Una giornata di arrampicata all'Anglone

Viste le “sempre” continue dicerie sulle linee e lo stile d’apertura di un Amico, ho pensato di raccontarvi brevemente una giornata che, a differenza delle tante, mi ha fatto capire che a volte basta veramente poco per sentirsi “apposto”. Sicuramente ognuno la può pensare come vuole... la scelta in Valle del Sarca è ampissima. Negli anni ho assaggiato un po’ di tutto e sono contento di avere avuto paura su linee come Sodoma e Gomorra dove il filo è sottilissimo, di viaggiare su Missili e diedri di Maghi... non disprezzo niente e provo un po’ di tristezza nel “sentire” il disprezzo. Ma io per primo sono stato capace di “cambiare idea”, è un po’, come dire, prima di giudicare... provare! Ci vediamo all’Anglone questo inverno, li c’è il sole!

Basta poco. Vado spesso all’Anglone, le linee aperte da Grill e Amici mi piacciono, sono distanti anni luce dalle linee che ci attiravano in Valle del Sarca negli anni ottanta, sono distanti il giusto per il tempo che passa! Dieci rinvii, qualche cordino e niente amici e marchingegni costosi, io lì scalo per divertirmi e, mi diverto!

A volte capita che mi ritrovo a rinviare qualche cordone che il passare delle stagioni ha reso “inguardabile” e penso: “se ogni scalatore ne cambiasse uno, le tanto discusse e super gettonate vie del Teutonico sarebbero sempre in ordine”. Ma tra il dire e il fare c’è sempre quel passo veloce e qualcuno dopo di me le sistemerà!

Suona il telefono, è Barbara, che per chi non lo sapesse è una della “Banda Grill”, siamo amici, lo siamo da un bel po’, mi capita anche di arrampicare con Heinz ogni tanto... Suona il telefono e alle nove di un Martedì dei tanti mi ritrovo sul ponte nord di Dro, aspetto ansioso perché ho voglia di arrampicare, leggero, veloce e, se mi riesce, anche sicuro!

Barbara arriva e mi accompagna all’appuntamento, siamo in tre con Heinz, pochi passi di avvicinamento e siamo davanti all’assolata parete, la scelta è caduta sulla via “Le due pareti”, tra le mie preferite, placche traversi, diedri, un po’ di tutto su difficoltà classiche e roccia super!

Chi parte? Chi tira? Chi conduce? Io preferirei stare in sosta con Barbara, ma Heinz ha l’idea di cambiare qualche cordone: tra il dire e il fare, c’è sempre lui, uno dei grandi scalatori Dolomitici, uno da solitarie da paura, uno da vie logiche... Lui che ha riportato la Valle del Sarca tra i polpastrelli di molti arrampicatori!

E le polemiche? Sì, Heinz viene maltrattato e giudicato a volte con troppa facilità, da tante, molte persone che, immancabilmente, si ritrovano lungo le sue linee nella stagione in cui non si può andare in “alto”.

Parto io con i miei soliti movimenti poco eleganti e, ad ogni sosta, mentre recupero, osservo Heinz e Barbara pulire, strappare ciuffi d’erba insidiosi, tagliare e sostituire cordoni usurati. Li osservo e vedo quella voglia avuta tante volte ma mai messa in pratica e... mi sento bene, come se stessi facendo anch'io il mio dovere, quello che non sta scritto da nessuna parte, quello che non riceve compenso e non ti fa andare in prima pagina.

La giornata finisce tra mille discorsi, tra l’italiano mischiato al tedesco e il bergamasco mischiato all’italiano. Scendiamo. Una stretta di mano. Un abbraccio alla Barbara e la promessa di rivederci presto, magari per divertirci ancora a... sistemare!

Buone arrampicate a tutti e... non per sempre!
Grazie Heinz, Barbara, Petra e Amici

Ivo Ferrari

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