Gabriele Moroni, Lumignano e la storia dell'arrampicata
Esistono ancora le specializzazioni in arrampicata? O meglio, quanto ancora c'è da scoprire nella roccia e quanta soddisfazione dà scalarla? Le domande vengono spontanee pensando a quanto ha fatto Gabriele Moroni lo scorso weekend a Lumignano. Ergo la falesia del vicentino che con poche altre (pensiamo per esempio a Buoux) ha avuto un ruolo di primo piano nella nascita della 'nuova arrampicata'. Erano i 'mitici' anni '80 e per un climber le pareti di Lumignano erano una tappa immancabile dello speciale tour dell'arrampicata ed insieme una sorta di laboratorio. Così sulle pance, sui buchi e sulle 'canne' colorate di quel fantastico calcare il local Michele Guerrini (solo per citare il più attivo) e ospiti importanti nonché fuoriclasse dell'arrampicata, come lo svizzero Martin Scheel, Heinz Mariacher e Manolo, hanno lasciato il segno perenne della loro creatività con vie che ancora oggi sono autentici gioielli. Quasi dei mantra dell'arrampicata su cui in tutti questi anni in molti hanno speso le loro giornate e i loro sogni...
Dunque per ritornare all'inizio, è proprio su quest'antica e nobile scogliera, e in particolare su tre delle sue vie simbolo, che è approdato Gabriele Moroni. E' così che è cominciata questa 'nuova' storia per la falesia. Il novarese, infatti, non s'è fatto pregare: sfatando la legge che vuole che la prima volta a Lumignano si risolva con una 'bastonata', ha subito fatto gol. Dopo un breve riscaldamento, già sabato mattina è arrivato il flash su 'Boomerang', il gioello chiodato e liberato da Martin Scheel all'epoca in cui l'arrampicata sportiva percorreva i primi passi verso le alte difficoltà. Inutile aggiungere che questa è probabilmente la prima volta in assoluto che qualcuno riesce cosi velocemente su questo 8a+. Poteva finire qui, ed era già un bel top, ma non è andata così...
Il 'vero' colpo infatti è arrivato poco dopo. Evidentemente in forma smagliante, il vincitore della coppa Italia Boulder 2008 (appunto non esistono più le specializzazioni!) ha salito al secondo tentativo la via simbolo della falesia, "Mare Allucinante". Anche qui si tratta di un vero e proprio exploit per questa magica sequenza, chiodata ancora una volta da Scheel e liberata dall'allora 16enne Pietro dal Prà nel lontanto 1987 e ripetuta poi dal veneziano Mauro dell'Antonia, altro gran maestro di Lumignano. Aldilà del (forse) ingannevole 8b+, per capire meglio il tutto va detto che nei suoi 22 anni di storia "Il mare" conta circa una dozzina di salite... Secondo voi c'è un perché?! Non aggiungiamo altro, a parte che il giorno successivo anche il bolognese, e buon conoscitore della falesia, Silvano Finotti ha centrato la rotpunkt del Mare come, qualche tempo fa, c'era riuscito anche il padovano e "lumignanese" Luigi Billoro.
Evidentemente l'aderenza c'era, come è evidente che il livello dell'arrampicata è sempre più alto e che da tempo aspettiamo la sua esplosione verso mete ancora più... impossibili! Tanto più che Gabriele Moroni, non contento del suo sabato da leone, il giorno dopo s'è regalato anche la salita flash di Atomic Cafè 8a, un altro 'bel pezzo' firmato Heinz Mariacher...
Ma ecco dallo stesso Gabriele come è andato il suo trip a Lumignano, a cui si aggiunge anche un nostro tentativo di elencare tutti i climbers che hanno salito Mare Allucinante... ovviamente ci scusiamo in anticipo per eventuali (allucinanti?) dimenticanze ;-)
Lumignano: a confronto con la storia dell'arrampicata
by Gabriele Moroni
Vacanze di Capodanno,viaggio in Spagna! Si parte alla volta di Siurana con un gruppo di amici malati di scalata... atterriamo e la motivazione che era alle stelle si abbassa notevolmente quando all'arrivo ci accoglie una meteo a dir poco inclemente che ci accompagnerà per tutta la durata del trip... neve, pioggia, nebbia, freddo... proviamo a scalare ma le condizioni sono veramente troppo estreme!
