla dx (fix con piastrina rossa). Si prende la rampa di neve in obliouo da dx verso sx, superando un secondo arbusto, fino ad arrivare in corrispondenza del margine inferiore di un lenzuolo di neve (fix con piastrina rossa). Superando un passo delicato e più verticale (80° ed erba gelata), si rimonta il pendio nevoso, dirigendosi infine verso le rocce soprastanti dove si sosta (2 fix collegati da cordone, maglia di calata).
L2 (35m, 60°)
Dalla S1 ci si sposta a dx e si procede senza difficoltà lungo il pendio nevoso che è chiuso a sx da rocce. In costante obliquo a dx si giunge alla fine delle difficoltà, in corrispondenza di alte scaglie rocciose (sosta su 2 fix collegati da cordone, maglia di calata)
L3 (15m, 50°)
Dalla S2 si procede su terreno facile (conserva o slegati) verso la cresta finale sulla dx. (Eventuale sosta su spuntone da attrezzare)
DiscesaPossibile scendere sia in doppia (a) che a piedi (b)
Dalla S2 con un’unica doppia da 60m fino all’attacco della via. ATTENZIONE: in caso di scarso innevamento la corda arriva “al pelo” alla base della parete: nel dubbio scendere con due doppie sfruttando la S1.
Dalla cresta si scende in direzione dello Stazzo delle Pecore; questo è un ampio pianoro con recinti per ovini e con l’evidente pilone elettrico. Da qui si percorre a ritroso il sentiero estivo per M. Miletto (si veda cartografia di riferimento) che in circa 15’ riporta alla base della parete.
Materiale
N.d.A, 1-2 fittoni da neve corti, 1-2 chiodi da roccia (preferibilmente a lama sottile), scelta di friend fino al rosso BD.
N.d.A, 1-2 fittoni da neve corti, 1-2 chiodi da roccia (preferibilmente a lama sottile), scelta di friend fino al rosso BD.
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Bellezza
Primi salitori
Riccardo Quaranta in solitaria e libera dal basso il 20/12/2017
Autore scheda
Riccardo Quaranta, Guida Alpina
Versante
Nord
Lunghezza dislivello
90m
Quota
1957 m
Difficoltà
80° max, M2+, D-
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