San Vito Climbing Festival 2012, l'arrampicata e il mare nostrum
Mercoledì 10 ottobre è partito il SanVito Climbing Festival 2012 – Extreme Outdoor Games tra arrampicata, mare, convegni, incontri e "giochi" vari, le prime impressioni di bellezza. Di Nicola Noè.
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San Vito Lo Capo (Trapani), la bellezza
Nicola Noè
Il Mediterraneo, il mare nostrum, è al centro dei raduni degli arrampicatori italiani, europei e del mondo intero. Ha aperto le danze il festival internazionale di Kalymnos (TNF Kalymnos Climbing Festival), un’isola nel mare Egeo, poi le parentesi più nostrane e continentali di Gaeta (Gaeta Climber Festival) sul Mar Tirreno e Finale Ligure (Finale for Nepal) sul Mar Ligure, ed ora è il momento di un altro festival internazionale su un’isola grande come un continente, La Sicilia, a San Vito Lo Capo (Trapani).
La proposta è la stessa nelle sue linee generali in tutti i luoghi: un invito ai climber di mettersi in viaggio e trovarsi in luoghi di grande valore arrampicatorio e paesaggistico (in cui il mare è l’elemento che fa la differenza) e proporre loro di partecipare ad attività ricreative e culturali, incontrare personaggi del mondo dell’alpinismo e dell’arrampicata con possibilità di cimentarsi sulle roccia con la formula della maratona di arrampicata a coppie.
Così a Kalymnos è stata la volta di Yuji Hirayama, Iker Pou, Kilian Fishhuber, Alex Megos, Gabriele Moroni, Anna Stoer, Barbara Zangerl, Melissa Le Neve, Caroline Ciavaldini, Daila Ojeda, James Pearson, Nicolas Favresse, Simone Moro. A Finale i mostri sacri dell’arrampicata nostrana Mauro Calibani, Michele Caminati, Alberto Gnerro, Marzio Nardi e Pietro Dal Prà. Ma anche Adam Ondra già in azionea a San Vito Lo Capo, fresco del suo 9b+ di Change.
La proposta del “San Vito Climbing Festival 2012 – Extreme Outdoor Games” è quanto mai ampia ed articolata e si spinge in diversi settori dell’outdoor: dall’arrampicata al Trial Bike, dal Trail Running alla Slack Line, dal kayak alla mountain bike, con spazio anche per la promozione turistica. Prova ne sono le prime due giornate che si sono aperte con Workshop sul Turismo sportivo ed un convegno dal titolo "Turismo & Arrampicata - Nuove proposte di sviluppo", dove sono state presentate le esperienze in tal senso di Finale Ligure, Arco di Trento con il Rock Master e non solo e Val Masino con il suo evento Melloblocco ufficialmente gemellato con il San Vito Lo Capo Climbing Festival
La piccola città di San Vito Lo Capo con la sua insolita pianta a grandi viali longitudinali e piccole strade in maglia ortogonale (sia mai che gli urbanisti che costruirono Manhattan avessero preso spunto...) accoglie il popolo multiforme degli sportivi. Il quartiere generale dell’evento è nella piazza che ospita il santuario-fortenzza del XV secolo, prossimo alla strepitosa spiaggia di sabbia bianca che idealmente congiunge il Monte Monaco e la Cattedrale con la scogliera di Cala Mancina e Salinella e, più ad occidente, il Monte Cofano. La temperature sono miti, l’acqua del mare è calda e limpida, sulla spiaggia fanno ancora bella mostra di sé lettini e ombrelloni colorati. Quanta bellezza in tutto ciò.
Il programma degli eventi è ricco e incalzante, diventa difficile trovare il tempo per allontanarsi, attaccarsi alla roccia e fare un bel tuffo in mare. Ma noi arrampicatori siamo maestri nel dribblare gli impegni e così prima di sera quattro tirelli a Salinella vengono fuori, così come anche il bagno con il sole ormai già sceso sotto l’orizzonte.
In Piazza del castello il palco e il maxi-schermo per le proiezioni, lungo la strada gli stand degli espositori e poco più in là il Pala Bia dove si tengono convegni e seminari. La città si stringe intorno all’evento. Sera dopo sera al tavolo dei ristoranti aumenta la percentuale degli arrampicatori. Si incontrano tante facce note, persone che conosci bene o che hai appena intravisto in qualche occasione.
