ISPO Monaco. Ma dov'è questa crisi?

Si è appena chiuso l'Ispo winter 2009, il grande salone dell'outdoor di Monaco salutato anche quest'anno da un successo di espositori e visitatori. Noi cerchiamo di fare un piccolo punto delle novità e del trend "anti crisi".
Non mancava nessuno all'Ispo di Monaco. Ma allora dove sarà mai questa crisi? La risposta arriva subito da un vecchio marpione delle Fiere internazionali Outdoor: Ora l'America è qui in Europa, ci ha detto. Infatti, mentre i mercati degli States piangono (compresi quelli dell'outdoor), qui a Monaco sembra proprio non essere cambiato nulla. Domenica c'è stata una folla come forse non si vedeva da tempo. E il “movimento” è continuato anche negli altri giorni. Gli stands sembravano addirittura essere aumentati. Basta guardare i “corridoi”, ci dice sempre il nostro saggio osservatore: non sono per niente larghi... segno che tutti gli spazi sono stati venduti. Quindi, niente crisi?

Il discorso sembra essere più complicato, ci spiega un altro degli addetti ai lavori di lunghissimo corso... Certo una boccata d'ossigeno è venuta dalla straordinaria e provvidenziale quantità di neve di quest'inverno. E certamente qui da noi, nel “vecchio continente”, ancora non è arrivata la bufera. Ciononostante c'è nell'aria una qualche attesa, anzi una certa inquietudine... che forse è più giusto chiamare incertezza. La stagione invernale è andata benissimo, confermano d'altra parte in molti. Altri però si chiedono come andrà a finire. E altri ancora paventano il disastro se poi, il prossimo anno, la neve ritornerà a latitare. Ma ciò che colpisce è che nulla sembra essere cambiato veramente. E molti sembrano in attesa di un qualche accadimento non meglio precisato.

In quest'atmosfera a tratti irreale, la buona notizia è che le novità ci sono. Segno che che il trend della ricerca di qualcosa di nuovo e di stupefacente non si è di certo fermato. E segno che c'è chi ha la forza e la volontà di guardare avanti accogliendo il vento della crisi come sinonimo di cambiamento. In meglio si spera. Così, anche senza volerlo, ci si lascia prendere da invenzione e variazioni sul tema che sono indubbi segnali di vitalità e “assicurazioni” per il futuro.

A cominciare dagli scarponi da scialpinismo che vedono il nuovissimo (e da molti definito fantascientifico) Stratos de La Sportiva proporsi come una sorta di esclusiva formula 1 per chi ama correre sulla neve con prestazioni da numero 1. Del resto, sempre per lo scialpinismo di alto livello c'è anche il nuovo, leggerissimo e bello Dynafit Dy.N.A. della divisione footwear di Montebelluna del gruppo Oberalp/Salewa, non a caso premiato con l'ISPO Outdoor Award 2009 per la categoria “footwear”. Mentre, sempre la casa della Val di Fiemme, presenta in anteprima la Speedster, la sua nuova scarpetta di arrampicata: una “ballerina super performante” che ha l'ambizione e i numeri per diventare un altro dei molti best seller La Sportiva. D'altro canto la concorrenza è assolutamente spietata a cominciare dalla nuova gamma delle scarpette per l'arrampicata di Scarpa. Ormai, e non è certo da ora, le differenze si giocano sempre più sui particolari e sulla perfezione delle idee.

Così in casa AKU si è pensato di rivedere l'ormai affermato Spider, uno scarpone che continua ad avere sempre più estimatori e che qui all'ISPO è uscito nella versione che sarà nei negozi il prossimo autunno con una veste ancora più leggera e tecnica. Ma anche nella veste “strong”, in cuoio, tanto apprezzata dai climber britannici che devono affrontare terreni duri e spigolosi e freddi come quelli del Ben Nevis. Niente di così “duro” ma anzi sensazioni gradevoli che difficilmente si abbandonano persegue invece la linea di capi 1° e 2° strato di Icebreaker ormai sinonimo del valore della lana Merinos come insostituibile elemento per un outdoor tecnico e insieme di naturale benessere.