Torno a casa con un grande vuoto dentro e ho voglia di sfogarmi... chiamo Sivio (Reffo ndr) e gli dico che per il weekend lo vado a trovare! Destinazione Lumignano! Ho sempre sentito parlare di questa falesia così ricca di storia, delle sue vie classiche e dure e dei suoi buchi dolorosi! Arriviamo in falesia e ci accolgono diversi local del posto. Con molta calma inizio il riscaladamento. Non capisco se sono in giornata o no, visto che non tocco una presa dalla Spagna. Il programma del giorno era scalare su vie piu abbordabili per abituarmi allo stile del posto ma c'è una linea che mi ispira parecchio... è la famosa Boomerang un 8a+ chiodato dal mitico Martin Scheel alla metà degli anni '80... Silvio mi consiglia di tentarla flash... proviamo!
Il sole è ancora alto e fa un bel caldone ma l'aria oggi è secca! Dopo la spiegazione dei movimenti parto per il tentativo. La partenza è subito bella aggressiva e ci penso un po' di volte prima di fidarmi a centrare il biditino... passo e decontraggo un attimo prima del crux. Riparto cattivo e sudando, esco anche dal duro nonostante qualche snappata di piedi molto rischiosa! Dopo un bel riposo su buchi più buoni passo anche l'ultimo bloccaggio e moschetto la catena! Bella flash di quelle che ti lasciano qualcosa...
Ottimo, oggi sto proprio bene, adesso mi riposo e poi al calar del sole provo la via che mi interessa... il "Motivo" per cui sono venuto a Lumignano! La linea della falesia: Mare Allucinante! Silvio e altre persone mi hanno sempre parlato di questa via, della sua storia e della sua varietà di movimenti e appigli incredibili... Cala il sole e la temperatura da calda si abbassa notevolmente... condizioni perfette!
Parto con un tentativo flash ma mi areno subito al primo blocco; una sditata su microlame verticali che proprio non riesco a sentire... troppo piccole per i miei gusti. Trovo un metodo più facile per me, ma sicuramente piu aleatorio e di impostazione: un lancio molto ninja di quelli che mi si addicono molto! Da qua in poi la via è piu scalabile con un boulder un po' strano a centrare un bidito che però preso singolarmente non mi crea grossi problemi. Vedremo in continuità!
Intanto ho capito che posso farla subito, quindi mi riposo circa un quarto d'ora per non far raffreddare le dita. Parto per il secondo tentativo e in un attimo sono al blocco ninja; il difficile di questo movimento è che mentre stai caricando il piede sinistro devi far saltar fuori la gamba destra da un tettino... quindi devi essere reattivo ma nello stesso tempo molto cordinato! Mi carico, salto e prendo il piattino... uff al pelo... adesso devo stare solo concentrato e non sbagliare! Scalo sciolto e facilmente arrivo in catena con un gran sorriso. Che via di grande soddisfazione! Mentre scendo, penso a Pierin (Dal Prà ndr) che l'ha salita nello stesso anno in cui sono nato (1987), a soli 16 anni, come tra l'altro Silvio una ventina di anni più tardi, proponendo uno dei primi 8b+ d'Italia che ancora oggi vanta pochissime ripetizioni!...
Il giorno dopo mi sveglio con la pelle dilaniata e lo stimolo a zero ma per finire in bellezza il weekend riesco a salire, sempre grazie ai consigli di Silvio, Atomic Cafè, l'8a classico anni '80 di Heinz Mariacher veramente corto e boulderoso. Una super via per chi ama il genere!
Mi rimetto in macchina e durante il viaggio di ritorno in solitaria ripenso alle sensazioni provate in questi due giorni a scoprire un posto di così vecchia data dove si respira ancora la "Storia dell'Arrampicata" e cerco di immaginare quelle giornate in cui i big e no big del tempo facevano crescere una disciplina così innovativa che poi col tempo si è trasformata in uno sport come tanti altri e un po' meno genuino!
Gabriele Moroni
Pietro dal Prà - prima libera, 1987
Mauro dell'Antonia
Paolo Cristofari
Gianluca Cogo
Flavio Bortoli
Nicola Pesavento
Matteo Gambaro
Marco Bortoletto
Valdo Chilese
Silvio Reffo
Luigi Billoro
Gabriele Moroni
Silvano Finotti
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