Janja Garnbret e il suo 8b a vista

Dalle gare alla roccia, dal titolo mondiale giovanile 2014 alle straordinarie performance dei giorni scorsi: la slovena Janja Garnbret continua a stupire e si conferma una delle grandi promesse dell'arrampicata.
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Dalle gare alla roccia, dal titolo mondiale giovanile 2014 alle straordinarie performance dei giorni scorsi: la slovena Janja Garnbret continua a stupire e si conferma una delle grandi promesse dell'arrampicata.
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La chiamiamo “promessa” perché Janja ha appena 16 anni e può soltanto migliorare, alzando ulteriormente un livello che è già assoluto. In sintesi: nelle ultime settimane, durante due brevi soggiorni in Croazia, Janja ha firmato il suo primo 8b a vista (Avatar nella falesia di Pandora) e chiuso al secondo tentativo il suo primo 8c (Scrat sempre a Pandora). Senza dimenticare i successi sulle rocce di Kompanj, dove sono arrivati Neytiri (8a) a vista e Rocket Max (8b) al secondo tentativo. Ma come si sente Janja dopo questi exploit? Cosa sogna per il futuro? Glielo abbiamo chiesto in questa intervista esclusiva. La prima domanda è d'obbligo: quando hai messo le mani su Avatar hai pensato che avresti potuto chiuderlo a vista? La salita on sight era un tuo obiettivo o è stata una bella sorpresa? In verità è stata un successo inaspettato: ero lì soltanto per scalare a più non posso, per allenarmi al meglio e naturalmente per divertirmi. Avevo già salito degli 8b ma nessuno a vista, per cui Avatar è stato una grande sorpresa sia per me sia per il mio allenatore. Cos'hai pensato una volta arrivata in catena? C'è stato un momento in cui hai capito che ce l'avresti fatta a vista? Ho attaccato Avatar con grande fiducia nelle mie possibilità, cercando come sempre di dare il massimo. Ovviamente non avevo aspettative particolari, vista la difficoltà della via, ma quando ho notato che i movimenti non erano troppo duri e finalmente sono arrivata in catena... beh, è stata una grande soddisfazione! Ho pensato: ce l'ho fatta, la via è tutta sotto di me!. Di che genere di via si tratta? Potresti descriverla? Comincia con una lunga canna, al termine della quale c'è un piccolo riposo prima della sezione chiave. Questa presenta tre movimenti iniziali non troppo duri, a cui segue una seconda canna: devi lottare duro fino a un allungo e a un buon maniglione finale. Il resto, fino al top, è a tacche. In tutto sono 22 metri nel mio stile, davvero molto belli. Sei più soddisfatta per Avatar a vista o per Scrat al secondo tentativo? Sono felicissima per entrambe le realizzazioni: non saprei proprio quale scegliere. Con Avatar sono diventata la seconda più giovane persona riuscita a salire un 8b a vista ma anche un 8c al secondo tentativo non mi sembra male!. Hai messo in bacheca il tuo primo 8c ma l'impressione è che il bello debba ancora arrivare, che tu possa migliorare molto e anche in fretta: sei d'accordo? Credo di sì: mi sento in gran forma, so di aver raggiunto un'eccellente condizione e cercherò di spostare ancora il mio limite. Che genere di vie preferisci? Strapiombi o placche? Lunghe o brevi? Domanda difficile! No so proprio cosa rispondere perché ci sono troppe vie che mi sono veramente piaciute, su cui mi sono sentita perfettamente a mio agio. Comunque posso dire che preferisco le vie lunghe, dove occorrono resistenza e determinazione. Oltre che su roccia sei fortissima anche nelle competizioni: preferisci la falesia, le gare o entrambe? Entrambe! Mi piace scalare su roccia perché è un incontro con la natura: un'immersione nella pace che mi permette di mettermi veramente alla prova. Le gare, invece, sono un altro mondo con le sue sensazioni, dove sento l'adrenalina nelle vene. E ogni volta che salgo sul gradino più alto del podio mi piace vedere i volti sorridenti degli amici e del mio allenatore, sempre felici per i miei successi. Quanto ti alleni? E come? Mi alleno tre ore al giorno, cinque giorni la settimana. Faccio un po' di corsa, mi scaldo bene e quindi passo alla parte principale dell'allenamento che dipende dalla gara in programma. Non ho molto tempo libero e quel poco che ho lo passo con gli amici. Hai dei modelli, dei climber fonte di ispirazione? Certamente, e sono pure molti. Ma Mina Markovič e Maja Vidmar sono le campionesse a cui mi ispiro maggiormente. La speranza è di fare come loro, di ottenere gli stessi grandi risultati. Che prodotti CAMP preferisci? E perché? I prodotti CAMP sono semplicemente straordinari. Uso le imbragature, le corde, i rinvii, la magnesite...e sono innamorata dei piumini, li porto ovunque con me! Che progetti hai per il 2015? Per quanto riguarda le gare punto a ottenere gli stessi risultati dello scorso anno e a dare il massimo nella categoria senior. Su roccia, invece, voglio “semplicemente” alzare ancora il livello. Un'ultima domanda: perché ti piace scalare? Perché nella scalata non ci sono due movimenti uguali. Perché puoi risolvere un problema in tanti modi diversi. Perché ci sono talmente tante sfide che quando raggiungi un traguardo stai già pensando al successivo. Io vivo per scalare! [gallery ids="9004,9002"]

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