Arrampicata in Giordania: nuove vie nella zona del Wadi Sulam
Dal 22 al 29 aprile si è svolta una spedizione esplorativa promossa dallo Jordan Tourism Board della Giordania. Scopo della spedizione era esplorare e attrezzare le prime vie nella zona del Wadi Sulam, ancora vergine dal punto di vista alpinistico. Con questo intento il JTB ha chiesto al CAI (Club Alpino Italiano) di selezionare una rosa di arrampicatori, speleologi e torrentisti specialisti nell’apertura di nuove vie alpinistiche e falesie, anche su roccia talvolta delicata come è l’arenaria della Giordania.
Della spedizione hanno fatto parte gli alpinisti Maurizio Giordani (UIAGM e CAAI), Manrico Dell’Agnola (CAAI), Andrea Cattarossi (UIAGM), Maurizio Oviglia (CAI Scuola Centrale Alpinismo e CAAI), Marco Scagnetto (CAI Scuola Centrale Alpinismo), Luca Schiera (CAAI e CAI-Ragni di Lecco), Umberto Del Vecchio (CAI Scuola Nazionale), Erik Lazarus (CAI Scuola Nazionale), Gianluca Cavalli (CAAI), Marcello Sanguineti (CAAI), Angelo Taddei (CAI Scuola Centrale Alpinismo), Alberto Rampini (Presidente CAAI e CAI Scuola Centrale Alpinismo) e Lorella Franceschini (Vicepresidente Generale CAI e CAI Scuola Centrale Alpinismo).
Gli alpinisti sono stati seguiti da Ahmad Bani-Hani (affiancato da diversi beduini della zona) che si sono occupati della logistica e li hanno seguiti per tutto il periodo nella loro attività.
Il gruppo, abbastanza eterogeneo, è riuscito ad aprire dal basso una decina di vie alpinistiche o semisportive, nonchè diversi monotiri attrezzati con il materiale messo a disposizione dei giordani. L’obiettivo era quello di creare, con questa prima esplorazione della zona, un’area alternativa alla conosciutissima Wadi Rum, posta un centinaio di chilometri più a sud. Rispetto a questa, la zona di Wadi Sulam si trova a circa 1000 metri di quota, e sovrasta di quasi 1500 metri la pianura desertica del Mar Morto. Tutta l’area è caratterizzata da canyon e torri di arenaria alte sino a 200 metri a cui si accede lungo una strada molto ripida ma asfaltata dall’altipiano di Showbak, a circa una trentina di chilometri a nord di Petra. L’accesso all’area di arrampicata è facile e richiede da 20 minuti ad un’ora dal Campo Base, posto alla fine della strada.
Oltre alle vie alpinistiche i due speleologi Eric Lazarus e Umberto del Vecchio hanno attrezzato con materiale fisso anche due canyon:
Canyon Um Hamata circa 20 calate. Quota partenza 984slm. Quota uscita 805slm. Si tratta di un canyon molto lavorato dall'acqua, ed esteticamente molto bello. Di facile percorrenza, con piccole calate, tranne l'ultima da 50m. Classificato: V3A1II
Quser Canyon 2 calate, una da 20m e la seconda da 150m con 2 relais. Tutta ribattezzata. Quota partenza 998slm. Dislivello complessivo 200m. Sviluppo orizzontale 200m.
Si tratta del canyon con la calata più alta di Giordania. Molto adrenalinico da percorrere, la vista è spettacolare. Necessita buone capacità tecniche. Classificato: V5A1III
Nonostante le condizioni metereologiche non sempre ottime ed un fortissimo temporale che ha scaricato su gran parte della Giordania 35 mm di pioggia e grandine in un’ora causando morti e inondazioni (al momento gli alpinisti erano in attività ma, nonostante l’improvvisa onda di piena nei canyon, sono rientrati tutti salvi), si è lavorato senza sosta realizzando più di 10 vie lunghe e diversi monotiri, dal 4c all’8a. Il potenziale della zona è ancora elevato ma occorre prestare molta attenzione alla qualità della roccia, che in molte zone è troppo sabbiosa e fragile. Per questo motivo sono stati utilizzati ancoraggi resinati oppure ad espansione meccanica Hilti, quelli che sul campo hanno dato maggiore affidamento. Per tutti coloro intenzionati a visitare la zona è possibile contattare Ahmad Bani Hani dello JTB (www.visitjordan.com) per avere informazioni sulla logistica o sul materiale da utilizzare. Sulla zona è stata creata dal gruppo una pagina facebook in italiano con fotografie e informazioni:
