Spigolo Giacomo Deiana - Mal Sokolit Sperone Sud Est
Dall’aeroporto internazionale di Tirana si segue la strada SH1 che permette di raggiungere Scutari e il suo lago. Da qua si prosegue ancora per un breve tratto sulla SH1 per poi prendere la SH20 che si dirige verso nord e, risalendo una grande vallata, raggiunge prima Tamara e poi il confine con il Kossovo. Può capitare di trovare il nome del villaggio indicato con vari nomi come Tamara, Tamarë, Tamarja. Accesso
Dal centro di Tamara si risale con l’auto l’asfaltata SH20 verso nord, sino a quando un ponticello a sinistra, su strada bianca, permette di traversare il fiume. Da qua in poi nei bivi della strada bianca svoltare sempre a sinistra sino a giungere presso il campo di calcio del villaggio, esattamente all’uscita della gola alla cui estremità troneggia la parete del Sokolit.
Avvicinamento
Da qua in poi si prosegue a piedi e nei primi metri il sentiero (35’ di percorrenza) è difficile da individuare perciò: dal lato nord del campo dirigersi verso la parete di destra. Una volta alla sua base si individua una traccia di sentiero che sembra tornare verso il centro abitato (est). Seguirla in quella direzione. Il sentiero di inerpica zigzagando, salendo prima la paretina e poi il pendio sopra la gola. Salire sempre il pendio (a quota 305 si segue una traccia che sale a sinistra e lo stesso a quota 375) sino a raggiungere la sommità di una “spalla” oltre la quale nasce un evidente ed esposto sentiero che risale la gola mantenendo la quota a 100/150 m dal suo fondo. Il sentiero giunge a circa 30 m dalla parte più bassa della cresta dello Sperone Sud Est, a quota 485 m, in prossimità dell’uscita di una gola laterale che giunge da nord e dalla quale arriva una breve cascatella. Abbandonare il sentiero e, raggiunta la base della cresta, aggirare questo primo tratto iniziale seguendo le tracce delle capre. Queste traversano la base e si dirigono verso destra, nord, tramite un passaggio esposto, permettendo di entrare nella gola laterale. Risalire il letto della gola per 70 m di dislivello circa, 300 m di percorrenza, per poi traversare a sinistra nel pendio boscato per riprendere più in alto il filo della cresta a quota 615 m (due ometti di pietra). Tempo: 1h 15’ dal campo da calcio.
Itinerario
Mantenendosi sul lato destro della cresta, salire facili pendii rocciosi, ancora vegetati, che aumentano via via di pendenza e richiedono il superamento di difficoltà comprese tra il II e il III. Durante la salita, circa 500 m da noi arrampicati slegati o di conserva, ci si tiene prima sul lato destro della cresta, poi si và in quello sinistro e di nuovo in quello destro, per superare vari ostacoli o gendarmi rocciosi.
Si supera una breve fascia rocciosa, IV, e si giunge infine in un ripiano erboso a quota 840 m, lungo il filo della cresta, dove una grotta la traversa da parte a parte con un tunnel. Comincia da qua la sezione più impegnativa della scalata.
Salire lungo la cresta la fascia rocciosa sopra la grotta, primo gradone, V-, 10 m. Con facili passaggi si raggiunge il secondo gradone di circa 15 m di altezza. Superarlo sulla destra, cordino su alberello, con difficoltà di IV+; Seguono altri facili passaggi sino ad incontrare un terzo gradone. Salire lungo il filo della cresta, evitando un primo tetto traversando a sinistra per poi superare il successivo traversando a destra, 30 m, VI.
