Corso Aspiranti Guide Alpine #1: il primo giorno alla scuola della montagna

Il report di Giovanni Zaccaria dei primi moduli del corso aspiranti guida alpina 2017 - 2018. Da Cogne ed Alagna verso le Alpi Marittime per vivere la passione per l'alpinismo e la montagna in tutte le sue forme.
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Modulo scialpinismo - polvere di aprile (Alpi Marittime)
Giovanni Zaccaria

Ci siamo trovati una fredda sera di gennaio, in un hotel dal nome evocativo: "Campo Base". La luce è calda, qualche birra e ci accomodiamo tra i divanetti ed i tavoli, chiacchierando e scherzando con le poche facce note. Gli altri li guardiamo con sguardi curiosi, e aspettiamo: è il primo giorno di scuola. Siamo in venti, abbiamo passato delle selezioni e abbiamo una passione che brucia dentro. Ci piace svegliarci presto anche in vacanza, consumare corpo e mente sotto il sole o contro il vento. Ma soprattutto ci piace l’emozione di salire in cima, sconfinare oltre gli orizzonti del mondo e dei nostri limiti. Un giorno abbiamo pensato di voler passare più tempo possibile tra le montagne, forse con la piccola presunzione di poter far provare ad altri la nostra gioia e soddisfazione, e magari di potergli insegnare a vivere queste emozioni da soli: un lavoro, ma anche un po’ un sogno.

A scuola tutti hanno lo stesso obbiettivo, modellato su ognuno dalle sfumature di personalità e da diversità spazio-temporali: all’appello ci sono 5 regioni di provenienza, circa trent’anni di differenza di età, e svariate professioni attuali. Una fantasia di vite che significa ricchezza.

Il corso parte dalle basi: conoscere materiali e tecniche per focalizzare sempre la massima, che non vuol dire totale, sicurezza. I primi moduli riguardano proprio ghiaccio e neve, i terreni più effimeri ed instabili sui quali ci muoviamo e sui quali, soprattutto, dobbiamo scegliere come muoverci: la montagna è imprevedibile per natura, non risponde a schemi e formule precise. Il nostro compito sarà in ogni istante osservare la situazione, valutare i rischi ed adottare ogni accorgimento possibile per limitarli. È un adattamento continuo, un profondo feeling con la natura fatto di esperienza ed istinto.

Facile insomma, sembra una filosofica ricetta di vita... Che ci siamo seduti nell'aula sbagliata? Ma seduti ci stiamo poco, e prima di aver memorizzato le manovre e sedimentato i pensieri, già abbiamo le piccozze in mano. Su e giù per le cascate di Cogne ci concentriamo sul migliorare la tecnica ed imparare la didattica. Senza mai dimenticarci di ragionare come se fossimo legati con un cliente esigente, e non con un amico che più imprecherà e più ci farà sorridere.

Un mese dopo, ad Alagna, ci godiamo il divertimento dello sci fuoripista, anche se ci sono sempre "tecnica" e "didattica" a perseguitarci. L'adrenalina di qualche canale ripido libera la mente e le esercitazioni in valanga ricordano che non siamo legati solamente quando siamo in cordata.

Tempo una settimana a casa per rifiatare ed è già ora di partire verso le Alpi Marittime, un paradiso di ampio respiro per lo scialpinismo. Dopo aver giocato con bussola e gps ci immergiamo per più giorni in valli selvagge ed immaccolate. I mezzi tecnologici rimangono volutamente in zaino, mentre proviamo a risvegliare il nostro istinto animale per orientarci. Gli istruttori insegnano, ma soprattutto annusano l'aria assieme a noi. La loro inesauribile voglia di mettersi in gioco ci ricorda che la verità, una qualsiasi verità, non sta in tasca a nessuno, anzi forse lassù proprio non esiste, nemmeno fuori dalle tasche.

Dalla cima gli occhi saltano tra i piani dell'orizzonte, per le valli attraversate in lungo o in largo. Intuiamo tutte le discese e le ripellate lungo la libera cavalcata di questi giorni. Soddisfazione, sorrisi e strette di mano: volti e nomi sono diventati ormai compagni di avventura, più che compagni di banco.

Togliamo gli sci all'ultima lingua di neve, respiriamo la primavera e brindiamo felici, sbattendo forte i boccali di birra. È il suono della campanella, anche questo giorno di scuola è andato. Le nostre vite più o meno quotidiane ci aspettano: torniamo con lo zaino pieno e un po' consumato, con i compiti per casa: ognuno i suoi. La montagna è casa, scuola, viaggio. È sempre lei, maestra di vita. La ringrazio e penso che è proprio bella... le starò vicino.

di Giovanni Zaccaria

Ringrazio Climbing Technology e S.C.A.R.P.A. per il supporto



Gli allievi del corso 2017 -2018

Luca Alvera’
Gianluca Bocca
Federico Borio
Enrico Maria Candolini
Christian Casanova
Patrick De Michelis
Marco Eydallin
Matteo Furlan
Carlo Giuliberti
Cristiano Gregnanin
Nicola Marchisio
Andrea Migliano
Davide Miotti
Pietro Picco
Stefano Ragazzo
Walter Sartori
Christian Sega
Michele Titton
Domenico Totani
Giovanni Zaccaria


Note:
Expo.Planetmountain
Climbing Technology
S.C.A.R.P.A.
www
FB Giovanni Zaccaria



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