Ueli Steck, la salita dello Shisha Pangma
Alcuni dettagli sulla recente salita in velocità di Ueli Steck dello Shisha Pangma.
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La via scelta da Ueli Steck sullo Shisha Pangma
arch Ueli Steck
Altre notizie sulla salita in velocità di Ueli Steck sulla quattordicesima montagna più alta della terra, secondo il suo ufficio comunicazione l'alpinista svizzero avrebbe salito una combinazione di tre vie esistenti durante la sua ascesa lampo di 10.5 ore in cima ai 8027m dello Shisha Pangma. Steck ha combinato la prima via che ha esplorato la parete sudovest - la Via dei Britannici aperta in stile alpino da di Doug Scott, insieme ad Alex Macintyre e Roger Baxter-Jones - con una sezione della straordinaria solitaria di Krzysztof Wielicki del 1993 e la via degli Spagnoli del 1995.
Il documentarista Rob Frost ha testimoniato la salita di Steck e sul blog Himalayspeed ha scritto che Steck si è preparato 5 ore dopo l'arrivo a Campo Base Avanzato, poi “ha lasciato la tenda alle 10:30 quella notte, la luce della frontale che si perdeva nel buio. Quando mi sono svegliato la mattina successiva ho tentato di trovarlo sul versante sud attraverso l'obiettivo telefoto, ma non sono stato fortunato. E' stato come trovare un ago in un pagliaio, un punto nel abisso di una parete himalayana alta 2000 metri. Alla fine l'ho avvistato tutta a destra della via dei Britannici, mentre stava attraversando in una gola nascosta appena sotto la cresta sommitale. Abbiamo visto alcuni sezioni della sua discesa alcune ore più tardi, e poi è arrivato a campo base avanzato passeggiando, dopo la salita in velocità di meno di 20 ore dei 8027 metri dello Shisha Pangma."
Il documentarista Rob Frost ha testimoniato la salita di Steck e sul blog Himalayspeed ha scritto che Steck si è preparato 5 ore dopo l'arrivo a Campo Base Avanzato, poi “ha lasciato la tenda alle 10:30 quella notte, la luce della frontale che si perdeva nel buio. Quando mi sono svegliato la mattina successiva ho tentato di trovarlo sul versante sud attraverso l'obiettivo telefoto, ma non sono stato fortunato. E' stato come trovare un ago in un pagliaio, un punto nel abisso di una parete himalayana alta 2000 metri. Alla fine l'ho avvistato tutta a destra della via dei Britannici, mentre stava attraversando in una gola nascosta appena sotto la cresta sommitale. Abbiamo visto alcuni sezioni della sua discesa alcune ore più tardi, e poi è arrivato a campo base avanzato passeggiando, dopo la salita in velocità di meno di 20 ore dei 8027 metri dello Shisha Pangma."
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