Espiadimonis, nuova via di Silvia Vidal sul Serrania Avalancha, Patagonia

A febbraio e marzo 2012 l'alpinista spagnola Silvia Vidal ha aperto in solitaria la via Espiadimonis (A4/6b, 1500m) sulla parete Serrania Avalancha nella Patagonia cilena.
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Silvia Vidal durante l'apertura di Espiadimonis (A4/6b, 1500m) su Serrania Avalancha, Patagonia.
Silvia Vidal

Se non sentite parlare di Silvia Vidal per un po' potete stare certi che sta arrampicando da qualche parte. Da sola, come al solito. E il motivo per l'ultimo silenzio stampa si chiama Espiadimonis, la sua nuova via alta 1500m sulla praticamente sconosciuta cima Serrania Avalancha nella Patagonia cilena. L'ultima avventura della Vidal include una gommone per raggiungere la partenza della via ed una vetta mai raggiunta prima, dopo 32 giorni trascorsi da sola in parete... Il suo racconto è pubblicato sotto.


Serrania Avalancha di Silvia Vidal

Serrania Avalancha si raggiunge districandosi nella foresta Valdiviana che richiede un machete per aprire la "via". Partendo dal piccolo villaggio di Puerto Cárdenas, ci vogliono circa 8 ore se si sa dove andare, e occorre attraversare alcuni grandi fiumi. Per fare questo ho assunto due alpinisti che mi hanno aiutata a trasportare il materiale, abbiamo fatto due giri con carichi da 25 kg ciascuno.

La parete si tuffa nel lago e per raggiungere la base della mia via ho usato un gommone. Dopo aver trascorso due settimane a fissare i primi 350 metri fino al primo campo, sono rimasto in parete dal 8 febbraio al10 marzo, 32 giorni da sola senza mai scendere. Sono salita per circa 1300 metri finché l'angolo della parete è diventato meno verticale, poi sono salita per altri 200m per raggiungere la cima attraverso terreno più facile e neve.

Durante i quasi due mesi che ho trascorso da sola è piovuto molto, che è normale per questa zona e qualcosa che mi aspettavo. Le forti piogge possono durare per giorni, tanto che a volte la parete si è trasformata in una sorta di canyon con cascate. Salire o fare qualsiasi tipo di manovra era semplicemente impossibile, quindi ho trascorso 16 giorni nel portaledge senza fare niente. Inoltre, quando pioveva era impossibile calarsi e avevo frequenti dubbi se sarei arrivata in cima o se persino la discesa fosse possibile.

Raggiungere la cima ha rappresentato soltanto la metà dell'avventura. Dopo la cima mi sono calata lungo la via e per fare questo ho impiegato altri 3 gironi, durante i quali ho lottato duramente contro le corde incastrate e, alla fine, ho dovuto tagliarle in due occasioni. Ho fatto del mio meglio per recuperarle, ripetendo i tiri, appendendomi su di loro, ma purtroppo non ha funzionato niente. Dico questo perché per me questo è spazzatura che rimane lì. Nei resti di una abbandonata capanna usata dai pescatori ho trovato altre immondizie. Questa zona non è stata frequentata molto, per me queste cose sono davvero importanti.

Ho poi trascorso una settimana a trasportare i haulbags indietro (cinque volte, 25kg portata da sola) e ad un certo punto ho capito che non riuscivo ad attraversare un fiume diventato completamente impraticabile. Ho dovuto aspettare 4 giorni per attraversarlo e sono stata davvero fortunata che ci siano stati 3 giorni consecutivi senza pioggia che hanno fatto scendere il livello del fiume notevolmente.

Per la cronaca, la parete Serrania Avalancha era stato salita una volta in precedenza lungo la via "Araucania" aperta dagli arrampicatori argentini Martín "Fideo" Molina, Luis Molina e Mariana Gallego, ma la vetta era rimasta vergine. Espiadimonis significa libellula in catalano, e la via è gradata A4/6b. Come sempre sono andata senza alcun mezzo di comunicazione, niente telefono, niente radio, niente previsioni del tempo. Per quelli che desiderano visitare la zona, tenete in mente che a Puerto Cárdenas non ci sono negozi, né telefoni, nè internet. Il posto più vicino si trova 40 km a nord, si chiamata Chaitén ma anche qui non c'è un telefono, soltanto alcuni piccoli negozi per acquistare cibo.


 


Note:
Planetmountain
News Silvia Vidal
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www.vidalsilvia.com



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