Canale - Camino di sinistra del Torrione di Capradossa - Pizzo d'Uccello

Giampaolo Betta, Guida Alpina White & Blue Mountain Guides
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Canale - Camino di sinistra del Torrione di Capradossa: Oltre il tratto chiave del Canale-camino di sinistra, Pizzo d’Uccello
Planetmountain
Bellezza
Primi salitori
A. Daglio, A. Frisoni, A. Sabbadini e E. Stagno, 5 Ottobre 1925. Prima invernale: S. Bonelli e F. Codega, 23 marzo 1962.
Autore scheda
Giampaolo Betta, Guida Alpina White & Blue Mountain Guides
Versante
NO
Lunghezza dislivello
400m
Difficoltà
III/4M



E’ la via più facile e breve del versante ed anche quella che va più rapidamente in condizioni. Non è propriamente una via della parete Nord, ma si trova al suo limite sinistro. Potremmo definire questa via 'la petite Genovesi': una versione semplificata dei via dei Genovesi. Unico scotto da pagare: la via non esce in cima al Pizzo, ma sul Ripiano di Capradossa. Per andare a vedere il mare è sufficiente risalire il facile versante Est.
Accesso
Si parte da località Orto di Donna (Gramolazzo, LU). Lasciata la macchina al parcheggio prima della sbarra al termine della strada asfaltata, in corrispondenza del nuovo albergo-rifugio Donegani, si prosegue a piedi lungo questa fino ad incontrare, poco dopo, sulla destra, il bivio per il sentiero CAI 187 (il sentiero parte su di un caratteristico masso di scisto, con targa commemorativa e indicazioni per la ferrata). Seguire il sentiero fino a Foce Siggioli e reperire, su di uno speroncino, l’inizio della via ferrata che scende verso il solco d’Equi. Il cavo della ferrata risulta solitamente coperto dalla neve nei tratti più facili e soprattutto nella prima parte. Percorrere faticosamente la ferrata in discesa e quindi dirigersi verso la base della parete. Difficilmente in inverno sono necessarie meno di due ore. Nonostante la presenza della ferrata all’andata, questo avvicinamento ha però il notevole vantaggio di presentare, dopo la salita della parete, un facile e veloce ritorno alla macchina. Itinerario
Risalire circa 100/150m di nevaio. Facile se con tanta neve, con un tratto di misto in partenza se con poca neve. Raggiungere così l’inizio della marcata goulotte che porta alla Balma. Sostare alla sua destra. L1: Salire la bella goulotte (75°circa e misto, a seconda dell’innevamento, 60m).
L2: Con molta neve è possibile salire direttamente il grosso bouchon (80°) che si forma nello strapiombo che interrompe la goulotte. Altrimenti attraversare sotto questo verso sinistra (misto, chiodo) fino a uscire dal colatoio per raggiungere bande di neve che portano direttamente alla Balma (70°). Sostare sul suo bordo destro (60m).
L3: Aggirare la Balma sulla destra per terreno articolato (max 75° e misto facile) e sostare su di un buono spuntone. 50m..
L4: Da sopra la balma seguire l’evidente canale posto a sinistra del Torrione di Capradossa fino alla base di un caratteristico camino rossastro.
L5: Superare con un tiro la colata che si forma sulla sinistra del camino (80°) e sostare in uscita sulle rocce (in caso di colata non formata il tiro propone del misto non banale).
L6: Seguire il canale più facile fino a che si raddrizza.
L7: Superare il ripido tratto terminale con un lungo tiro e sostare sugli alberelli del Ripiano di Capradossa (neve a 80° o erba di pari inclinazione e roccia molto rotta). Discesa
Scendere i pendii in direzione del Pisanino, passando a destra di una torre giallastra (la Torre del Diavolo). Scendere ancora direttamente questi pendii, facendo attenzione che al termine di questi è presente il baratro di una grossa cava. Al di sopra della cava traversare a sinistra e scendere un ripido pendio spesso ghiacciato (cavo presente con poca neve) che permette di scendere su una vecchia strada di cava. Proseguendo in modo evidente verso destra si raggiunge la marmifera asfaltata e da questa il rifugio-albergo Donegani. Note
Pizzo d'Uccello è una montagna mitica. Le vie della sua parete Nord non hanno nulla da invidiare alle più blasonate Nord delle Alpi, come Le Droites o le Grandes Jorasses. A parte alcune eccezioni, sono necessari due giorni in parete per salire le principali vie in condizioni invernali. Cartografia
Ghiaccio Salato. Alpinismo invernale nelle Alpi Apuane di Giampaolo Betta, Simone Faggi, Matteo Faganello, Versante Sud

Giampaolo Betta: info@wbguides.com




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Primi salitori
A. Daglio, A. Frisoni, A. Sabbadini e E. Stagno, 5 Ottobre 1925. Prima invernale: S. Bonelli e F. Codega, 23 marzo 1962.
Autore scheda
Giampaolo Betta, Guida Alpina White & Blue Mountain Guides
Versante
NO
Lunghezza dislivello
400m
Difficoltà
III/4M



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