E questo è solo il prologo, l’antefatto di una rappresentazione che da domani parte con le maratone di arrampicata, “beginners (3c-5c), open (5c-7a) e “big” (7a-8c). Il campo di gioco sono le falesie di Salinella con la finale “big” domenica a Parco Cerriolo.
Nicola Noè
La proposta è la stessa nelle sue linee generali in tutti i luoghi: un invito ai climber di mettersi in viaggio e trovarsi in luoghi di grande valore arrampicatorio e paesaggistico (in cui il mare è l’elemento che fa la differenza) e proporre loro di partecipare ad attività ricreative e culturali, incontrare personaggi del mondo dell’alpinismo e dell’arrampicata con possibilità di cimentarsi sulle roccia con la formula della maratona di arrampicata a coppie.
Così a Kalymnos è stata la volta di Yuji Hirayama, Iker Pou, Kilian Fishhuber, Alex Megos, Gabriele Moroni, Anna Stoer, Barbara Zangerl, Melissa Le Neve, Caroline Ciavaldini, Daila Ojeda, James Pearson, Nicolas Favresse, Simone Moro. A Finale i mostri sacri dell’arrampicata nostrana Mauro Calibani, Michele Caminati, Alberto Gnerro, Marzio Nardi e Pietro Dal Prà. Ma anche Adam Ondra già in azionea a San Vito Lo Capo, fresco del suo 9b+ di Change.
La proposta del “San Vito Climbing Festival 2012 – Extreme Outdoor Games” è quanto mai ampia ed articolata e si spinge in diversi settori dell’outdoor: dall’arrampicata al Trial Bike, dal Trail Running alla Slack Line, dal kayak alla mountain bike, con spazio anche per la promozione turistica. Prova ne sono le prime due giornate che si sono aperte con Workshop sul Turismo sportivo ed un convegno dal titolo "Turismo & Arrampicata - Nuove proposte di sviluppo", dove sono state presentate le esperienze in tal senso di Finale Ligure, Arco di Trento con il Rock Master e non solo e Val Masino con il suo evento Melloblocco ufficialmente gemellato con il San Vito Lo Capo Climbing Festival
La piccola città di San Vito Lo Capo con la sua insolita pianta a grandi viali longitudinali e piccole strade in maglia ortogonale (sia mai che gli urbanisti che costruirono Manhattan avessero preso spunto...) accoglie il popolo multiforme degli sportivi. Il quartiere generale dell’evento è nella piazza che ospita il santuario-fortenzza del XV secolo, prossimo alla strepitosa spiaggia di sabbia bianca che idealmente congiunge il Monte Monaco e la Cattedrale con la scogliera di Cala Mancina e Salinella e, più ad occidente, il Monte Cofano. La temperature sono miti, l’acqua del mare è calda e limpida, sulla spiaggia fanno ancora bella mostra di sé lettini e ombrelloni colorati. Quanta bellezza in tutto ciò.
Il programma degli eventi è ricco e incalzante, diventa difficile trovare il tempo per allontanarsi, attaccarsi alla roccia e fare un bel tuffo in mare. Ma noi arrampicatori siamo maestri nel dribblare gli impegni e così prima di sera quattro tirelli a Salinella vengono fuori, così come anche il bagno con il sole ormai già sceso sotto l’orizzonte.
In Piazza del castello il palco e il maxi-schermo per le proiezioni, lungo la strada gli stand degli espositori e poco più in là il Pala Bia dove si tengono convegni e seminari. La città si stringe intorno all’evento. Sera dopo sera al tavolo dei ristoranti aumenta la percentuale degli arrampicatori. Si incontrano tante facce note, persone che conosci bene o che hai appena intravisto in qualche occasione.
E questo è solo il prologo, l’antefatto di una rappresentazione che da domani parte con le maratone di arrampicata, “beginners (3c-5c), open (5c-7a) e “big” (7a-8c). Il campo di gioco sono le falesie di Salinella con la finale “big” domenica a Parco Cerriolo.
Nicola Noè
Note:
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