Oltre la montagna

Prefazione di Reinhold Messner
Narrativa
Steve House ci regala una storia, la sua storia, in cui si intrecciano indissolubilmente e appassionatamente sogni, vittorie e sconfitte, improvvise illuminazioni e profondi baratri di sconforto. E' un racconto imperdibile. Da leggere e rileggere e da mettere a fianco dei più grandi classici della letteratura di montagna. Come merita la storia di un vero samurai dell'alpinismo.
Planetmountain
Anno
2010
Editore
Priuli & Verlucca
Recensitore
Vinicio Stefanello
Prezzo
18,60
Pagine
368
Lingua
italiano
ISBN
978-88-8068-477-0
Premi
Boardman Tasker Prize 2009 / Jon Whyte Award for Mountain Literature 2009


Di Steve House è stato scritto molto. E molto si è detto, giustamente elogiandolo, del suo alpinismo stellare. Molto e benissimo si è scritto anche di questo suo libro, Oltre la montagna, che non a caso ha vinto il Boardman Tasker Prize 2009 e, nello stesso anno, il Jon Whyte Award for Mountain Literature, due tra i riconoscimenti più prestigiosi. Difficile aggiungere altro. Se non che questo libro, come poche volte accade, rende ancora più grande la figura del suo autore, come alpinista ma soprattutto come uomo. Meglio ancora: rende la sua incredibile storia comprensibile a molti, anche a chi alpinista non è. Perché House, raccontando se stesso, parla a tutti gli uomini. E lo fa con un'opera magica ed appassionante.

Dicono che la scrittura, la buona scrittura, è tale perché l'autore accetta di mettersi a nudo. Si offre al lettore senza alcun velo, senza reticenze. In Oltre la montagna, House ha davvero donato tutto se stesso. Si è mostrato così com'è. Con le sue grandezze e i suoi successi sulla montagna ma anche con i suoi tormenti, le sue debolezze e le sue innumerevoli paure. Si è mostrato come un uomo, House. Cosa non così scontata per un alpinista che, come lui, con le sue imprese ha stupito il mondo. E, se vogliamo, l'ha anche "spaventato". Non è per nulla "normale", infatti, quello che House ha fatto in questi anni sulle montagne del mondo. Non è usuale neanche per il mondo dell'alpinismo, figuriamoci per tutto il resto.

Dalla scelta, più unica che rara, di passare un anno scolastico a Maribor, in Slovenia, dove ha ricevuto la sua iniziazione all'alpinismo dalla sezione del Club Alpino locale. Alla prima spedizione al Nanga Parbat a soli 19 anni. Dal brevetto di Guida alpina. Alle innumerevoli nuove salite sulle Rocky Mountains e a quelle sulle freddissime e sperdute montagne del Canada e dell'Alaska. Per arrivare al McKinley - Denali sua montagna d'elezione. Fino alla solitaria del K7 e poi alla stupefacente nuova via sulla parete più alta del mondo, quella del versante Rupal del Nanga Parbat, con Vince Anderson. Tutto indica che il suo è stato un percorso da predestinato.

Un percorso da vero profeta dello stile alpino. Lo stile più puro per l'alpinista, quello più elitario. Quello che per House è diventato anche una specie di ossessione e di ragione di vita che si traduce in una sorta di mantra del "sempre più leggero, più veloce, più difficile, più in alto". Un'ossessione da autentico visionario della ricerca di "sé stesso" che House tempra e condivide con i suoi compagni di cordata. Gente straordinaria, e se volete "diversa", che ha fatto la storia dell'alpinismo come Barry Blanchard, Joe Josephson, Alex Lowe, Scott Backes e Mark Twight. Oppure con i suoi coetanei come Marko Prezelj e Vincent Anderson. Sempre alla ricerca di quell'equilibrio e quella fusione perfetta - quasi mistica - che connatura la sua idea di cordata, a cui fanno da contraltare le sue esperienze di grande solitario. Un'unione di intenti e spirito vissuta sulla "Slovak Direct" sulla sud del Denali che non lo abbandonerà più.

Tutto questo e molto altro ancora ci racconta House nel suo Oltre la montagna. Come la sua difficoltà di vivere da uomo "normale". E la sua programmatica incapacità di vivere fuori dalla montagna, da quel suo alpinismo che va ben oltre la parete. House ci regala una storia, la sua storia, in cui si intrecciano indissolubilmente e appassionatamente sogni, vittorie e sconfitte, improvvise illuminazioni e profondi baratri di sconforto. E' un racconto imperdibile. Da leggere e rileggere e da mettere a fianco dei più grandi classici della letteratura di montagna. Come merita la storia di un vero samurai dell'alpinismo.

Vinicio Stefanello


>> Intervista a Steve House e Vincent Anderson dopo la nuova via sulla parete Rupal del Nanga Parbat

>> Intervista a Steve House dopo la solitaria sul K7

>> News Steve House

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Anno
2010
Editore
Priuli & Verlucca
Recensitore
Vinicio Stefanello
Prezzo
18,60
Pagine
368
Lingua
italiano
ISBN
978-88-8068-477-0
Premi
Boardman Tasker Prize 2009 / Jon Whyte Award for Mountain Literature 2009