E' un cambio di mentalità che presuppone quasi l'abbraccio di una filosofia di vita. Tanto quanto l'attenzione per le cose semplici ed efficaci che Grivel – maestra del Made in Italy - da sempre propone, questa volta nella veste del bastoncino da trekking che tutti vorrebbero avere: leggero, con un'impugnatura semplice, ergonomica e di grande efficacia. Ma soprattutto che sta nello zaino visto che è ripiegabile in tre pezzi e che con un semplice movimento ritorna pronto all'uso. Una piccola magia ottenuta, con grande sapienza, dallo studio dei piccoli particolari. Come quello che, sempre Grivel, ha studiato per ottimizzare e rivisitare il chiodo da ghiaccio con fettuccia e moschettone integrato oltre a presentare la sua sempre enorme collezione di piccozze (tutte in carbonio) per tutti gli usi e “consumi”. Sono piccole varianti, a volte sostanziali e geniali, che si ritrovano nel sistema di calata per palestre di arrampicata indoor proposto da Mammut. Niente ghiere, niente sforzi aggiuntivi richiesti ai climbers: nel moschettone in sosta la corda può solo entrare e, dopo la calata, basta slegarsi, recuperarla e il gioco (sicuro) è fatto... un sistema definitivo che risolve tutti i problemi di sicurezza legati al non corretto posizionamento della corda sull'anello della sosta.

Per continuare poi con i particolari rilevanti e la storia, occorre citare i 120 della C.A.M.P. La storica azienda di Premana, forte del suo centro di ricerca, ha presentato all'ISPO la sua grande collezione che spazia in ogni campo dell'outdoor e dell'alpinismo. Tra le novità spicca la Snow shoes, una racchetta da neve leggera, perfetta per ogni tipo di terreno, ma soprattuto regolabile per consentire un ideale “galleggiamento” con ogni condizione della neve. A questa si affianca la gamma “Gloves”, una serie di guanti davvero molto belli e performanti, e la gamma delle Essential down jackets che fanno della leggerezza e dell'alto rendimento il loro punto di forza.
Se parliamo di tratti distintivi e innovazione c'è da parlare anche della Black Diamond che all'ISPO ha presentato una linea di sci Freestile molto bella e accattivante, che chiaramente indica la volontà della casa americana ad aprirsi verso nuovi orizzonti. Naturalmente mettendo in campo il suo inconfondibile stile testimoniato dalla completa e ricercata gamma di attrezzi per l'alpinismo che continuano ad essere il suo biglietto da visita più importante e conosciuto.

A proposito di aperture verso nuovi mercati e tipologie di prodotti, risalta la nuova gamma per l'abbigliamento tecnico della Ferrino. La storica casa torinese rilancia la sua nuovissima gamma dal carattere grintoso e high tech che si affianca alla notevolissima collezione dei suoi cavalli di battaglia rappresentati dalle tende e dagli zaini per tutti i gusti e utilizzi: dal trekking all'altissima montagna. Un discorso che vale anche per l'americana Mountain Hardwear una realtà sempre più emergente e forte nel panorama delle Aziende dell'outdoor. Tanto che all'ISPO si è presentata con più dell'80% della collezione rinnovata almeno nei particolari e con una serie di zaini che stupiscono per la coraggiosa scelta dello styling “contro corrente”.

Una scelta di rinnovamento che si nota in tutte le aziende dell'abbigliamento tecnico, per la verità il campo forse dove c'è più concorrenza e dove è forse ancora più difficile distinguersi. Anche perché il campo delle membrane e dei “gusci”, cioè dell'hardware applicato all'abbigliamento, continua ad essere “monopolio” tra i due grandi contendenti la corazzata Gore Tex e la sempre più emergente e importante E-vent. E' per questo che gli sforzi per differenziarsi sono sempre più difficili. Contano molto dunque la storia, la voglia di emergere e di rinnovamento - come quello, davvero interessante, messo in campo dalla scozzese Rab. E contano il valore del brand e soprattutto lo stile. Come per fare un esempio quello della Patagonia o, per parlare di un marchio assente all'ISPO (ma molto citato dagli addetti ai lavori e non solo), come quello di Montura che in questi anni è indubbiamente salito alla ribalta per diversità, stile e anche contenuto.

Ritornando alla crisi e alla consapevolezza del bisogno di “cambiamento”. Questo tentativo di panorama (anche se purtroppo incompleto - ce ne scusiamo in anticipo), dà l'idea non solo degli sforzi ma anche della necessità di ricerca e di nuove identità che c'è nell'aria. E' una consapevolezza per tentare di migliorare e focalizzare le cose importanti quella che si fa avanti. Almeno questa è la speranza. Per questo chiudiamo con The North Face, un marchio che non ha bisogno di presentazioni. A Monaco, la TNF ha presentato, oltre alla consueta collezione “monster”, anche alcuni interventi dei suoi testimonial. Tra questi il collegamento con il campo base del Makalu con Simone Moro e Dennis Urubko. Ma anche la presentazione delle performances del 23enne britannico del trad, James Pearson. Presentandolo il responsabile della The North Face ha raccontato che all'inizio del 2° anno di sponsorizzazione, James aveva chiesto all'Azienda un'auto per poter girare per falesie e scalare. “Sediamoci un attimo” gli hanno risposto “così ti spieghiamo come funziona la vita...”. Da lì è nato il progetto e il James Pearson di The Walk of Life.
Note:
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www.ispo-winter.com



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