Alexander Megos, primo 9a a vista al mondo

Il 24/03/2013 il 19enne tedesco Alexander Megos ha salito a vista Estado Critico a Siurana in Spagna, diventando il primo climber al mondo a salire una via di 9a in questo stile.

La notizia si era diffusa a macchia d'olio: secondo www.desnivel.com, ieri il climber tedesco Alexander Megos, a Siurana (Spagna), è riuscito a salire a-vista il 9a di Estado Critico diventando così il primo climber al mondo a riuscire su questa difficoltà nello stile più puro. E' così caduta una barriera che solo fino a poco tempo fa sembrava impossibile da superare. Un sogno alla portata di pochi, anzi di pochissimi, sfiorato recentemente da Adam Ondra che già tre volte l’anno scorso aveva, per volontà sua, ridimensionato le sue performance sgradando le vie appena salite da 9a a 8c+. Un livello, quest'ultimo dell'8c+ a-vista, che era stato raggiunto per la prima volta dal basco Patxi Usobiaga nel 2007, poi eguagliato soltanto da Ramon Julien Puigblanque e appunto da Adam Ondra

Chi legge regolarmente Planetmountain saprà che Megos è apparso raramente su queste pagine, ingiustamente soprattutto perché negli ultimi tempi il giovane ha letteralmente fatto tremare massi e falesie un po’ ovunque. Un viaggio negli Stati Uniti d’America gli ha fruttato un’incredibile serie di salite tra cui un boulder di 8B flash e il flash della via Pure Imagination a Red River Gorge, un ex 9a, ora considerato 8c+. E queste salite non erano venute fuori dal nulla: nell'estate del 2011, Megos era riuscito a chiudere il suo primo 9a, San Ku Kai a Entraygues in Francia, mentre nel mese di agosto dello stesso anno aveva salito in stile flash il suo primo 8c, Raubritter, in Frankenjura, Germania.

Abbiamo potuto osservare Megos l’autunno scorso al The North Face Kalymnos Festival: tranquillo e senza pretese, la facilità e la naturalezza con cui ha salito le vie ha colpito tutti, spettatori e anche gli altri arrampicatori professionisti, ed era chiaro che i limiti del suo talento erano ancora ben lontani da essere raggiunti. Quello che era ancora poco chiaro, invece, era la velocità con cui avrebbe iniziato a spingere in avanti i confini dell’arrampicata sportiva. Se il grado rimane confermato – e sembra proprio di sì – allora c’è soltanto una parola per descrivere questo enorme salto di qualità: straordinario.




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