"Sentiero Life": un nuovo trekking tra i siti naturali delle Alpi Retiche

Inaugurato a luglio nelle Alpi Retiche il "sentiero Life" nuovo itinerario escursionisttico che unisce alcuni siti importanti dal punto di vista naturalistico. 5 - 6 giorni di cammino dalle pendici del lago di Novate (un vecchio lembo del lago di Como) alla Preda Rossa, a cavallo tra la Val Masino e la val Malenco.
Sentiero Life, Alpi Retiche

I trekkers che si recheranno nelle Alpi Retiche possono ora scegliere, tra le non poche alternative di itinerari a lunga percorrenza che offre la regione, anche un nuovo itinerario che unisce alcuni siti importanti dal punto di vista naturalistico. Il "sentiero Life", questo il nome dell'itinerario inaugurato a luglio, si snoda in 5 - 6 giorni di cammino dalle pendici del lago di Novate (un vecchio lembo del lago di Como successivamente separatosi) alla Piana di Preda Rossa, a cavallo tra la Val Masino e la val Malenco. Dai 200 mt circa della partenza fino agli oltre 2800 della sua punta massima, con una differenza di quote ed habitat naturali da giustificare lo slogan che lo contraddistingue: "Dal cigno alla pernice bianca".

Realizzato a cura dell'ERSAF (Ente per lo sviluppo forestale ed agricolo) della Lombardia e realizzato con finanziamenti europei, l'itinerario si presenta come un'alternativa di maggior interesse naturalistico rispetto agli altri due principali trekking che interessano la zona, il sentiero Roma ed il sentiero Italia, unendo nelle sue varie tappe 5 diverse aree classificate come SIC (Sito d'Importanza Comunitaria) dalla Comunità Europea.

Si tratta di Pian di Spagna (zona umida di origine alluvionale tra i fiumi Adda e Mera), val Codera (la propaggine più occidentale del cuore granitiche delle Alpi Centrali, dove con quote tra i 300 ed i 2300 mt è possibile osservare ogni tipo di flora, da mediterranea a decisamente alpina), Valle dei Ratti (dai 1100 ai 2900 mt, con foreste di latifoglie e di conifere), Valle di Mello (universalmente nota come regno dell'arrampicata, ma naturalisticamente importante per la presenza di vecchi ghiacciai e morene), Val Masino (con quote tra i 1100 ed i 3367 del Pizzo Cengalo).

Per la tracciatura dell'itinerario si è ricorsi ai tracciati di vecchie strade e mulattiere (come l'antica strada di San Fedelino della I tappa, un tempo via di comunicazione con la Svizzera), ed all'attrezzatura con catene e cavi di acciaio nei punti più esposti (come nell'attraversamento della cresta del Calvo tramite un piccolo valico a 2.700 mt, nella III tappa). Tra gli scopi dichiarati dagli organizzatori, inoltre, quello di far conoscere zone finora completamente dimenticate e mai finora frequentate dagli escursionisti, come la selvaggia ed aspra val Romilla, dove frequente è l'incontro con i camosci.

Il nuovo trekking si svolge a quote mediamente più basse del noto e frequentatissimo Sentiero Roma, e può quindi essere percorso in anticipo rispetto ad esso nelle stagioni molto nevose. Le tappe, tuttavia, sono altrettanto severe, con dislivelli tra i 900 ed i 1600 metri, tempi di percorrenza tra le 6 e le 8 ore, ed i posti tappa a volte presso bivacchi o baite non custoditi.

di Aldo Frezza

Info: ERSAF, Morbegno (SO), tel. 0267404581; email: life@ersaf.lombardia.it


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