Maurizio Oviglia (CAAI e Scuola Centrale di Arrampicata e Alpinismo del CAI)
Spedizione alpinistica esplorativa JTB-CAI Giordania
Wadi Sulam - Showbak
Falesie arrampicata sportiva
Bedouin Crag (risalto inferiore)
Chiodati a barre filettate inox resinate (Maurizio Oviglia, Marco Scagnetto e Marcello Sanguineti)
Eid - 20 mt, (6a+)
Abu Adnan - 20 mt, (5a)
Audeh - 20 mt, (5a)
Atallah - 20 mt, (5b)
Ayed - 20 mt, (5c)
Shoes crack, 20mt (4c) linea trad in fessura non chiodata con sosta a spit (4c) (Maurizio Oviglia, Marco Scagnetto e Marcello Sanguineti)
Bedouin Crag (risalto superiore)
Via Italia, 30mt, (6b+) chiodata a spit fix 10 mm inox (Maurizio Giordani, Andrea Cattarossi e Manrico Dell’Agnola)
Hidden crag
Chiodate a spit fix 10 mm inox (Alberto Rampini, Lorella Franceschini e Angelo Taddei)
Direct, 30 mt (5b)
Black Line, 30 mt (5c)
The ridge, 30 mt (6a+)
Black canyon
Chiodate a spit fix 10 mm inox
Amman, 25 mt (8a)
Ammin, 18 mt (7c+)
-, 20m (5b) trad (Luca Schiera e Gianluca Cavalli)
Red canyon
Pin 1876, 50 mt (7a) Chiodata a spit fix 10 mm inox (Luca Schiera e Gianluca Cavalli)
Vie lunghe (trad/sport)
Red Canyon - Via dei coriandoli dal cielo
Prima salita: Maurizio Giordani, Manrico Dell’Agnola e Andrea Cattarossi 24 aprile 2018
Sviluppo 80 m
Difficoltà max 6b
6b, 5c
In posto 1 spit per sosta
Necessaria NdA
Discesa in doppia
Black Canyon - Via dello Scorpione
Prima salita: Maurizio Giordani, Manrico Dell’Agnola e Andrea Cattarossi, aprile 2018
Sviluppo 100 m
Difficoltà max 6a
6a, 5c
In posto 1 spit per sosta e 1 in via
Necessaria NdA
Discesa in doppia
Khanzerya Tower - Il the nel deserto
prima salita: Maurizio Oviglia, Marco Scagnetto e Marcello Sanguineti 23/24 aprile 2018
Sviluppo 200 m
Difficoltà max 6b+ (6a+ obbl)
6a, 6a+, 6a+, 6a+, 6b+, 6b
In posto 13 spit inox + le soste
Necessaria una serie di friend sino al 3BD raddoppiano dallo 0,5 al 2BD
Discesa in doppia
Torre Rovereto
Via Bottiglia
Prima salita: Maurizio Giordani, Manrico Dell’Agnola e Andrea Cattarossi 24 aprile 2018
Sviluppo 135 m
Difficoltà max 6b
5b, 6b, 5c
In posto 1 spit per sosta
Necessaria NdA
Discesa in doppia
Via Sand Fantasy
Prima salita: Maurizio Giordani, Manrico Dell’Agnola e Andrea Cattarossi 28 aprile 2018
Sviluppo 125 m
Difficoltà max 6b+
6a, 5c, 6b+
In posto 1 spit per sosta e 2 in via
Necessaria NdA
Discesa in doppia
Torre Belluno
Via Zizzagando
Prima salita: Maurizio Giordani, Manrico Dell’Agnola e Andrea Cattarossi 25 aprile 2018
Sviluppo 120 m
Difficoltà max 6b
6a, 4b, 6b, 6a+
In posto 1 spit per sosta e 2 in via
Necessaria NdA
Discesa in doppia
Zio Cammello
Prima salita: Maurizio Oviglia, Marco Scagnetto e Marcello Sanguineti 27 aprile 2018
Sviluppo 120 m
Difficoltà max 6c+
5a, 5b, 6c+, 6a+
In posto 6 spit inox + le soste su 2 spit
Necessaria una serie di friend sino al 3BD
Discesa in doppia
Sand Tower - Un pugno di sabbia
prima salita: Maurizio Oviglia, Marco Scagnetto e Marcello Sanguineti 28 aprile 2018
Sviluppo 125 m
Difficoltà max 6a+ (6a obbl)
3b, 6a+, 6a+, 5c, 4b
In posto 6 spit inox + 2 alle soste
Necessaria due serie di friend sino al 3BD e un 4BD, nuts
Discesa in doppia
Lizard Tower - Blue Lizard
Prima salita: Alberto Rampini, Lorella Franceschini e Angelo Taddei, 24 aprile 2018
Sviluppo 145 m
Difficoltà max 5b, un passaggio DI 6c/A0
5a, 5b, 5b, facile, 3c, 6c/A0, 3b
In posto 20 spit inox + 2 alle soste
Necessari tre friend medi
Discesa in doppia
Torre Talebori - Lam Tatahi
Prima salita: Alberto Rampini, Lorella Franceschini e Angelo Taddei, 26 aprile 2018
Sviluppo 100 m
Difficoltà max 5b
4c, 5b, 3b
In posto 2 spit
Discesa a piedi o in doppia