1° corso nazionale attrezzatori arrampicata sportiva in Costiera Amalfitana

Nei giorni dal 15 al 20 aprile si è svolto nella splendida cornice della Costiera Amalfitana il primo corso nazionale per Attrezzatori di siti naturali di arrampicata sportiva. I partecipanti hanno attrezzato diversi itinerari in due falesie nuove utilizzando i sistemi di chiodatura messi a punto dalle guide alpine Stefano Perrone e Roberto Vigiani. Il report di Roberto Vigiani.
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In apertura dal basso al settore Grullo
archivio Roberto Vigiani
L’occasione è stata interessante, sia dal punto di vista tecnico che quello dello scambio di esperienze tra i partecipanti. L’associazione la Selva nel Comune di Positano ha fatto da base per il corso e da questa, ogni mattina, si partiva per le lunghe giornate di lavoro in parete: pulizia, tracciatura, chiodatura, lunghe ore appesi all’imbrago per vedere nascere la via individuata sulla parete. Durante il Corso lo scopo principale è stato quello di raggiungere un’uniformità di metodo nella tecnica di lavoro e nel sistema di chiodatura della parete che parta soprattutto dalla regola del rispetto della sicurezza verso i futuri frequentatori della falesia. Molte cose sono state definite e raccolte in un testo tecnico sviluppato da Vigiani e Perrone e molte altre sono state trattate solo verbalmente.

Chiodare una via è, e rimane sempre, un atto di creatività che non può limitarsi a delle regole assolute, l’estrema variabilità delle pareti, delle rocce e delle persone che attrezzano fa la differenza tra creare una brutta via o “un’opera d’arte”. Nei giorni di corso si sono confrontati i diversi metodi di chiodatura utilizzando tasselli ad espansione meccanici e chiodi fissati con resine, affrontando tutti i vantaggi e le problematiche che ogni sistema comporta.

Sul testo tecnico è stata trattata una parte geologica e una legata alle responsabilità dei chiodatori e soprattutto è stato inserito un’importante contributo della Ditta Raumer che spiega in maniera dettagliata i problemi della corrosione e i materiali usati per la costruzione dei chiodi. Alla fine i partecipanti hanno tracciato 15 itinerari in due falesie distinte con difficoltà che vanno dal 6a all’8a. Tali itinerari, aldilà dei numeri, sono stati un banco di prova per stabilire un criterio di chiodatura comune che rispetti soprattutto la sicurezza.

Il corso è stato un importante primo tentativo per creare delle figure professionali che svolgano questo lavoro in maniera corretta per il bene della comunità arrampicatoria e chissà che in futuro non possa diventare un appuntamento annuale di confronto e di sviluppo.

Sebbene le critiche ricevute per quest’iniziativa non siano state poche, siamo contenti che alcune persone abbiano creduto alla nostra iniziativa e soprattutto ringraziamo Cristiano e tutta la Selva Family per l’appoggio logistico nella loro meravigliosa struttura, il mitico Tromba al secolo Adriano Trombetta per le molte belle vie che ci ha regalato in Costiera Amalfitana e l’aiuto durante il corso; Cesare Raumer proprietario della Raumer SRL e Giorgio D’Alo, head marketing della Sika SPA per l’appoggio e per i materiali che ci hanno fornito.

Non rimane altro che invitarvi a guardare i disegni con le vie attrezzate durante il corso, e anche un settore attrezzato da noi precedentemente (RINCO) che merita una visita.

di Roberto Vigiani

- Arrampicare a Positano di Cristiano Bacci
- Positano una sorpresa tra bellezza e arrampicata di Fabio Palma




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