Si arriva cosi alla base del primo pilastro, alto e ben definito. Salire lungo cresta e superare un tetto, VI+, traversando alla sua destra per poi riprendere il filo a sinistra e sostare su comoda cengia, 45 m, 1 chiodo lasciato; la parete successiva ha la partenza dalla base con una rientranza. Superarla mediante una staffa e il posizionamento di un chiodo corto a lama (passo di A1) per poi seguire a destra e verso il tetto. Superare il tetto da destra e riprendere il filo del pilastro sino ad arrivare sulla sommità, 40 m, cordino e 1 chiodo in sosta, VII-;
tenendosi leggermente a destra dal filo del pilastro, proseguire dritti su roccia fratturata sino ad uscire dalle difficoltà, raggiungendo un pianoro posto sulla sommità da cui nasce una cresta, 50 m, V+;
proseguire di conserva lungo l’affilata ed esposta cresta, superando diversi risalti sino a sostare su un pino, cordino, situato alla base del secondo verticale pilastro, quello terminale, 150 m, III/IV;
salire sopra la sosta per 15 m sino a raggiungere un alberello. Traversare a sinistra, passaggi delicati, sino ad intercettare una fessurina che permette di raggiungere un pulpito sovrastante, 30 m, VII-, 1 chiodo e 1 cordino in sosta;
traversare 7 m a sinistra e poi salire dritti su muro difficilmente proteggibile. Traversando leggermente a sinistra si raggiunge un diedro che porta ad una comoda sosta, 45 m, VII, cordino in sosta;
traversare lungo fessure orizzontali verso destra per 5 m per poi superare il tetto direttamente. Una volta sopra si giunge su una sottile e facile cengia che si segue a destra per 15 m. proseguire dritti sul filo del pilastro sino a raggiungere una comoda cengia (bivacco per 3 possibile), 45 m, VII-, 1 chiodo in sosta;
salire dritti sopra la sosta, tendendo leggermente a sinistra e superando, sempre a sinistra, un tettino. Proseguire dritti, con passaggi delicati, dirigendosi verso il grande diedro sormontato da un tetto. Sosta su un pulpito, 20 m, VI- delicato;
proseguire a sinistra lungo un muro verticale fino a raggiungere e superare a destra, un passaggio delicato, VII-, che permette di arrivare alla base del grande diedro sormontato dal tetto triangolare, 40 m, chiodo in sosta;
risalire il diedro lungo il suo lato destro, cordino, sino ad arrivare sotto il margine destro del tetto, presso un blocco incastrato. Sfruttando il blocco, con passaggio delicato di VII, ci si ribalta sopra il tetto e, seguendo una bella placca, si arriva alla base di un breve canale, 45 m, VII, cordino e 1 chiodo in sosta;
uscire dal canale tenendosi a sinistra e, su roccia molto fratturata, raggiungere la cima, sosta su albero, 30 m, V-. Quota 1250 m.
Discesa
Proseguire lungo cresta per circa 100 m, evitando i tratti rocciosi sulla destra, lungo il pendio boscato. Seguire verso destra la base della prima breve fascia rocciosa che ostacola la progressione, lungo una larga cengia che si dirige verso due grandi conifere. Giunti poco sotto le conifere la pendenza aumenta e ci si cala per 10 m da un albero, giungendo alla base di un gradone dove, in uno scavernamento, si trova una grottina. Scendere il ripido ghiaione situato di fronte alla grottina e raggiungere il letto di una gola trasversale mediante un’ulteriore calata da albero di 15 m.
Scendere lungo il letto della gola superando vari salti facilmente aggirabili. Lungo il percorso si intercettano i ruderi di un’antica abitazione. A un certo punto la gola si immette nella ben più ampia e lunga gola che avevamo percorso durante l’avvicinamento, mediante 4 salti che si superano con una calata di 60 m (cordino e moschettone su albero a sinistra). Arrivati sul fondo di questa seconda gola è possibile bere acqua sorgiva e intercettare senza ulteriori calate il percorso dell’avvicinamento. Tempo: 2 h 30’.
Materiale
Mix di chiodi medi e corti, 2 set di friend sino al 2 BD compresi quelli più piccoli, 1 friend 3 BD, cordini, qualche nut.
Note
Utilissimi i friend piccoli, TCU. Lasciati in parete 8 chiodi e 7 cordini.